È primavera… è un film del 1950 di Renato Castellani, il film appartiene alla trilogia dedicata alla classi di condizioni modeste nell’Italia del dopoguerra; gli altri due film sono Sotto il sole di Roma (1948) e Due soldi di speranza (1952).
Soggetto:: Suso Cecchi D’Amico Cesare Zavattini Renato Castellani
Interpreti e personaggi
- Mario Angelotti: Beppe Agosti
- Elena Varzi: Maria Antonia
- Irene Genna: Lucia
- Don Donati: Cavalluccio
- Ettore Jannetti: Avvocato Di Salvo
- Grazia Idonea: Signora Di Salvo
- Gianni Santi: Albertino Di Salvo
- Tanino Chiurazzi: Il ragazzo
- Cesare Ranucci: Il presidente
- Ernesto Gaione: Avvocato Rossi
- Giordano Gaggioli: Il fornaio
- Ugo Gigliarelli : Il cappellano
- Amedeo Orsini:
- Giordano Gaggioli: Avvocato Rossi
- Renato Baldini: Un carabiniere al processo
- Adia Giannini: La portinaia
Doppiatori italiani
- Goliarda Sapienza: Maria Antonia
https://www.youtube.com/watch?v=Sj8OFYQExYM
Trama
Beppe Agosti, fiorentino, garzone di fornaio e orfano, piace molto alle ragazze, in particolare alle servette, per il suo spigliato modo di fare e per la sua allegria. Richiamato alle armi viene mandato a Catania si lega in amicizia con Cavalluccio, commilitone siciliano e gli fa da compare al fidanzamento con Maria Antonia, cameriera in casa di un noto avvocato. Cavalluccio, per una grave mancanza disciplinare, vien messo in prigione e trasferito. Maria Antonia è triste e Beppe sa come consolarla così i due si innamorano e poi si sposano. Anche Beppe viene trasferito a Milano, dove si sente solo e finisce per sposarsi anche con la nuova conquista Lucia, non rivelando di essere già sposato. Ma Maria Antonia viene a sapere che la classe del marito è stata congedata e si insospettisce, quindi corre a Milano dove, scoperto tutto, cerca di ucciderlo, ma il coltello le cade di mano. A tutto questo fanno seguito le vicende giudiziarie con la logica soluzione che il secondo matrimonio non è valido. Beppe e Maria Antonia, felici, tornano a Catania.
CRITICA
“Castellani ebbe a dichiarare a un intervistatore che questo film “non ha a che fare con la guerra e il dopoguerra, e tanto meno con problemi politici e sociali”, “intendo girare – aggiunse – un film che diverta il pubblico e che diverta anche me mentre lo giro” […]. Il problema che questo film ci sottopone è interessante. Affermando di voler trascurare questioni politiche e sociali per uscire dalla corazza della tematica bellica e postbellica, Castellani reagisce – se ho compreso esattamente il senso delle sue parole – a certa arida, inconcludente e disperata pseudo poetica che va da qualche anno sotto il nome di “neorealismo”. […]. Sotto il sole di Roma coglieva gli aspetti caricaturali della realtà […] È primavera volge ogni cosa in scherzo e non si perita di sconfinare nell’assurdo per raggiungere un clima di comicità pura”.
(F. Di Giammatteo, “Bianco e Nero”, anno XI 4 aprile 1950).
Nastro d’argento per il migliore soggetto e la migliore sceneggiatura a Suso Cecchi D’Amico, Cesare Zavattini e Renato Castellani.
Il film è quasi completamente recitato da attori non professionisti. Soltanto Irene Genna (Ines) era già apparsa in cinema e così Renato Baldini (un carabiniere), che si era cimentato principalmente nei fotoromanzi. Elena Varzi debutta in questo film, con il ruolo della protagonista Maria Antonia.
Grazie per averci segnalato questo film, che rispondeva al desiderio di divertirsi dopo la tragedia della guerra.