“………….. cosa rimarrà di me?
“Chiara, chi non se la pone questa domanda. Forse chi crede, si salva un po’.
Ma, cosa “rimarrà di me” nei miei cari, per me, io spero che non mi giudichino troppo e che capiscano l’amore.
A proposito, ma questa te l’ho mai mandata?:
è proprio sull’argomento:——————–
Franco Fontana, Puglia, 1987
Se tu sentissi dire
da qualche conoscente
tra una chiacchiera e l’altra
com’è d’uso nei salotti
tra un bicchiere di vino
e la tartina al salmone
Se tu sentissi dire
che sono morto…..
– Sarà qualche anno ormai
di incidente d’auto
d’infarto
o qualche strana malattia
certo fu cosa improvvisa
se non proprio imprevista
beveva molto correva troppo
non badava affatto a se stesso –
Se tu sentissi dire
in quel salotto di gente normale
vino bianco cocktail caviale
poltroncine traballanti
divani consumati
– s’era lasciato andare
viveva all’incirca gli ultimi tempi
scriveva poesie su fogli sparsi
e le buttava via
Lo incontravi nei bar
spesso trasandato
piuttosto inconsistente –
Se tu sentissi dire
tra risatine smorzate
velate maldicenze
di chi continua a vivere
la vita indifferente
– non voleva invecchiare
non sapeva accettare
il tempo che ci resta
Troppo spesso s’è voltato
ùa guardare………….
Era questo il suo male –
Se tu sentissi dire
con alzata di spalle
con rassegnazione evidente
– Raccontava d’esser stato tradito
da chi? Da che cosa?
Come tutti d’altronde
come capita sempre –
Se tu sentissi dire
che sono morto
e così stranamente ho vissuto
Tu che di me così poco sai
ormai
perché come un alito sono passato
e come un sospiro sono rimasto
sfumato e vago nella tua memoria
Tu che anche tu
m’hai tradito incosciente e leggera
tu che di me ti rimane solo
un lontano ricordo
così lontano al punto d’apparire
necessariamente dolce
necessariamente vero
Ti prego
forse anche ti scongiuro
tieni stretto il tuo ricordo
così lontano così diverso
e non parlare
non dire nemmeno una parola
Tu
trattieni per te quel che di me ti resta
perché è tutto ciò che resterà di me.
ritratto di donna, Egon Schiele