DUE VERSIONI DI :. ” LET IT BE ” — testo e traduzione +++ PAOLO BIAMONTE: Let It Be, 50 anni fa l’ultimo album dei Beatles- ANSA.IT  5 MAGGIO 2020 –20.23

 

 

 

 

TESTO E TRADUZIONE DA:

http://testicanzoni.mtv.it/testi-The-Beatles_160/traduzione-Let-It-Be-47341444

 

When I find myself in times of trouble

Quando mi trovo in momenti difficili

 

Mother Mary comes to me

Madre Mary viene da me

 

Speaking words of wisdom, let it be

Con parole di saggezza, lascia che sia

 

And in my hour of darkness

E nelle mie ore di oscurità

 

She is standing right in front of me

Lei sta proprio di fronte a me

 

Speaking words of wisdom, let it be

Con parole di saggezza, lascia che sia

 

Let it be, let it be

Lascia che sia, lascia che sia

Let it be, let it be

Lascia che sia, lascia che sia

 

Whisper words of wisdom, let it be

Sussurra parole di saggezza, lascia che sia

 

And when the broken-hearted people

E quando la gente con il cuore spezzato

 

Living in the world agree

Che vive nel mondo andrà d’accordo

 

There will be an answer, let it be

Ci sarà una risposta, lascia che sia

 

For though they may be parted

Perché anche se sono divise

 

There is still a chance that they will see

C’è ancora una possibilità che vedano che

 

There will be an answer, let it be

Ci sarà una risposta, lascia che sia

 

Let it be, let it be

Lascia che sia, lascia che sia

Let it be, let it be

Lascia che sia, lascia che sia

 

Yeah, there will be an answer, let it be

Sì, ci sarà una risposta, lascia che sia

Let it be, let it be

Lascia che sia, lascia che sia

Let it be, let it be

Lascia che sia, lascia che sia

 

Whisper words of wisdom, let it be

Sussurra parole di saggezza, lascia che sia

 

Let it be, let it be

Lascia che sia, lascia che sia

Ah, let it be, yeah, let it be

Ah, lascia che sia, sì, lascia che sia

 

Whisper words of wisdom, let it be

Sussurra parole di saggezza, lascia che sia

 

And when the night is cloudy

E quando la notte è nuvolosa

 

There is still a light that shines on me

C’è ancora una luce che splende su di me

 

Shine on until tomorrow, let it be

Splende fino a domani, lascia che sia

 

I wake up to the sound of music

Io mi sveglio al suono della musica

 

Mother Mary comes to me

Madre Mary viene da me

 

Speaking words of wisdom, let it be

Con parole di saggezza, lascia che sia

 

Let it be, let it be

Lascia che sia, lascia che sia

 

Let it be, yeah, let it be

Lascia che sia, sì, lascia che sia

 

Oh, there will be an answer, let it be

Oh, ci sarà una risposta, lascia che sia

 

Let it be, let it be

Lascia che sia, lascia che sia

Let it be, yeah, let it be

Lascia che sia, sì, lascia che sia

 

There will be an answer, let it be

Ci sarà una risposta, lascia che sia

 

Let it be, let it be

Lascia che sia, lascia che sia

Ah, let it be, yeah, let it be

Ah, lascia che sia, sì, lascia che sia

 

Whisper words of wisdom, let it be

Sussurra parole di saggezza, lascia che sia

 

 

ANSA.IT  5 MAGGIO 2020 –20.23

https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2020/05/05/let-it-be-50-anni-fa-lultimo-album-dei-beatles_62b787b8-c416-4a59-88c2-51cffc6fdf72.html

 

Let It Be, 50 anni fa l’ultimo album dei Beatles

Degno finale storia irripetibile, un mese prima band si sciolse

 

Paolo Biamonte

 

 

 

 

 

Per i fan dei Beatles aprile e maggio sono due mesi drammatici: il 10 aprile 1970, in un’ormai celeberrima intervista, Paul McCartney annunciava la sua uscita dal gruppo, rendendo ufficiale la fine dei Fab ( Fabulous) Four. Una settimana dopo usciva il suo primo disco solista. A un mese di distanza, l’8 maggio 1970 usciva “Let It Be”, ultimo atto ufficiale della band che ha cambiato il mondo e che si congedava facendo uscire contemporaneamente anche un documentario, diretto da Michael Lindsay Hogg, che raccontava le sedute di registrazione, compreso il leggendario concerto sul tetto del quartier generale della Apple Records di Savile Row a Londra.

A questo proposito va ricordato che Peter Jackson, il regista premio Oscar per “Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del re”, sta lavorando a una nuova edizione di questo documentario: grazie alla collaborazione di Paul, Ringo, Yoko Ono e Olivia Harrison, a Jackson sono state messe a disposizione 55 ore di girato mai utilizzato: un autentico tesoro che, a quanto pare, sembra destinato a dare una lettura nuova sulla fase finale dei Beatles e ad assicurare ai fan un regalo prezioso. “Let It Be” è il prodotto di una band che all’epoca era ben oltre la crisi: Paul spingeva per riprendere a fare concerti, George, sempre più frustrato per il poco spazio che veniva concesso alle sue composizioni, era il più fiero oppositore al ritorno al live. Dopo una lite furibonda con John aveva lasciato la band. Lennon dal canto suo non nascondeva la sua voglia di andare da solo e la sua insofferenza per le scelte di Paul che sempre più cercava di assumere il ruolo di leader. A ricucire gli strappi, era Ringo, naturalmente votato per carattere alla mediazione. La situazione era così complicata che alla fine i nastri delle sedute di registrazione erano rimasti abbandonati negli armadi.

A completare il lavoro, fu chiamato un nume tutelare, Phil Spector, il leggendario produttore del Wall of Sound che oggi sta scontando in carcere una condanna a 19 anni per omicidio di secondo grado. Furono Lennon e Harrison a convincerlo a mettere mano a quei nastri: e lui lo fece a modo suo, intervenendo nell’editing e aggiungendo parti orchestrali e cori. Il più celebre di questi interventi è rappresentato dagli archi di “The Long and Winding Road” inseriti a insaputa di McCartney che non ha mai digerito questa scelta, tanto da pubblicare nel 2003 la versione “naked”, nuda. Spector produrrà anche le prove soliste di Lennon ed Harrison, due capolavori: “Platic Ono Band” e “All Things Must Pass”.

 

In realtà negli anni si è sviluppato un dibattito su quale sia l’ultimo autentico disco dei Beatles: sono in molti a ritenere che l’ultimo atto sia “Abbey Road”, nonostante sia uscito nel settembre 1969: in effetti Paul, John, George e Ringo di fatto avevano lavorato al progetto “Let It Be” prima di incidere “Abbey Road” che senza discussione è “un album dei Beatles” più di quanto non lo sia il disco del 1970 e rappresenta il vero testamento spirituale. Il fatto che “Let It Be” fosse stato scartato dimostra l’inarrivabile grandezza dei Fab Four che, dopo aver inciso, con l’aiuto del tastierista Billy Preston, brani come “Let It Be”, “Don’t Let Me Down”, “Get Back”, “The Long and Winding Road” avevano lasciato i nastri in un armadio per dedicarsi ad un altro album. All’epoca, nonostante il successo commerciale, “Let It Be” fu stroncato dalla critica: ancora oggi, quel progetto che di fatto era naufragato tra le liti non è all’altezza di capolavori come “Revolver”, “Sgt. Pepper”, il “White Album” o “Abbey Road”. Ma viene anche da ridere a pensare che si possa considerare “minore” la produzione di brani come quelli citati poche righe fa, canzoni che rimangono tra le più belle mai incise.

La verità è che, nonostante siano passati cinquant’anni da quel traumatico scioglimento, ancora oggi sembra che i Beatles non abbiano mai smesso di suonare. E’ l’effetto di una grande magia che non ha mai smesso di esercitare il suo fascino irresistibile. Un’epopea pop che ha superato i confini del tempo e che incredibilmente è durata poco meno di otto anni. La cronaca ci dice che cinquant’anni fa è uscito l’ultimo disco dei Beatles: non resta che aspettare l’uscita del nuovo film di Peter Jackson per ricominciare a sognare come se fosse possibile ricominciare tutto daccapo.

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  1. Donatella scrive:

    Ai tempi, purtroppo, non ero consapevole della rivoluzione che avevano portato i Beatles nella musica “popolare”, anche per la non conoscenza della lingua inglese. Mi aveva invece impressionato Modugno con il suo “Nel blu dipinto di blu” al Festival di Sanremo, perché avevo sentito che era una canzone rivoluzionaria rispetto a quello che finora era cantato in Italia.

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