CATERINA PASOLINI :: INTERVISTA AL DOTT. FRANCESCO STARACE, PSICHIATRA, MEMBRO DELL’EQUIPE DI COLAO :: “Le misure anti crisi servono anche perché aiutano a riaccendere la speranza” –REPUBBLICA DEL 7 MAGGIO 2020

 

 

REPUBBLICA DEL 7 MAGGIO 2020

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Lo psichiatra: “Le misure anti crisi servono perché aiutano a riaccendere la speranza”

07 MAGGIO 2020

 

Fabrizio Starace – DiAPAson

FABRIZIO STARACE ( nato a Modena il 24 luglio 1958 )

  • Psichiatra. Direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Modena.

 

 

Parla Fabrizio Starace, della task force di Colao: La famiglia non sottovaluti i segnali di chi ha già usato tutte le energie e non riesce a reagire, a vedere un domani

DI CATERINA PASOLINI

ROMA – Ha studiato a lungo gli effetti della crisi economica sulla salute mentale. E ora, il nuovo suicidio di un imprenditore in seguito alla pandemia e al lockdown, conferma purtroppo anni di lavoro. “La crisi economica è infatti uno dei più potenti fattori di rischio: aggrava, scatena sindromi ansiose e depressive. E non solo per la reale mancanza di soldi, ma perché toglie prospettive, visione di un futuro”, dice Fabrizio Starace, psichiatra. Direttore del dipartimento di salute mentale di Modena, professore universitario, è l’unico medico della Task force di Vittorio Colao chiamata ad elaborare un progetto di ripartenza.

Qual è il rapporto con la crisi?

“Un periodo di crisi economica si dice depressione, come quella umana che toglie capacità di reazione. La sofferenza è tollerabile se ha una fine. Quando non si riesce più ad immaginare un futuro, un superamento, si cade in un circolo vizioso dal quale non si esce senza un aiuto esterno: medico, familiare, concreto. Lo abbiamo già visto dopo il 2008: quando per colpa della crisi ci furono quasi 1500 suicidi in più della media“.

Piccoli imprenditori più a rischio, perché?

“Il lavoro è un mezzo di identificazione per la persona come membro attivo della società. Quando teme di perdere il suo ruolo o status, può avere sensi di colpa nei confronti dei propri cari all’idea di non essere più in grado di sostenerli. Nelle piccole imprese i dipendenti sono come persone di famiglia. L’idea di licenziarle o non di essere in grado di pagarle spezza equilibri interni”.

 

Chi può aiutare?

“La famiglia, che non deve sottovalutare i segnali di chi ha già usato tutte le energie e non riesce a reagire, a vedere di nuovo un domani. Ovviamente serve lo specialista con terapia e farmaci, ma anche misure concrete, economiche”.

Misure economiche?

“Sono utili al di là della loro funzione pratica: aiutano a riaccendere la speranza, a rimettere in corsa il motore. Per questo sono doppiamente importanti iniziative come il sostegno al reddito o il finanziamento al credito”.

Persino l’Oms le prevede.. .

“L’organizzazione mondiale della Sanità, nelle linee guida sulla salute mentale nei periodi di crisi economica, consiglia di avere servizi efficaci, accessibili. Ma anche interventi per risolvere gli aspetti pratici. Come i consigli per affrontare le scadenze e i pagamenti che tolgono il sonno. Guardi, persino le messe servono”.

Messe contro la depressione?

“Se uno ha fede possono essere un sollievo alle restrizioni. Possono essere un antidoto al calo emotivo tutte le situazioni in cui ci si sente parte di una comunità. Siamo esseri sociali, la ripartenza deve così essere economica, di relazione ed esistenziale utilizzando tempo e tecnologie scoperte in questi mesi”.

Cosa propone come medico?

“Imparare dal passato e investire sul sistema sanitario in generale e su quello per la salute mentale, ma sul territorio. Perché una battaglia si può vincere in ospedale, ma le guerre si vincono sul terreno, fuori”.

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