https://www.youtube.com/watch?v=X2tpRsEGwcQ
La pattuglia sperduta affronta la tematica del Risorgimento senza toni apologetici. «Ci voleva Piero Nelli – ha scritto Gianfranco Casadio – per mostrarci un Risorgimento con occhio realistico e crudo. Apprezzabile il coraggio di affrontare in maniera spregiudicata un argomento “sacro”[9]». Valutazione condivisa anche da Pier Marco Santi, secondo il quale si tratta di un «lavoro notevole che affrontando con coraggio anticonformista una inconsueta pagina risorgimentale, si colloca tra i maggiori fermenti culturali del cinema dei primi anni Cinquanta[10]».
Il film “povero” di Nelli e Cristaldi arrivò sugli schermi nello stesso anno diSenso, che trasmetteva anch’esso una visione critica di quel periodo storico italiano e, per tale motivo, fu ampiamente contrastato e limitato dalla censura. Non a caso le vicende descritte dalle due pellicole sono situate nell’ambito di due sconfitte italiane, Novara e Custoza.
La censura comunque ostacolò anche la meno fastosa Pattuglia sperduta, che non ricevette il contributo ministeriale del 18 % e, benché invitato dagli organizzatori, non ottenne il permesso all’esportazione e non poté quindi essere presente al Festival di Cannes del 1954.
Accomunati dalla similitudine delle tematiche e delle vicissitudini censorie, i due film sono invece, come hanno evidenziato diversi commentatori, distanti per molti altri aspetti, in particolare per la ricchezza del budget e la forza dell’apparato produttivo che li sosteneva: «il confronto era impari: da un lato un film a colori di un maestro riconosciuto del cinema italiano, con attori di rilevanza internazionale, dall’altro un film opera prima di un esordiente in bianco e nero e con attori non professionisti».
più notizie nel link:
https://it.wikipedia.org/wiki/La_pattuglia_sperduta_(film_1954)