SIMONE VALESINI :: Quanto è pericoloso Covid? Dipende anche dal genoma dei pazienti — REPUBBLICA.IT / SALUTE / MEDICINA — 10 GIUGNO 2020

 

 

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Quanto è pericoloso Covid? Dipende anche dal genoma dei pazienti

Quanto è pericoloso Covid? Dipende anche dal genoma dei pazienti(afp)

 

 

Lo conferma il primo studio al mondo che ha indagato le basi genetiche della suscettibilità a Covid 19, realizzato da un team di ricercatori dell’Università di Siena

 

 

di SIMONE VALESINI

10 giugno 2020

COVID-19 ha molti volti. A volte è una malattia blanda, poco più fastidiosa di un banale raffreddore. A volte ha sintomi seri, che impediscono di respirare al punto da richiedere il ricovero in terapia intensiva. In altri ancora, i peggiori, scatena la risposta incontrollata del nostro sistema immunitario, che in molti casi risulta fatale. Dove nascono queste differenze? Come spesso accade, sono scritte almeno in parte nei geni dei pazienti, e un nuovo studio italiano ha iniziato a portarle alla luce. La ricerca, realizzata nei laboratori dell’Università di Siena, è stata appena presentata nel corso del congresso dell’European Society of Human Genetics.

Le cause genetiche

Quello dei ricercatori senesi è il primo studio scientifico che ha indagato le cause genetiche di suscettibilità a Covid 19.

Un approccio particolarmente innovativo, che applica a una malattia infettiva le tecniche utilizzate normalmente per la ricerca nell’ambito delle malattie genetiche rare.

 

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ALESSANDRA RENIERI

 

 

“Negli ultimi decenni gli studi di genetica sono stati applicati con profitto per indagare malattie che nascono da una singola mutazione nel nostro patrimonio genetico”, spiega Alessandra Renieri, professoressa dell’Università di Siena e direttrice del dipartimento di Genetica Medica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.

“È da tempo che volevamo provare a spezzare questo paradigma, rivolgendoci a patologie, come quelle infettive, in cui la componente ambientale è preponderante rispetto alle cause genetiche.

In questo senso Covid ci ha offerto un’opportunità unica: si tratta di una malattia infettiva, è vero, ma si esprime con un’enorme variabilità clinica, che va da manifestazioni benigne a forme letali, e può interessare organi diversi come polmoni, fegato, cuore. Visto che la causa ambientale, il virus, è sempre la stessa, anche la genetica deve essere importante per determinare una maggiore o minore suscettibilità alla malattia”.

Varianti genetiche

Renieri e il suo team hanno quindi decido di andare a caccia delle varianti geniche che possono spiegare la molteplicità di esisti clinici che si vedono con Covid 19.

Per farlo hanno chiesto l’aiuto del laboratorio di intelligenza artificiale dell’ateneo senese, fondamentale per processare l’enorme quantità di dati che viene generata analizzando l’intero esoma dei pazienti (Esoma: Insieme degli esoni del genoma, ovvero delle sequenze nei geni che codificano per le proteine. E’ stimato che costituisca solo 1% di tutto il nostro materiale genetico — https://www.molecularlab.it/principi/dizionario/definizione.asp?w=Esoma)

. Lo studio ha coinvolto ad oggi più di 35 ospedali, e punta ad analizzare il genoma di oltre 2mila pazienti. Per ora i campioni analizzati sono circa 500, e i dati preliminari presentati al congresso dell’European Society of Human Genetics, relativi ai primi 152 pazienti studiati, hanno già rivelato diverse informazioni interessanti.

 “Anche in una fase così precoce della nostra ricerca sono già emersi diversi geni che influiscono sulla suscettibilità individuale all’infezione, alcuni con effetti protettivi, altri capaci di aumentare il rischio di sviluppare una forma grave della patologia – continua Renieri._ Abbiamo visto, ad esempio, che tutti i pazienti da noi analizzati hanno una versione intatta dei geni che codificano per la produzione dei recettori Ace2. E questo conferma che si tratta di un ottimo target per trovare un farmaco efficace contro il virus Sars-Cov-2″.

 

Come ci si ammala

Non è tutto, ovviamente. Studiando ogni paziente come un caso separato, i ricercatori sono ora a caccia delle varianti geniche che influiscono sulla forma che prenderà la malattia. “È come se esistessero tanti Covid diversi – chiarisce Renieri – a volte colpisce con più severità i polmoni, altre il fegato, il pancreas, il cuore, come se esistesse un Covid epatico, uno polmonare, uno cardiovascolare. Noi stiamo correlando i geni dei pazienti con l’organo più colpito, e presto dovremmo avere un’immagine più chiara delle basi genetiche di queste differenti forme che prende la malattia”.

 

Farmaci personalizzati

I risultati delle ricerche – assicura Renieri – inizieranno a dare frutti già nei prossimi mesi. Aiutando a individuare i farmaci più efficaci tra quelli già disponibili, e i bersagli più promettenti per nuovi medicine e terapie. Arrivando a traghettare anche la lotta a Covid verso la medicina di precisione. “Se i risultati saranno quelli che speriamo potrebbe presto essere possibile effettuare un’analisi genetica sul paziente, e scegliere poi il farmaco più adatto per la forma specifica di malattia che andrà a sviluppare”, conclude Renieri.

“E perché no, potrebbe essere possibile persino sviluppare terapie geniche per andare a modificare il rischio personale di sviluppare una forma grave della malattia. Si tratta ovviamente di ricerche che richiedono molto tempo, ma con l’enorme sforzo internazionale messo in campo in questi mesi per affrontare Covid 19 è assolutamente possibile immaginare risultati così innovativi anche in tempi relativamente brevi”.

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3 risposte a SIMONE VALESINI :: Quanto è pericoloso Covid? Dipende anche dal genoma dei pazienti — REPUBBLICA.IT / SALUTE / MEDICINA — 10 GIUGNO 2020

  1. Donatella scrive:

    Molto interessante questa scoperta. La cosa più bella sembra essere la cooperazione tra scienziati di tutto il mondo.

  2. Ferdinando scrive:

    Messaggio per Simone Valesini,
    Atacama è in Cile non in Messico

    • Chiara Salvini scrive:

      Ti ringraziamo molto, caro Ferdinando, per la precisazione, sono andata a verificare: il deserto di Atacama è in effetti in Cile; ” si estende dal Perù meridionale al Cile settentrionale ” ( wikipedia )…Non sono pero’ riuscita a trovare che nell’articola del giornalista Valesini sia nominato. Fa lo stesso, ti ringraziamo comunque: abbiamo imparato una cosa, e questo è quello che conta, ciao, a- rivederci, chiara per il blog

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