NUOVO NAUFRAGIO AL LARGO DELLA LIBIA, 15 MORTI… – REPUBBLICA, 13-06-2020 ++ IL MANIFESTO, 14-06-2020

 

 

REPUBBLICA — 13 GIUGNO 2020

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/06/13/news/migranti_
alarm_phone_nuovo_naufragio_al_largo_della_libia_
15_morti_-259127935/?rss&ref=twhr

 

 

Migranti, Alarm Phone: ” Nuovo naufragio al largo della Libia, 15 morti”. In corso la ricerca di eventuali superstiti

 

 

Il centralino di soccorso ha ricevuto la notizia dal familiare di una delle persone a bordo.

L’Oim conferma::

Nuovo sbarco in veliero a Crotone: intercettati 57 pakistani

Migranti, Alarm Phone: " Nuovo naufragio al largo della Libia, 15 morti". In corso la ricerca di eventuali superstiti

di ALESSANDRA ZINITI

 

 

 

Ancora nessuna certezza. A segnalare un nuovo naufragio al largo delle coste africane, questa volta della Libia, è il centralino di soccorso Alarm Phone che questa mattina ha ricevuto la chiamata di un familiare di una delle persone che sarebbe stata a bordo dell’imbarcazione partita da Zawiya, una delle spiagge più utilizzata dai trafficanti di uomini.

Anche l’Organizzazione internazionale delle migrazioni ( Oim )  conferma la notizia in attesa di maggiori dettagli

“Notizia di un nuovo naufragio al largo della costa di Zawiya – scrive Oim Libia su Twitter – il nostro staff sta seguendo la situazione per ottenere maggiori informazioni”.

E Alarm phone conferma: ” Una barca si è capovolta vicino Zawiya. E’ in corso una ricerca di sopravvissuti. La nostra solidarietà ai parenti degli assassinati. Siamo così arrabbiati per questa continua perdita di vite umane”.

Secondo la segnalazione, dalla barca in difficoltà sarebbero partite delle telefonate ai familiari invocando aiuto, poi si sarebbe perso ogni contatto.

Una seconda telefonata avrebbe poi dato notizia del capovolgimento della barca con 15 morti mentre altre 17 persone sarebbero state riportate in Libia.

Per cercare di avere informazioni precise Alarm Phone ha contattato le autorità libiche, maltesi e italiane ma nessuno ha voluto dare loro conferma o smentita dell’accaduto.

Nel Mediterraneo ci sono da giorni due navi umanitarie, la Sea Watch che lavora d’intesa con l’aereo Moonbird e la Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans.

Moonbird ha condotto una ricognizione nell’area del naufragio ( anche se non è stata data una posizione sicura) ma senza trovare nulla. Nei prossimi giorni è attesa anche la Astral degli spagnoli di Open Arms.

Dopo i 600 arrivi di due settimane fa a Lampedusa, negli ultimi giorni non è arrivato più nessuno.

Lunedi scorso al largo delle isole Kerkennah in Tunisia è affondato un altro barcone con 53 persone a bordo. dei 34 corpi ricoverati, 22 sono di donne, tre di bambini.

E una barca a vela con 57 pakistani a bordo è stata intercettata dalla Guardia di finanza nello Ionio. I migranti sono stati portati nel centro di accoglienza di Crotone

 

 

REDAZIONE IL MANIFESTO –14 GIUGNO 2020

https://ilmanifesto.it/naufragio-davanti-alle-coste-libiche-muoiono-12-migranti/

 

Naufragio davanti alle coste libiche, muoiono 12 migranti

 

Red. Int.

 

EDIZIONE DEL 14.06.2020

PUBBLICATO13.6.2020, 23:58

 

Almeno dodici migranti sono morti in un naufragio avvenuto ieri davanti alle coste libiche. A darne notizia è stata l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) secondo la quale l’imbarcazione sulla quale si trovavano un trentina di migranti sarebbe affondata davanti alle coste di Zawya. Tra le vittime anche due bambini.

Alarm Phone aveva riferito in precedenza di un’imbarcazione in difficoltà al largo di Zawiya, e di un testimone che indicava 15 morti e 17 persone riportate in Libia.

 

«Per chi fugge dalla guerra e dalle torture libiche i governi europei hanno deciso che non debbano esserci altre alternative che rischiare la vita mettendosi nelle mani dei trafficanti.

«Non si tratta di incidenti, ma di omicidi, conseguenze di precise scelte politiche»,

 

ha commentato Alessandra Sciurba di Mediterranea Saving Humans.

 

Per la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova «per troppo tempo si è tergiversato sulla pelle altrui, in Italia e in Europa. Anche una sola persona in pericolo va tratta in salvo. Lo dicono le regole del mare, ma soprattutto la nostra coscienza».

 

«Quello che accade nel Mediterraneo è disumano e inaccettabile», afferma invece Valentina Brinis, operatrice legale della ong Open Arms. « Siamo stanchi di assistere a morti in diretta. Continuiamo a chiedere soluzioni strutturali e definitive che tutelino la vita e i diritti».

 

 

 

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