REPUBBLICA DEL 13 GENNAIO 2020–pag. 14
GERMANIA
L’assedio della destra ai sindaci tedeschi “Troppo filo-migranti”
Crescono minacce e aggressioni ai primi cittadini che danno assistenza ai rifugiati: molti costretti alle dimissioni per paura
dalla nostra corrispondente
Tonia Mastrobuoni
CHEMNITZ 2018 — ESTREMA DESTRA CACCIA ALLO STRANIERO
ANDREAS HOLLSTEIN ( ATENA, 1965), POLITICO DELLA CDU, E’ SINDACO DI ALTENA
BERLINO — Andreas Hollstein è sindaco di Altena, piccolo borgo medievale cullato dalle campagne del Nordreno-Westfalia. Quando arrivò l’emergenza profughi, Hollstein li accolse a braccia aperte. E quando gli arrivarono le prime minacce razziste, non si preoccupò. Ma un giorno, mentre stava ordinando un kebab, si ritrovò un coltello alla gola. E’ vivo per miracolo: due uomini reagirono all’istante e buttarono a terra l’aggressore. Un caso isolato? Neanche per sogno.
Da tempo si accumulano in Germania le dimissioni di sindaci che finiscono nel mirino dei neonazisti. Il più delle volte perché si sono mostrati solidali o semplicemente non ostili con i migranti. E purtroppo, conquistano le prime pagine soltanto quando gettano la spugna.
HENRIETTE REKER (1956 )– vittima di un tentativo di omicidio nel 2015. Il giorno dopo l’attacco, Reker è stato eletto sindaco di Colonia dopo aver ottenuto il 52,66% dei voti.
O quando dalle minacce si passa alle aggressioni fisiche, come nel caso più famoso, quello di Henriette Reker, la sindaca di Colonia che fu accoltellata cinque anni fa da un estremista di destra. Di recente, quando è stata di nuovo minacciata da un gruppo di nostalgici del Reich che si firmano “Staatsreichorchester”, “Orchestra del colpo di Stato”, la notizia è scivolata tra le brevi. Così come è stato notato appena che il candidato della Cdu alle elezioni regionali della Turingia, Mike Mohring, ha ricevuto dallo stesso gruppo una mail in cui lo invitavano a ritirarsi dalla corsa o altrimenti lo avrebbero fatto saltare con un autobomba. Firmato “Sieg Heil”.
Christoph Landscheidt, sindaco di Kamp-Lintfort
Non tutti alzano bandiera bianca. Nel caso di Christoph Landscheidt, primo cittadino di Kamp-Lintfort, molti politici si sono detti scandalizzati perché ha deciso di reagire. E sta facendo una battaglia per procurarsi un porto d’armi. Discutibile, ovvio, e lui stesso ha detto di non voler andare in giro come uno sceriffo texano ma di voler proteggere se stesso e la sua famiglia dalle continue minacce di morte.
Walter Luebcke, presidente del distretto di Kassel
Ma in qualche caso, come ricorda il tragico caso di Walter Luebcke, il presidente del distretto di Kassel ucciso a giugno con un colpo di pistola sul suo terrazzo di casa da un neonazista, la protezione dello Stato è arrivata troppo tardi.
Volker Bouffier ha definito Luebcke «un costruttore di ponti», ed è ciò che accomuna questi sindaci di una resistenza diffusa ma irregolare, nascosta spesso nelle zone rurali, lontane dai riflettori. Dove i neonazisti stanno sistematicamente costruendo colonie hitleriane e terrorizzando chi vi si oppone.
la sindaca di Arnsdorf, Martina Angermann
Per aver condannato il brutale pestaggio di un profugo iracheno da parte di quattro uomini, la sindaca di Arnsdorf Martina Angermann è stata sepolta per mesi da mail di insulti e minacce di morte.
Arnd Focke, primo cittadino di Estorf
Il suo collega Arnd Focke, primo cittadino di Estorf, si era impegnato a favore dei rifugiati: si è ritrovato l’automobile piena di croci uncinate, ha cominciato a ricevere telefonate notturne anonime e un giorno ha trovato un biglietto nella buca della posta: “Ti gaseremo”.
Hubert Böse, sindaco di Themar
Hubert Böse, sindaco di Themar, cerca disperatamente di far vietare da anni i mega concerti nazisti che si tengono nel paesino della Turingia. E si è chiesto di recente, disperato: «per caso siamo finiti alla fine degli anni di Weimar?».
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E’ davvero incredibile che ci siano ancora i neonazisti. Sembra di assistere ad un’epidemia ricorrente, che, sotto traccia per anni, ricompare poi virulenta.