ansa.it / canale scienza tecnica / 24 dicembre 2019
Le foto scientifiche più belle del 2019
Secondo la classifica della rivista Nature
I ghiacciai della Groenlandia fotografati da un drone (fonte: Florian Ledoux)
La prima immagine mai realizzata di un buco nero (fonte: ETH Collaboration)
Una foca di Weddell addormentata fra i ghiacci (fonte: Ralf Schneider)
Le onde d’urto prodotte dal volo supersonico (fonte: NASA)
Un pesce nella barriera corallina del Mar Rosso si affaccia da un anemone sbiancato (fonte: Morgan Bennett-Smith)
Il 2019 sarà ricordato senz’altro come l’anno della prima immagine mai ottenuta di un buco nero, ma tra le fotografie scientifiche più belle dell’anno la rivista Nature ne ha selezionate alcune che sono il simbolo del cambiamento climatico in corso, come quella dell’assottigliamento dei ghiacci in Groenlandia, scattata con l’aiuto di un drone da Florian Ledoux, quella di una foca di Weddel che dorme tranquillamente e quella del pesce che fa capolino da un anemone di mare sbiancato nella barriera corallina del Mar Rosso
L’arrivo della Soyuz sulla Stazione Spaziale Internazionale ripreso dall’astronauta Christina Koch (fonte: Christina Koch/NASA)
Spettacolari, poi, le immagini scattate grazie alle nuova tecniche oggi disponibili, come quella in falsi colori delle onde d’urto dell’aereo supersonico T-38 Talon, riprese dalla Nasa da un altro aereo e che aiuteranno a progettare aerei supersonici meno rumorosi; suggestiva anche l’immagini di un embrione di tartaruga i cui dettagli sono stati evidenziati grazie alla fluorescenza e quella di organismi unicellulari la cui forma ricorda quella di una tromba, vincitrice del secondo premio della Nikon Small World Photomicrography Competition, ottenuta da Igor Siwanowicz, del Janelia Research Campus di Ashburn, con un ingradimento di 40 volte.
La traccia lasciata da una goccia di whisky evaporata (fonte: Stuart J. Williams)
Tra gli scatti realizzati nel mondo dell’infinitamente piccolo, Nature segnalaanche l’immagine di un cerchio cellulare multicolore realizzata dai ricercatori del Massachussets Institute of technology e del Dana-Farber Cancer Institute e nella quale ogni puntino rappresenta una delle circa 100.000 cellule del macaco rhesus e ogni colore i diversi tessuti.
Un labirinto di microfluidi di uno strato di silicio imita i vasi sanguigni (fonte: Benoit Charlot/CNRS/IES Univ. Montpellier/Labex NUMEV)
Arriva dallo spazio la bellissima foto della navetta russa Soyuz, fotografata dalla Stazione Spaziale Internazionale dall’astronauta Christina Koch: a bordo della navetta c’era la collega Jessica Meir, con la quale avrebbe affrontato la prima passeggiata spaziale tutta al femminile.
Embrione di tartaruga (fonte: Teresa Zgoda & Teresa Kugler )
Ogni punto corrisponde a una cellula (fonte: Carly Ziegler, Alex Shalek, Shaina Carroll (MIT), Leslie Kean, Victor Tkachev e Lucrezia Colonna (Dana-Farber Cancer Institute)/Wellcome Photography Prize 2019 )
Il braccio fratturato del baby orango Brenda (fonte: Sumatran Orangutan Conservation via ZUMA)
I protozoi ‘tromba’ (fonte: Igor Siwanowicz)