ansa.it — 3 febbraio 2020:: PAOLO PETRONI :: I versi evergreen di Prévert a 120 anni da nascita

 

 

ansa.it — 3 febbraio 2020

https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/libri/poesia/2020/02/02/i-versi-evergreen-di-prevert-a-120-anni-da-nascita_81b37f76-27a5-43f4-afa1-e8df2d785de4.html

 

Risultato immagini per JACQUES PREVERT"

I versi evergreen di Prévert a 120 anni da nascita

 

Risultato immagini per JACQUES PREVERT"

 

Sognatore impenitente. Negli anni ’80 rese poesia un best seller

 

Prevert, 'Poesie d'amore' © ANSA

 

 

 

di PAOLO PETRONI

Risultato immagini per JACQUES PREVERT"

 

Risultato immagini per JACQUES PREVERT"

 

Intellettuale poliedrico e quindi modernissimo, Jacques Prevert, scomparso nel 1977 di cui il 4 febbraio si contano 120 anni dalla nascita, fu innanzitutto poeta, molto popolare ma anche amato da grandi letterati; autore di versi che musicati sono divenuti canzoni intense e indimenticabili grazie a interpreti come Juliette Greco o Gilbert Bécaud e basti ricordare ”Les feuilles mortes” (Le foglie morte); sceneggiatore che collaborò con J. Renoir, A. Cayatte, C. Autant-Lara e soprattutto con Marcel Carné firmando ”Quai des brumes” e ”Les enfants du paradis” per citare titoli che hanno fatto storia; artista creatore di apprezzati collages, ma anche, agli inizi, negli anni ’30, drammaturgo impegnato.

Insomma vero uomo del XX secolo, nato appunto il 4 febbraio del 1900, aderì al surrealismo (1926-30), ma se ne distaccò, senza mai rinnegarlo, per tentare esperienze letterarie personali, segnate dal gusto per le divagazioni eleganti e lievemente paradossali, impegnate, ma con un velo di malinconia e ironia. Se negli anni ’30 lavora molto per il teatro, scrivendo ”La bataille de Fontenay” col Gruppo Ottobre di Teatro operaio per cui scrive anche l’inno ”Marche ou crève” (marciare o morire) che ebbe fortuna anche in Italia, è nel 1946, quando esce il suo volume di poesie ”Paroles”, che il suo nome acquista rilievo e riceve riconoscimenti da un premio Nobel, Saint-John Perse, e dal padre del surrealismo, Andre’ Breton, che lo definì ”sognatore impenitente”, capace ”di svelare, in un lampo, tutte le sensazioni possibili”, tanto che il pubblico esaurì subito la prima edizione di quello che in breve divenne il primo best seller internazionale di poesia.

 

Risultato immagini per JACQUES PREVERT"

 

Eppure la sua versatilità, quella sua immediatezza scambiata per facilità superficiale che ne fece subito un poeta famoso come un cantante, lo fecero guardare a lungo con sospetto dalla cultura ufficiale. Riserve che possiamo dire caddero davvero solo dopo la sua morte, quando nel 1992 venne accostato ai grandi classici della letteratura francese con la pubblicazione delle sue opere nella prestigiosa collana della Pleiade, accanto a Proust come a Queneau. Nel 1946 era appena finita la guerra, c’era speranza e voglia di tornare a vivere, e fu più facile per i suoi amici, quelli celebri dei caffè della Rive Gauche, convincerlo a pubblicare quel primo libro, in cui rendeva l’aria del tempo con il suo voler essere tra gli uomini e interpretarne gioie e malinconie, sentimenti ”come spiccioli popolari d’esistenzialismo”.

 

Risultato immagini per JACQUES PREVERT"

 

Il suo destino e’ stato quello di essere il poeta degli adolescenti, degli innamorati, della poesia come gioco ironico, e basti ricordare la cantilena sui Luigi di Francia, che gli ha procurato la fortuna di essere tradotto in oltre 80 lingue, anche se oggi non vende più come un tempo, come negli anni ’80, quando le sue raccolte raggiungevano le 20 mila copie l’anno. ”La sua opera si adagia lungo il confine tra poesia compiuta e ciò che potremmo definire come ‘poetico’ – afferma Giovanni Raboni, come a definire una volta per tutte il dibattito su Prevert – E questo confine lo varca da entrambe le parti, ma quando lo fa in direzione della poesia è capace di raggiungere risultati davvero immediati e straordinari”. A renderlo ancora vivo e fare la sua fortuna è il suo genuino anarchismo dal candore quasi fanciullesco che conquista, assieme ai versi su ”questo amore / così violento / così fragile”, usati e abusati, ma senza riuscire a far perdere loro forza comunicativa e semplice, comune verità.

 

Risultato immagini per JACQUES PREVERT"

 

L’opera poetica di Prevert ”sotto forma di evocazione collettiva, e’ una specie di autoritratto” soprattutto per quanto riguarda ”il senso fraterno degli incontri, l’esecrazione dell’ autorità e dei dogmi e dell’indignazione a tutto campo”, ha scritto Daniele Casiglia-Laster, curatore dei volumi della Pleiade. Il fatto è che Prevert non aveva mai rinnegato completamente il surrealismo, di cui continuava a conservare l’ immaginazione esplosiva e, nello stesso tempo, conduceva una vita ”a brigliesciolte”, come amava ripetere, aggiungendo, col suo sorriso ironico e l’eterna sigaretta in bocca: ”Quando non ci sarò più, non la finiranno mai di tirar fuori idiozie e mi conosceranno meglio di me stesso”.

 

Risultato immagini per JACQUES PREVERT"

CON JAQUELINE LAURENT, 1937

 

NEL LINK ALL’INIZIO TROVATE RECITATA QUESTA POESIA ::

[1951?]Versi del grande poeta francese, dalla raccolta intitolata “Spectacle” pubblicata nel 1951. Musica composta da Hervé Krief, chitarrista francese, per lo spettacolo “Prévert et champs de revolte”

 

Prévert et champs de revolte  Hervé Krief

                                                                                                                  HERVE’ KRIEF

 

Vous déboisez

imbéciles

vous déboisez

Tous les jeunes arbres

avec la vieille hache

vous les enlevez

Vous déboisez

imbéciles

vous déboisez

Et les vieux arbres

avec leurs vieilles racines

leurs vieux dentiers

vous les gardez

Et vous accrochez une pancarte

Arbres du bien et du mal

Arbres de la Victoire

Arbres de la Liberté

Et la forêt déserte pue le vieux bois crevé

et les oiseaux s’en vontet vous restez à chanter

Vous restez là

imbéciles

à chanter et à défiler.

 

 

Traduzione italiana di Maurizio Cucchi e Giovanni Raboni, da “Jacques Prévert, Poesie”, Guanda 1987”.

LA GUERRA

 

Disboscate

idioti

disboscate

Tutti i giovani alberi

con la vecchia scure

li tagliate

Disboscate

idioti

disboscate

E i vecchi alberi

con le vecchie radiche

le vecchie dentiere

li serbate a dovere

E ci attaccate cartelli

“Alberi del bene e del male”

“Alberi della Vittoria”

“Alberi della Libertà”

E il bosco puzza di vecchio legno crepato

e gli uccelli se ne vanno

e voi ve ne state lì a cantare

Ve ne state lì

idioti

a cantare e sfilare.

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

3 risposte a ansa.it — 3 febbraio 2020:: PAOLO PETRONI :: I versi evergreen di Prévert a 120 anni da nascita

  1. Donatella scrive:

    La poesia di Prevert ha segnato un po’ la nostra giovinezza. Quei versi dolci, ironici,facili ci accompagnano e ci consolano ancora oggi.

  2. roberto scrive:

    Cara Donatella, hai ragione: mi hanno accompagnato per tutta la vita. Mia moglie se lo ricorda quando, a Torino, appena conosciuta, le recitavo Prevert sul tram … 🙂

    • Chiara Salvini scrive:

      ciao Roberto, come stai ? Non ha i niente da poter pubblicare sul blog ? Sentiamo la tua mancanza, siamo in astinenza…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *