PADRI E FIGLI DI MARIO MONICELLI –1957 –durata : 1.36.44 ++ trama e attori, recensione++ qualcosa sul regista

 

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Padri e figli è un film del 1957 diretto da Mario Monicelli, vincitore dell’Orso d’argento per il miglior regista al Festival internazionale del cinema di Berlino nel 1957.

 

 

 

 

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Trama

Quattro famiglie ed i loro problemi, unite da un filo comune: i rapporti con un membro della quinta, Ines Santarelli ( MARISA MERLINI ), una infermiera che le frequenta per motivi professionali o per parentela.

Il vedovo Vincenzo Corallo ( VITTORIO DE SICA ) è il titolare di un’avviata sartoria che serve la buona borghesia di Roma, coadiuvato alla pari, per non dire diretto, dal figlio Carlo. La secondogenita Marcella, privata durante la crescita dell’affetto della madre prematuramente scomparsa, si trova a fare i conti con due padri, quello vero ed il fratello maggiore, che poco o nulla capiscono delle sue turbe adolescenziali e del suo primo innamoramento per un compagno di scuola di poco più anziano di lei.

Il dottor Bacci, clinico emerito, è alle prese con due figli che lo fanno andare in bestia: il fannullone Vezio, che dopo la maturità non ha combinato più nulla e porta sempre in casa notizie di prossimi, favolosi impieghi, ed il maturando Sandro, anche lui soggetto a turbe adolescenziali ed innamorato della compagna di scuola Marcella Corallo.

Il giovane sposo Guido Blasi è invece alle prese con le voglie della giovane moglie Giulia, che è in attesa di un figlio. La voce popolare, alimentata in questo caso dall’infermiera Ines, che le pratica iniezioni, dice infatti che se una gestante ha improvvisamente il desiderio di un determinato cibo, dev’essere esaudita, diversamente il bebè nascerà con una macchia sulla pelle. Apprensiva e sempre bisognosa di qualche medicina, costringe il marito a correre qua e là.

Infine la coppia Marchetti, Cesare ( MARCELLO MASTROIANNI )  e Rita, sorella di Ines, è in crisi: non possono avere figli, il lavoro di lui lo costringe ai turni e quando torna a casa, o va a dormire o al cinema.  Amerigo Santarelli, guardiano allo zoo di Roma, e la moglie Ines si arrabattano per mantenere i cinque figli. Le vicende delle famiglie si snodano fra i litigi e gli inevitabili riappacificamenti.

 

 

RECENSIONE: COMIGSOON.IT

https://www.comingsoon.it/film/padri-e-figli/18997/scheda/

 

 

“Con questo ‘Padri e figli’ che per la massa del pubblico risulta divertente e di un roseo moralismo, Monicelli offre la misura delle sue possibilità che sorpassano il ‘genere’ della commedia popolare (…). Nel film, infatti, si avverte un certo sottofondo più serio che, però, si dissolve nella brillante vernice esteriore. Ma il sottofondo c’è e c’è una maturità di mestiere (…)”. (Luigi Chiarini, “Panorama del Cinema Contemporaneo”, 1947/1957), (“Bianco e Nero”, 1957). “Piacevole, spiritosa e acuta commedia social-sentimentale dell’emergente Mario Monicelli, che con tocco leggero e sottile umorismo taglia e cuce abilmente tre episodi incrociati nella Roma della piccola borghesia. Davanti alla macchina da presa si muovono alcuni popolarissimi attori degli anni Cinquanta, tra cui spicca per simpatia la grande caratterista Marisa Merlini”. (Massimo Bertarelli, ‘Il Giornale’, 11 ottobre 2001)

 

 

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Mario Monicelli (Roma, 16 maggio 1915 – Roma, 29 novembre 2010) è stato un regista, sceneggiatore e scrittore italiano.

Monicelli è stato uno dei più celebri registi italiani della sua epoca. Insieme a Dino Risi e Luigi Comencini, fu uno dei massimi esponenti della commedia all’italiana, che ha contribuito a rendere nota anche all’estero con film come Guardie e ladriI soliti ignotiLa grande guerraL’armata BrancaleoneAmici mieiIl marchese del Grillo.

Candidato per due volte al Premio Oscar, nonché vincitore di numerosi premi cinematografici, nel 1991 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia.

 

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Ignorata o screditata per anni dalla critica ufficiale, oggi la commedia all’italiana è celebrata come uno dei filoni più originali e fecondi nella storia del nostro cinema. Mario Monicelli ne è stato fondatore e massimo esponente. In questo fitto dialogo con Sebastiano Mondadori, il regista che ha inventato Totò neorealista e Vittorio Gassman comico, Monica Vitti mattatrice della risata e Alberto Sordi attore drammatico racconta passo dopo passo i suoi quasi sessanta film.

Una storia artistica e personale che s’intreccia alla storia d’Italia, di cui Monicelli è stato testimone e censore, mettendo in scena fatti e misfatti, vizi e piccolezze di connazionali mediocri.

 

Nella Commedia umana Monicelli fa emergere, come in un testamento spirituale, tutta l’essenza di un cinema in cui la risata sgorga, amara, da una vera «poetica del cialtrone», capace di svelare senza indulgenze la sproporzione tra l’atteggiamento sbruffone e millantatore degli italiani e le loro reali capacità, il loro individualismo tanto generoso di parole quanto gretto nell’animo e nei fatti. Ridere delle miserie umane, infierire sui disgraziati smascherandone difetti, tabù e pregiudizi: è la vena dissacratoria tipica di molta della migliore letteratura italiana ad animare la comicità spietata, spesso disperata di film come I soliti ignotiLa grande guerraL’armata BrancaleoneAmici mieiUn borghese piccolo piccolo, Il marchese del GrilloSperiamo che sia femmina, Monicelli ripercorre una vita dedicata con passione totalizzante al cinema, guardando ai ricordi di sessant’anni di carriera attraverso il velo dell’ironia e il gusto della provocazione, senza reticenze e senza prendersi troppo sul serio, sempre pronto a sminuire tragedie e verità assolute.

Totò, Sordi, Mastroianni, Gassman, Tognazzi; Monica Vitti, Sophia Loren, Stefania Sandrelli; Germi, Fellini, De Sica, Rossellini; Suso Cecchi D’Amico, Steno, Age e Scarpelli… questi, e molti altri, i compagni di strada sorpresi a riflettori spenti, che Monicelli evoca nella sua trama preferita: un gruppo di disperati che falliscono l’impresa.

 

Sebastiano Mondadori è autore, fra gli altri, dei romanzi Un anno fa domani (Instar Libri 2009), Gli amici che non ho (Codice 2015) e L’anno dello Straniero (Codice 2016). Nel 2006 ha fondato a Lucca la scuola di scrittura creativa Barnabooth.

Mario Monicelli (1915-2010) è stato uno sceneggiatore e regista italiano. Per i suoi film ha ottenuto sei nomination all’Oscar e numerosi premi cinematografici internazionali. Nel 1991 è stato insignito del Leone d’Oro alla carriera.

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1 risposta a PADRI E FIGLI DI MARIO MONICELLI –1957 –durata : 1.36.44 ++ trama e attori, recensione++ qualcosa sul regista

  1. Donatella scrive:

    Nei film di Monicelli la risata è sempre agrodolce, nasconde una realtà profondamente difficile, non c’è giudizio sui disperati che descrive, ma una profonda, ironica complicità umana.

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