GILDA PANTULIANO
ansa.it — 18 gennaio 2020
‘Le orme dell’acqua’, le reti della memoria di Gilda Pantuliano
Artista espone a Trastevere le sue intricate trame tra ecologia e inconscio
Le orme sull’acqua- Net Turtle, collage fotografico digitale, stampa fine art con inchiostri ecologici UV
Le orme sull’acqua-Paesaggi sommersi, collage fotografico digitale
Le orme sull’acqua- Blue lake, strade parallele, collage fotografico digitale
Le orme sull’acqua-Aquamarine suggestion, fotografia digitale in quadruplice copia specchiata
Le orme sull’acqua-Bluff, poker d’assi viola
Le orme sull’acqua, Fisheye #2, collage digitale fotografico
Un viaggio tra creature mostruose e intricatissime trame create con fotografie che ritraggono reti da pesca. È questo il percorso creativo della personale di Gilda Pantuliano che inaugura il 25 gennaio alle 18.30 alla Art G.A.P Gallery in via San Francesco a Ripa a Roma a cura della storica dell’arte Federica Fabrizi.
“È come un carosello di colori squillanti, a tratti violenti e dissonanti – spiega una nota dei curatori – quelli utilizzati dall’artista che, attraverso la sua arte, grida tutto il suo amore e la sua preoccupazione per la sorte del mare. ’Le orme sull’acqua’ è il titolo della serie di collages fotografici digitali che denuncia gravi fenomeni relativi all’ambiente marino: la pesca fantasma e la sovrapesca. Già dal gioco di parole del titolo si evince il messaggio.
“Il mio sogno – spiega Patuliano – sarebbe di far scendere a zero l’impronta ecologica dell’uomo sull’ecosistema marino. Il monito sempre presente nelle mie opere è di gestire con saggezza il terribile potere che deteniamo: quello di distruggere o salvaguardare la Natura”.
I soggetti di molte opere sono le pareidolìe, basate sulla tendenza dell’artista a riconoscere forme antropomorfe e zoomorfe note in elementi dalle forme casuali, come le nuvole. L’osservatore può scegliere se seguire le suggestioni indicate dal titolo oppure immergersi nelle forme solo apparentemente astratte alla ricerca di figure, come in un test di Rorschach. Nelle opere converge molta introspezione psicologica: da esse emerge il suo stile visionario e la sua indole intuitiva, con il perenne bisogno di esplorare le profondità del proprio inconscio alla ricerca di emozioni sommerse.
Le opere sono state esposte al Carrousel del Museo del Louvre, in gallerie di Madrid, Amburgo e Parigi, e a Napoli a Castel dell’Ovo, al Maschio Angioino e nel Museo di Pietrarsa.
Belle e suggestive queste creazioni.