https://www.inexhibit.com/it/case-studies/helsinki-uno-sguardo-al-kiasma/
Foto: Finnish National Gallery / Pirje Mykkänen
Il Kiasma Museum di Steven Holl Architects.
Chiasma è un termine scientifico che indica un punto di contatto, come succede in anatomia per i nervi ottici o con lo scambio di materiale genetico tra due cromosomi.
Quando nel 1995 Steven Holl intitolò “Chiasma” il suo progetto di concorso per il nuovo museo di arte contemporanea di Helsinky, svelava l’ approccio scelto e suggeriva un luogo concepito sulla relazione dinamica fra elementi fisici e percettivi. Il motivo per cui questo termine inconsueto – tradotto in Kiasma” in finlandese – sia diventato anche il nome del Museo diventa evidente se si esamina l’edificio un po ‘più da vicino, attraverso una chiave di lettura che esplora le relazioni evidenti fra alcuni elementi.
sopra e sotto a destra: foto Finnish National Gallery / Pirje Mykkänensotto a sinistra: foto Finnish National Gallery / Niina Vatanen
L’Arte e le persone
I musei di arte contemporanea sono sempre più luoghi di interazione fra l’arte e gli utenti piuttosto che delle semplici sedi espositive. Questa attitudine è evidente al Kiasma, dove la partecipazione alle attività proposte dal Museo da parte del pubblico, e in particolare dai bambini, è fortemente incoraggiata.
La necessità di concepire questa tipologia di musei il più “aperta” possibile, è quasi un imperativo dal momento che l’arte contemporanea richiede di essere contestualizzata e mediata, come fa il Kiasma attraverso la programmazione di conferenze, workshop e performance dal vivo.
sopra a sinistra e sotto: foto Finnish National Gallery / Pirje Mykkänensopra a destra: foto Finnish National Gallery / Niina Vatanen.
Luce e ombra
Holl ha concepito un edificio dove la luce gioca un ruolo emozionale oltre che funzionale. La luce del Nord è diversa da qualunque altra: cambia in modo sostanziale a seconda delle stagioni e in Finlandia in alcuni periodi dell’anno è una lama orizzontale che entra nell’edificio con un’angolazione non comune ad altre latitudini. Il cuore dell’edificio, lo spazio di accoglienza dominato da una lunge rampa che connette la lobby con le gallerie espositive – che sarebbe altrimenti molto buio – viene illuminato dall’alto attraverso la superficie vetrata. Questo tipo di soluzione, in combinazione con la parete curva che definisce il volume, crea un gioco “drammatico” di luci e ombre che evolve durante l’arco del giorno.
Sopra a sinistra: foto Finnish National Gallery / Pirje Mykkänen; a destra foto Finnish National Gallery / Niina Vatanen. Sotto a sinistra foto Finnish National Gallery / Pirje Mykkänen. Sotto in centro e a destra: Foto Finnish National Gallery / Milka Varmola.
Piccolo e grande
C’è grande dinamica e differenziazione negli spazi interni del Kiasma: sale espositive regolari nelle loro proporzioni si alternano a spazi alti e allungati, come la hall d’ingresso e come le gallerie più grandi. In generale l’edificio, che dall’esterno appare come una lungo volume piuttosto regolare, all’interno rivela una sequenza articolata di spazi – diversi in altezza, in dimensione e per forma – spesso affacciati uno sull’altro e, sul lato occidentale, rivolti verso l’ampio panorama urbano.
Foto Finnish National Gallery / Pirje Mykkänen
Curve e rette
La prima cosa che si nota guardando l’edificio del Kiasma è la grande parete curva in vetro e lega di zinco, ma uno sguardo più attento rivelerà il volume rettilineo che la interseca. Questo è il concetto al quale Holl pensava probabilmente al momento di scegliere il nome per il suo progetto. Ci sono i primi schizzi di progetto in cui le due figure che si incrociano sono simili e tutte e due rettilinee, ma i vincoli fisici e le suggestioni del sito hanno portato Holl a disegnare due forme diverse, una curva e una retta.
Sopra e sotto a sinistra: Foto Finnish National Gallery / Pirje MykkänenSotto a destra: foto Finnish National Gallery / Petri Virtanen
Sopra: foto Finnish National Gallery / Pirje Mykkänen. Sotto a sinistra: foto Finnish National Gallery / Marko Mäkinen, a destra: Finnish National Gallery / Jenni Nurminen
Interno ed esterno
Holl ha sempre sottolineato la relazione fra l’edificio del Kiasma e il paesaggio circostante, soprattutto con la vicina Mannerheimintie road, con la Finlandia Hall di Alvar Aalto e con la Baia di Töölö.
L’ingresso nell’edificio è risolto attraverso uno spazio molto racchiuso e solo percorrendolo si rivelano le improvvise viste sul paesaggio. Questo rapporto visivo complesso fra “dentro e fuori” è stato concepito in modo che “Il Museo d’Arte Contemporanea di Helsinki possa offrire una varietà di esperienze spaziali” (Steven Holl).
a sinistra: foto Finnish National Gallery / Pirje Mykkänen; a destra: foto Finnish National Gallery / Petri Lagus
Foto Finnish National Gallery / Petri Virtanen
A sinistra: foto Finnish National Gallery / Petri Summanen; a destra: foto Finnish National Gallery / Pirje Mykkänen
Il Kiasma è stato aperto al pubblico nel 1998. Su una superficie lorda di 12.000 m2, distribuiti su 5 livelli, il museo comprende spazi espositivi temporanei e permanenti, un teatro, un negozio, una caffetteria e uno spazio per workshop.
L’attività del museo è principalmente dedicata all’esposizione e promozione dell’arte contemporanea finlandese e internazionale nelle sue varie forme, tra cui le arti visive, i nuovi media, il cinema, il teatro e la danza.
Subito dopo i festeggimenti in occasione del 15 ° anniversario del museo, il Kiasma è stato chiuso per sei mesi per procedere a lavori di manutenzione straordinaria volti a a rinnovare le superfici vetrate e per adottare soluzioni più efficienti per gli apparati tecnici.
Il museo riaprirà a marzo 2015 con tre mostre; una retrospettiva su Robert Mapplethorpe, una mostra ispirata agli elementi della natura e una dedicata al tema del ritratto.
Foto: Finnish National Gallery / Petri Virtanen
Photos courtesy: Museum of Contemporary Art Kiasma
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Steven Holl
Steven Holl (nato nel 1947 a Bremerton, nello Stato di Washington) è senza dubbio uno degli architetti americani più interessanti del nostro tempo. Molti dei lavori di Holl esprimono in pieno il suo background multiculturale e la sua capacità di adattarsi ai diversi contesti locali. Una capacità che Holl ha sviluppato anche grazie ai soggiorni di studio prima a Roma e poi a Londra, nel corso degli gli anni Settanta. In un periodo caratterizzato dall’ascesa, ed in qualche modo dal dogma, del decostruttivismo, Holl ha sviluppato invece una sua visione progettuale altamente personale in cui l’architettura è “un’esperienza fatta di tempo, luce e materia”.
In più, Holl ha sempre riservato un’attenzione particolare al rapporto ed all’intreccio tra architettura ed arti visive e dello spettacolo, distillato in molti tra i musei, gli allestimenti e dei progetti speciali – come il padiglione espositivo multidisciplinare “T” space, realizzato a Round Lake, New York – che l’architetto statunitense ha progettato nel corso degli ultimi trent’anni.