HOLLOLA IN FINLANDIA
LAHTI E’ LA CAPITALE DELLA REGIONE Päijät-Häme , DOVE SI TROVA HOLLOLA, NELLA PARTE SUD DELLA FINLANDIA
Päijät-Häme è in verdino sopra Uusimaa
la regione dove si trova Hollola
le regioni con le capitali, si vede Lahti
Jenni Hiltunen
nata nel 1981 a Hollola in Finlandia.
Artist:: Jenni Hiltunen in Kiasma. 2014–
Kiasma è il Museo di Arte Contemporanea di Helsinki
photo :: Pmykkane
KIASMA, HELSINKI
Pretty Absence. La prima personale in Italia dell’artista finlandese. Per le sue opere la pittrice trae spunto dalla fotografia di moda, dai ritratti e dagli autoscatti trovati online.
Jenni Hiltunen – Pretty Absence
Milano – 19/11/2013 : 11/01/2014
DA :
18/11/2013
http://1995-2015.undo.net/it/mostra/168537#
Jenni Hiltunen – Glass Walls
Milano -Via Goito 7
19/09/2017 : 15/11/2017
MIMMO SCOGNAMIGLIO ARTECONTEMPORANEA OSPITA PER LA SECONDA VOLTA UNA PERSONALE DELLA GIOVANE ARTISTA FINLANDESE JENNI HILTUNEN. DOPO PRETTY ABSENCE DEL 2013, LA MOSTRA GLASS WALLS PORTA AVANTI LA RIFLESSIONE SULL’IMMAGINE E L’APPARIRE COME CONDIZIONE DELL’ESISTENZA E DELLA DONNA QUALE OGGETTO DI INDAGINE PRIVILEGIATO.
L’espressionismo della femminilità. Jenni Hiltunen a Milano
By
Niccolò Lucarelli
ATTRAVERSO UNA SELEZIONE DI TELE DAGLI ACCESI COLORI, L’ARTISTA FINLANDESE IMMORTALA UNA FEMMINILITÀ SOLITARIA E STRUGGENTE, CHE LOTTA PER IL PROPRIO POSTO NEL MONDO.
The day I saw you, 2017
Pink Wallpaper, 2017
Silent Woman, 2017
Happy Girl in the Wind, 2017
Glass Wall, 2017
Dreaming, 2017
Collapse, 2017
After Image, 2017
C’è un’aura da cinema espressionista nella ritrattistica di Jenni Hiltunen (Hollola, 1981), narratrice poetica e pensosa del lato annoiato, ma soprattutto femminile, della café society contemporanea; non le vamp sullo stile del Blaue Engel, bensì donne che al corpo accostano il pensiero, con le loro debolezze e i loro sogni, e nei cui sguardi ‒ a volte anche drammaticamente sbarrati ‒, brucia la rabbia contro le pareti di vetro del pregiudizio, che ancora non permettono alla donna la piena realizzazione di sé. Pose annoiate, sprezzanti, che irridono la società dell’immagine veicolata dai social network, pose liberatorie di ansie e tensioni interiori, pose sospese ‒ con echi di Matisse nei colori sgargianti e nelle tappezzerie orientaleggianti ‒, che tradiscono la sofferenza per la lotta quotidiana, ma anche, maternamente, per la mancanza di armonia che affligge questa società ancora vergognosamente maschilista.