Antonio Voltolini
Ieri alle 01:53
Elogio alla follia
Anche la follia merita i suoi applausi (A. Merini)
Il 14 aprile 1980 ci lasciava Gianni Rodari, lo ricordiamo con una delle sue più belle poesie: Il cielo è di tutti.
Scritto il 13 APRILE, 2019
Gianni Rodari, pedagogo, giornalista e poeta, è considerato il maggiore favolista del Novecento.Nato a Omegna (VB) il 23 ottobre 1920 si trasferì a Gavirate (VA) nel 1929 dopo la morte del padre. Conseguito il diploma magistrale e lasciata l’università, insegnò per qualche tempo in alcune scuole elementari della zona di Varese.
Nel 1944 si iscrisse al Pci, divenne funzionario del partito e ricevette l’incarico di dirigere il settimanale comunista L’Ordine Nuovo. Scoprì così la propria vocazione giornalistica e lavorò in seguito anche per altre testate, tutte di sinistra (L’Unità, Vie nuove, Pioniere, Avanguardia, Paese sera).
Negli anni ’50 cominciò a dedicarsi alla scrittura per l’infanzia. Compose filastrocche, poesie, favole e romanzi; tra le sue opere più famose: Il romanzo di Cipollino, Gelsomino nel paese dei bugiardi, La torta in cielo, C’era due volte il barone Lamberto e Filastrocche in cielo e in terra.
Nel 1970 ricevette il premio Andersen, il massimo riconoscimento nell’ambito della letteratura per l’infanzia, che lo fece conoscere in tutto il mondo.
Morì il 14 aprile 1980 a Roma, la città in cui viveva dal 1950.
Il cielo è di tutti
Qualcuno che la sa lunga
mi spieghi questo mistero:
il cielo è di tutti gli occhi
di ogni occhio è il cielo intero.
È mio, quando lo guardo.
È del vecchio, del bambino,
del re, dell’ortolano,
del poeta, dello spazzino.
Non c’è povero tanto povero
che non ne sia il padrone.
Il coniglio spaurito
ne ha quanto il leone.
Il cielo è di tutti gli occhi,
ed ogni occhio, se vuole,
si prende la luna intera,
le stelle comete, il sole.
Ogni occhio si prende ogni cosa
e non manca mai niente:
chi guarda il cielo per ultimo
non lo trova meno splendente.
Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.
Gianni Rodari
Vi proponiamo anche questo piccolo capolavoro di Rodari:
Alla formica
Chiedo scusa alla favola antica,
se non mi piace l’avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende, regala.
Ed ecco alcuni pensieri di Gianni Rodari:
Chi vuol la pace, prepara la guerra!
Nel paese della bugia, la verità è una malattia
‘Credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente…’
Se ci diamo una mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno
Quanto pesa una lacrima? La lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra
La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo
Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa
Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo? Se si mettessero insieme le lagrime versate nei cinque continenti per colpa dell’ortografia, si otterrebbe una cascata da sfruttare per la produzione dell’energia elettrica
Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo
tenerezza gioia e rimpianto.