VIDEO :: TORINO – MOSTRA DI ANDREA MANTEGNA — 3.05
VIDEO : 5.41 — per chi volesse : LA CAMERA DEGLI SPOSI, CASTELLO DI SAN GIORGIO A MANTOVA
TORINO.REPUBBLICA — 29 MAGGIO 2020
Riaperta la mostra sul Mantegna a Palazzo Madama: prorogata fino al 20 luglio
Un viaggio tra 40 opere del maestro mantovano
OLGA GAMBARI
Come uno scrigno, Palazzo Madama fino al 20 luglio accoglie una mostra da non perdere, dedicata ad Andrea Mantegna.
“Rivivere l’antico, costruire il moderno” racconta la storia di questo grande artista, che innovò la lezione del passato in una nuova chiave moderna che influenzò la storia dell’arte. Attraverso quaranta opere (una raccolta resa possibile grazie a prestiti internazionali), in dialogo con altri lavori firmati da nomi illustri (tra cui Donatello, Antonello da Messina, Pisanello, Paolo Uccello, Giovanni Bellini, Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti, Pier Jacopo Alari Bonacolsi e Correggio), il percorso lo segue dagli esordi a Padova e poi a Venezia, Ferrara e Mantova, dove visse quarant’anni alla corte dei Gonzaga, pittore ufficiale fino alla sua morte nel 1506.
Nato a Isola di Carturo nel 1431, d’umilissima stirpe e guardiano di bestiame, lo descrive il Vasari, andò ragazzino a bottega dal pittore padovano Francesco Squarcione. Lì venne a contatto con reperti antichi e opere moderne, e insieme ebbe l’occasione di vedere da vicino gli interventi di Paolo Uccello nel ciclo di affreschi a Palazzo Vitaliani (ora scomparsi), così come il lavoro di Donatello nella Chiesa del Santo, una serie di bassorilievi bronzei ispirati alla tradizione romana con cui decorò l’altare.
Tra i capolavori del Mantegna a Palazzo Madama
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La sua avventura nel ritrarre in modo nuovo il corpo nello spazio, inserito nella prospettiva e con un naturalismo scultoreo che animò in ritratti umanistici, parte proprio da quelle esperienze. Occhi moderni in un corpo antico, in un incontro tra pittura e scultura, tra disegno e architettura, che gli valsero fama internazionale. Ulisse degli Aleotti lo definì “il maestro che sa scolpire in pittura”. Non a caso il suo capolavoro più famoso rimane la Camera degli Sposi, chiamata Camera picta nelle cronache antiche, del Castello di San Giorgio di Mantova.
ARTE.IT
ANDREA MANTEGNA. RIVIVERE L’ANTICO COSTRUIRE IL MODERNO
Più di cento opere di Mantegna, tra dipinti, disegni e stampe provenienti da prestigiosi prestiti internazionali e da alcune delle più grandi collezioni del mondo
Andrea Mantegna, Pala Trivulzio, 1497, Tempera su tela, 214 x 287 cm, Pinacoteca del Castello Sforzesco, Milano
Andrea Mantegna, Madonna dei cherubini, 1485 circa, Tempera grassa su tavola, 70 x 88 cm, Pinacoteca di Brera, Milano
Cosmè Tura, San Giorgio, 1460-1465, Tempera su tavola, 13 x 21.6 cm, cm, Fondazione Giorgio Cini, Galleria di Palazzo Cini, Venezia
Andrea Mantegna, Ecce Homo, 1500-1502, Tempera su tela di lino, 42 X 54 cm, Parigi, Musée Jacquemart-André
Giovanni Bellini, Madonna col Bambino, 1455 circa, Tempera su tavola, 32 x 50 cm, Musei Civici, Pinacoteca Malaspina, Pavia
Giovanni Bellini, Ritratto di giovane in veste senatoria, 1485 circa, Olio su tavola, 26.4 x 35 cm, Musei Civici, Museo d’Arte Medioevale e Moderna, Padova
Antonello da Messina, Ritratto d’uomo, 1476, Olio su tavola di pioppo, 29.05 x 37,4 cm, Museo Civico d’Arte Antica, Palazzo Madama, Torino
ARTE.IT
http://www.arte.it/guida-arte/torino/artista/andrea-mantegna-89
ANDREA MANTEGNA
ISOLA DI CARTURO 1431 – MANTOVA 13/09/1506
NOTA :
Isola Mantegna è una frazione del comune di Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, distante 6,6 km dal capoluogo.
Si chiamava in origine Isola di Carturo e cambiò nome nel 1963 in onore del pittore Andrea Mantegna, nato qui nel 1431.
Biografia di Daniela Cipriani
http://autoritratti.wordpress.com/ | Andrea Mantegna, Autoritratto in “Presentazione al Tempio”, dipinto
Formatosi nella bottega padovana dello Squarcione, viene a contatto con le novità dei toscani di passaggio (Filippo Lippi, Paolo Uccello, Andrea del Castagno, Donatello). Si distingue per la perfetta impaginazione spaziale, il gusto per il disegno nettamente delineato e per la forma monumentale delle figure. Nel 1448 viene chiamato a decorare la cappella Ovetari della chiesa degli Eremitani a Padova. Di poco posteriore è il Polittico di San Luca (Brera, Milano) e la Sant’Eufemia (Capodimonte, Napoli). Nel 1457 riceve la commissione per il Polittico di San Zeno per la chiesa del santo a Verona che è uno dei suoi massimi capolavori. Nel 1460 è invitato da Ludovico Gonzaga a Mantova dove si dedica alla decorazione della Camera degli sposi nel Palazzo Ducale, terminata nel 1474. Sempre a questo periodo appartengono il Cristo (Brera, Milano), famoso per lo scorcio piuttosto ardito, e il San Sebastiano (Louvre, Parigi). Alla fine del quattrocento, sempre a Mantova, Mantegna dipinge la Madonna della vittoria commissionatagli da Francesco Gonzaga per celebrare la vittoria di Fornovo del 1495 e lo studiolo di Isabella d’Este.
TERZO VIDEO :: 7.43 — CHE CONSIGLIO CALDAMENTE