ansa.it 3 marzo 2020
Superwomen, a Napoli street art al MANN
Dal 6 marzo firmate Lediesis, ci sono anche Wertmuller e Callas
LILIANA SEGRE
La principessa Leila di Guerre Stellari
La regina egizia Nefertiti
GRETA
Beatrix Kiddo di “Kill Bill”
Margherita Hack
La Madonna
Rita Levi Montalcini
BARBIE
MARIA CALLAS
MORTICIA
LINA WERTMULLER
ANNA MAGNANI
MARINA ABRAMOVIC
SORA LELLA
ALDA MERINI
MARLENE DIETRICH
PEGGY GUGGENHEIM
Sophia Loren ne “La Ciociara”
YAYOI KUSAMA
NAPOLI – Otto superdonne fanno l’occhiolino: sono Alda Merini, Peggy Guggenheim, Marlene Dietrich, Marina Abramovic, Lina Wertmuller, Yayoi Kusama, Frida Kahlo, Maria Callas. Sul petto delle protagoniste dei ritratti è impressa l’inconfondibile “S”, che connota otto Superwomen, per sfatare il mito che esista soltanto “Superman”. Per celebrare l’ 8 marzo, Giornata internazionale della donna, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli propone da venerdi 6 marzo ( fino al 13 aprile), la mostra “SuperWomen #Super8X8Città”, firmata dalla coppia di street artists Lediesis.
“Il MANN rinnova la sua attenzione per la street art e la rigenerazione urbana ospitando nel mese di marzo le immagini delle Super;women che Lediesis hanno fatto viaggiare per l’Italia mentre con incursioni gentili colorano in questi giorni anche il centro della nostra città. Non mancheranno sorprese dedicate a Napoli: a strizzarci l’occhio sarà, nell’Atrio del Museo, la cittadina onoraria e premio Oscar Lina Wertmuller, mentre in strada andremo a caccia dell’icona Sofia Loren. Grandi personalità ritratte con ironia per ricordarci la forza delle donne, il loro talento ma anche la loro capacità di reagire e affrontare le difficoltà” dichiara il Direttore dell’Archeologico, Paolo Giulierini. Lediesis, rigorosamente anonime, giungono all’Archeologico dopo un lungo percorso partito da Milano, e proseguito a Venezia, Firenze, Bologna, L’Aquila, Roma e Bari. Ed in ciascuna delle otto città, su finestre cieche o muri dismessi, sono apparsi i dipinti su carta velina dedicati alle Superwomen, protagoniste della mostra al MANN.
ALCUNE IMMAGINI SONO TRATTE DA::