ANSA.IT — 5 MAGGIO 2020 — 18.29
Dl maggio: governo al lavoro, verso 3 miliardi per la sanità. Ipotesi taglio orario lavoro, stesso salario
Bonetti: nel decreto risorse insufficienti per le famiglie
La ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti ( dal PD a Italia Viva, quando la scissione …)
Governo al lavoro al decreto di maggio, che vale uno scostamento di bilancio pari a 55 miliardi. Destinati a salire a oltre tre miliardi i fondi per la sanità. Per il sostegno alla sanità e il rafforzamento dei covid hospital dovrebbero aumentare i 2,5 miliardi originariamente previsti. Nel governo è ancora braccio di ferro sul Reddito di emergenza e manca la quadra sulle norme per il sostegno alle imprese. Il ministro per le Pari opportunità Bonetti si lamenta: “Risorse insufficienti per rispondere alle reali esigenze delle famiglie”.
NUNZIA CATALFO, MINISTRA DEL LAVORO — 5 STELLE
Dl maggio: ipotesi taglio orario lavoro, stesso salario – Nel nuovo decreto, il dl maggio, la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, proporrà una misura con la quale, temporaneamente, i contratti collettivi aziendali e territoriali potranno prevedere una rimodulazione, quindi una riduzione, dell’orario di lavoro. I contratti, stipulati con le organizzazioni sindacali più rappresentative, possono convertire quota parte delle ore in percorsi di formazione finanziati da un apposito fondo presso il ministero. Non è prevista una riduzione dei salari. E’ quanto fonti ministeriali spiegano all’ANSA.
Sono destinati a salire a oltre 3 miliardi i fondi per la sanità nel decreto di maggio. A quanto si apprende dopo il vertice di governo della scorsa notte, una cifra non sarebbe stata ancora definita, ma per il sostegno alla sanità e il rafforzamento dei Covid Hospital i fondi dovrebbero passare dai 2,5 miliardi originariamente previsti a oltre 3 miliardi.
Il premier Giuseppe Conte incontrerà questa sera alle 18 i sindacati per un confronto sulle misure economiche del nuovo decreto di maggio per far fronte all’emergenza Coronavirus. Conte incontrerà domani mattina i rappresentanti del mondo imprenditoriale.
“Le risorse che saranno stanziate dal prossimo decreto le ritengo del tutto insufficienti per rispondere alle reali esigenze delle famiglie. La mia richiesta non è stata accolta, non sono stati stanziati sufficienti soldi”. Lo ha detto il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti Tgcom.24 ai microfoni di Paolo Liguori durante ‘Fatti e Misfatti’.
“Avevo proposto un assegno per ogni figlio che non è stato accolto dalla maggioranza” ha ricordato la ministra Bonetti. “Avevo chiesto – ha sottolineato – risorse adeguate per i congedi parentali e i voucher baby-sitter da estendere però per un maggior utilizzo per i servizi educativi. Credo sia un errore, in questo momento le famiglie italiane necessitano davvero di investimenti. Da esponente del Governo devo accettare fatiche e battaglie perse, anche se giuste”. La ministra ha poi spiegato: “Ci saranno delle risorse, non tante, per costruire una rete di servizi educativi, cioè attività come i centri estivi in aiuto per le famiglie e sono convinta che queste risorse sapranno attivare quella comunità educante che non è presente solo nella scuola ma anche fuori e che comprende il terzo settore, le comunità locali, il volontariato, il mondo dello sport. Non lasceremo sole le famiglie”.
“Gli italiani hanno mostrato, complessivamente, un grande senso di responsabilità. Nella reazione dei cittadini ho colto grande voglia di ripartire, ma anche consapevolezza che bisogna farlo nel rispetto delle regole”. Così in un’intervista al quotidiano online Affaritaliani.it il premier Giuseppe Conte. “Gli spostamenti sui mezzi pubblici e il ritorno al lavoro di milioni di persone si stanno svolgendo senza eccessivi disagi. È un primo passo incoraggiante, ma non dimentichiamo che la strada è lunga e non dobbiamo mai abbassare la guardia”.
“Fino al 17 maggio saranno in vigore le misure contenute nell’ultimo Dpcm. Le Regioni ogni giorno ci forniranno i dati aggiornati”, ha aggiunto Conte. “Con il rispetto delle regole sono fiducioso che la curva epidemiologica potrà ulteriormente rallentare in alcuni territori. Non ignoro le richieste di alcune Regioni e di alcune particolari categorie di anticipare l’apertura delle rispettive attività. Siamo al lavoro anche per questo, avendo sempre come prioritario l’interesse generale della tutela della salute di tutti i cittadini”.
“A tempo debito sarà inevitabile, una volta acquisite tutte le necessarie informazioni, accertare eventuali responsabilità nella gestione della pandemia che a livello internazionale hanno condizionato l’attuale emergenza”, risponde il premier parlando delle accuse della Casa Bianca alla Cina sulla diffusione del coronavirus. “Per il momento riteniamo prioritario favorire il più possibile la collaborazione internazionale quale strumento fondamentale per sconfiggere il virus e per tutelare la salute globale. L’Italia – afferma Conte – crede molto in questa possibilità di cooperazione ed è pronta a dare il suo contributo, come stiamo già facendo nel quadro dell’Alleanza globale contro il Coronavirus e come certamente intendiamo fare al meglio nell’esercizio della nostra prossima Presidenza del G20″.
“L’Unione europea sta dando prova in queste settimane di aver compreso gli errori del passato. Anche in riferimento all’inizio della pandemia, quando l’Italia si è ritrovata sola. Sono fiducioso che tanto nella risposta economica quanto nella lotta al Covid-19 l’Europa saprà essere all’altezza di questa sfida storica”, ha dichiarato ancora Conte.
Lungo vertice Conte-capidelegazione, si lima il testo – Lungo vertice nella notte tra il premier Giuseppe Conte, il titolare del Mef Roberto Gualtieri e i capidelegazione del governo sul decreto maggio.
Al centro del vertice, al quale hanno partecipato anche il sottosegretario Riccardo Fraccaro e i responsabili economici dei partiti di maggioranza, i nodi rimasti ancora aperti sul decreto che il governo si appresta a varare entro la settimana. Su alcune misure, dai trasferimenti a fondo perduto alle imprese allo sblocco dei circa 12 miliardi di debiti della Pa, il governo sembra aver trovato una quadra ma restano ancora alcuni capitoli da limare, a cominciare da quello relativo al reddito di emergenza. Possibile, quindi, che prima del Cdm che varerà il provvedimento – atteso non prima di mercoledì – i capidelegazione tornino a riunirsi per definire il decreto da 55 miliardi.