FILM COMPLETO IN ITALIANO :: IL PROCESSO DI VERONA DI CARLO LIZZANI DEL 1962

 

SILVANA MANGANO FOTO di scena film RISO AMARO 20x25 cm - EUR 6,99 ...

T24 FOTOBUSTA IL PROCESSO DI VERONA SILVANA MANGANO CARLO LIZZANI ...

Il processo di Verona - Enciclopedia del Doppiaggio.it

 

Il processo di Verona è un film del 1962 diretto da Carlo Lizzani.

 

 

 

primo tempo

 

 

secondo tempo

 

 

Trama

Il 24 luglio 1943, durante la seduta del Gran Consiglio del Fascismo viene votato l’ordine del giorno Grandi che esautora Benito Mussolini dai suoi poteri, restituendo il comando delle forze armate a Re Vittorio Emanuele che il giorno dopo lo fa arrestare.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre e la liberazione del Duce, avvenuta il 12 settembre con l’operazione Quercia, i firmatari dell’ordine del giorno che non sono riusciti a darsi alla fuga, ossia Galeazzo Ciano, genero e “delfino” del duce, Emilio De Bono, Giovanni Marinelli, Carlo Pareschi, Luciano Gottardi e Tullio Cianetti, vengono arrestati in attesa di essere processati con l’accusa di tradimento.

I sei vengono processati a Verona, nella Repubblica Sociale Italiana, dall’8 al 10 gennaio 1944, mentre la moglie di Ciano Edda tenta invano di trattare con i tedeschi, che manovrano il processo, per salvare la vita al marito, che viene invece condannato a morte e fucilato con gli altri, ad eccezione di Cianetti, l’11 gennaio 1944.

 

 

 

 

Critica

Il film racconta le fasi terminali del regime fascista, in particolare la vicenda del processo di Verona, dal punto di vista di Edda Ciano, moglie del principale imputato del processo, rileggendo la storia come una tragedia elisabettiana  ( Mereghetti ) o un dramma di corte
( Morandini )

 

wikipedia

 

 

 

ALTRA CRITICA PIU’ LUNGA :: 

 

my movies

https://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=677339

 

L’assente Mussolini vero protagonista e traditore Valutazione 3 stelle su cinque

di Salvatore Scaglia

 

La pellicola di Lizzani risulta in bianco e nero in ogni senso: perchè non è a colori, ma anche – e soprattutto – poichè racconta il declino inesorabile del regime e di Mussolini dopo aver brevemente, e in apertura, mostrato i fasti littori: dal matrimonio di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano fino all’incarico di quest’ultimo come ministro degli esteri di Mussolini, nelle immagini in compagnia del camerata Hitler; che peraltro considerava Mussolini stesso come suo maître à penser (del resto il tedesco andò al potere nel 1933, ben 11 anni dopo la c.d. marcia su Roma).A parte l’incipit, Mussolini non si vede più in tutto il film, se non in qualche busto e, in conclusione, nello storico scatto del suo cadavere appeso a piazzale Loreto a Milano.Il Duce, tuttavia, pur sembrando dietro le quinte, è sempre presente ed è il vero protagonista di quest’opera. A lui, infatti, si riferisce costantemente la figlia Edda, o perchè lo vuole incentivare a decidere in autonomia rispetto ai nazisti o perchè lo invoca come padre; a lui, invero, si richiama il genero Ciano, nei cui diari sarebbero annotati i veri retroscena e le reali interpretazioni di cosa fu il Duce del fascismo; e contro di lui congiurarono, secondo l’accusa del processo di Verona, i gerarchi nel Gran consiglio fascista del Luglio 1943.Ottima la scelta del regista di ‘nascondere’, rendendolo tuttavia immanente e fondamentale nella pellicola, il Duce. Come valida è la periodica intercalazione di colpi di mitragliatrice durante lo svolgersi del film, a significare non solo che chi di violenza ferisce di violenza perisce, ma altresì che il processo di Verona era già scritto e sarebbe stato eseguito con la fucilazione, alle spalle, dei c.d. traditori: “noi sceglieremo i giudici e gli avvocati”, esclama Pavolini a un certo punto. E nei pochi momenti in cui gli avvocati intervengono in difesa degli imputati sono subito tacitati dal Presidente della corte e ricondotti all’irrilevanza che dovevano avere.Quale il giudizio su Ciano ? Quale quello su Edda ? Quale quello, in particolare, sui votanti del c.d. ordine del giorno Grandi ? Furono opportunisti, veri fascisti in contrapposizione a Mussolini o acceleratori della parabola terminale del fascismo che si notava già fa tempo ?Una risposta sembra chiara nel film. Se traditori furono, sicuramente, ci fu chi tradì più di tutti: Mussolini in persona.Nel suo legarsi, mani e piedi, ad Hitler.Nel suo finire, miseramente, capo di uno stato-fantoccio come la Repubblica Sociale Italiana, convinto di continuare a fare il bene degli ingrati italiani, che in realtà precipitava ancor di più nella spirale della distruzione bellica e socio-politica.Mussolini, coi suoi sogni di gloria, fu il traditore dei traditori, anche lui ucciso. Ed anche lui inquadrato, appunto, di spalle negli ultimi fotogrammi del film di Lizzani.

 

 

 

Riconoscimenti

 

T24 FOTOBUSTA IL PROCESSO DI VERONA SILVANA MANGANO CARLO LIZZANI ...

 

 

  • 1963 – David di Donatello
    • Migliore attrice protagonista a Silvana Mangano
  • 1963 – Grolla d’oro
    • Migliore attrice a Silvana Mangano
  • 1964 – Nastro d’argento
    • Migliore attrice protagonista a Silvana Mangano

 

 

https://www.anpi.it/storia/111/processo-di-verona

Processo di Verona

Uno dei primi atti ufficiali della neonata Repubblica Sociale è il processo di Verona, ampiamente caldeggiato dai tedeschi. Il processo interessa i cosiddetti “traditori venticinqueluglisti”, come i fascisti chiamano i membri del Gran Consiglio che hanno destituito Mussolini nel luglio 1943.Le udienze, iniziate l’8 gennaio 1944, durano appena tre giorni e il collegio giudicante è composto da uomini di provata fede fascista. Imputato principale è Galeazzo Ciano, genero del Duce, e considerato dagli uomini di Salò il più infame del gruppo. Ciano, convinto che la parentela con il capo del Fascismo lo avrebbe in ogni caso salvato, ha perfino aderito alla Rsi, chiedendo di potervi militare in qualità di pilota.Il dibattimento si svolge in un clima teso e spesso interrotto dalle grida di vendetta di un pubblico già convinto della sentenza e in una lugubre sala addobbata con panni neri. Scontata la richiesta finale di pena di morte per tutti gli imputati e le frettolose e intimidite arringhe dei difensori. Le pene capitali sono comminate a cinque imputati (Ciano, De Bono, Marinelli, Gottardi e Pareschi), e l’esecuzione ha luogo la mattina dell’11 gennaio nel poligono di Forte San Procolo, a Verona, con un plotone di esecuzione formato da trenta militi fascisti.Tre ore dopo Mussolini apre il Consiglio dei ministri a Gargnano pronunciando la frase “Giustizia è fatta”.

 

 

FOTO DA WIKIPEDIA  ” IL PROCESSO DI VERONA “

 

I sei imputati presenti: (da sin.) Emilio De Bono (con le mani sul viso), Luciano Gottardi, Galeazzo Ciano, Carlo Pareschi, Giovanni Marinelli e Tullio Cianetti.

 

 

L’Assemblea nazionale del Partito Fascista Repubblicano fu tenuta a Castelvecchio (Verona)

 

 

Galeazzo Ciano nel carcere degli Scalzi

 

 

Castelvecchio presidiato durante il processo

 

 

 

Andrea Fortunato, Pubblica accusa al Processo di Verona

 

 

Rigetto delle domande di grazia

 

 

I condannati a morte che avevano firmato l'Ordine del giorno Grandi.jpg

I condannati a morte che avevano firmato l’Ordine del giorno Grandi

 

 

Il plotone di esecuzione dei firmatari dell'Ordine del giorno Grandi.jpg

Il plotone di esecuzione dei firmatari dell’Ordine del giorno Grandi

 

 

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *