Georges de La Tour
Maddalena penitente, 1635 – 1640
olio su tela
113 x 92.7 cm
National Gallery of Art
Washington D.C.
U.S.A.
dettaglio
L’AUTORE ::
Georges du Mesnil de La Tour (Vic-sur-Seille, 10 marzo 1593 – Lunéville, 30 gennaio 1652) è stato un pittore francese, esponente del barocco, fortemente influenzato dal Caravaggismo.
San Giuseppe falegname (1642) circa. Saint Joseph, patron des charpentiers, travaille une poutre devant l’Enfant Jésus qui semble déjà y voir le bois de sa croix.
Georges de La Tour – Web Gallery of Art: Immagine Info about artwork http://www.magnificat.com/lifeteen/ image
Biografia :: Georges de La Tour era figlio di fornai, attività svolta anche da altri parenti. Acquisì il titolo nobiliare sposando Diana le Nerf. Nello stesso anno del matrimonio, a Lunéville, dopo l’esenzione dal pagamento delle tasse municipali concessa da Enrico I il Buono, Duca di Lorena, La Tour aprì bottega attiva fino al 1651 vedendosi alternare al suo servizio ben cinque apprendisti.
Non vi sono testimonianze che La Tour abbia visitato Roma e l’Italia, quindi la palese impronta del Caravaggio sembra essergli stata fornita dalla conoscenza del lavoro dell’olandese Hendrick Terbrugghen, assiduo frequentatore degli ambienti artistici romani di inizio secolo XVII, nei quali brillava la stella di Caravaggio.
La vita del pittore fu molto agitata. Numerosi furono gli atti giudiziari a suo carico, tanto da dare di lui l’immagine di uomo violento e avido, sempre pronto a difendere i privilegi nobiliari. Inoltre, a causa dell’incendio che nel 1638 distrusse Lunéville, La Tour si trasferì con i dieci figli a Parigi, nelle gallerie del Louvre e per quell’anno di soggiorno fu “Pittore ordinario del Re”. Nell’inverno del 1652 un’epidemia di pleurite uccise Georges de La Tour, la moglie e il loro giovane servitore. L’attività di bottega fu proseguita dal figlio Étienne, anch’egli “Pittore ordinario del Re”.
(wikipedia )
L’educazione della Vergine (1647 circa) Musée du Louvre.
Da Georges de La Tour – Sammyday (2010-10-23)
Il existe trois autres versions de cette composition peinte vers 1646 – 1648.
L’opera::
Visse e operò in Lorena, una regione al confine tra le culture francesi e germaniche, contemporaneo di Jacques Callot e dei fratelli Le Nain. La Tour era un finissimo osservatore della realtà quotidiana. Con il suo gusto per il naturalismo, e un occhio attento ai giochi di luce e ombre, fu in Francia uno dei più originali continuatori della scuola del Caravaggio. Rispetto a quest’ultimo però, osservava André Malraux, “interpretava la parte serena delle tenebre”. E ancora: “Ci voleva il suo genio per concepire un Caravaggio trasparente”.
Le sue opere si caratterizzano per la grande maestria nel controllo delle fonti di luce, una delle sue caratteristiche salienti. Spesso ambientava le opere in interni illuminati da una semplice candela, modo assai praticato nei primi decenni del XVII secolo in Italia, diffusosi poi in Europa. Le sue opere più conosciute sono la Natività del museo di Rennes, il San Sebastiano di Berlino e il San Giuseppe e l’Angelo di Nantes. Molte altre opere a lui attribuite si trovano presso il museo di Lorena e presso il museo dipartimentale della Mosella, a Vic-sur-Seille.
Adorazione dei pastori (1644) Musée du Louvre.Georges de La Tour – http://www.culture.gouv.fr/public/mistral/joconde_fr?
Georges de La Tour, L’indovino della fortuna (1630)
Dal 07 Febbraio 2020 al 07 Giugno 2020
MILANO
LUOGO: Palazzo Reale
INDIRIZZO: piazza Duomo 12
CURATORI: Francesca Cappelletti
ENTI PROMOTORI:
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Comune di Milano Cultura
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Palazzo Reale
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MondoMostre Skira
SITO UFFICIALE: http://www.palazzorealemilano.it
La Maddalena Penitente, 1640 circa, Parigi, Musée du Louvre
Georges de La Tour, Santa Maria Maddalena, 1636
Georgs de La Tour, La Maddalena penitente, 1638
COMUNICATO STAMPA:
Considerato unanimemente come uno dei più celebri artisti del Seicento, Georges de La Tour non esisterebbe se non esistesse la storia dell’arte. Sconosciuto per più di due secoli, fu riscoperto nel 1915, anno in cui il tedesco Hermann Voss pubblicò un articolo rivelatore sulla sua opera. Una storia segnata da un totale oblio e da una tarda ma efficace riscoperta. La sua pittura è caratterizzata da un profondo contrasto tra i temi “diurni”, crudamente realistici, che ci mostrano un’esistenza senza filtri, con volti segnati dalla povertà e dall’inesorabile trascorrere del tempo e i temi “notturni” con splendide figure illuminate dalla luce di una candela: modelli assorti, silenziosi, commoventi. Un potente contrasto tra il mondo senza pietà dei diurni e la compassionevole rappresentazione delle scene notturne. Dipinti che conservano il segreto della loro origine e della loro destinazione. Come rimane un mistero la formazione del pittore, compresa la possibilità o meno di un suo viaggio italiano. La prima mostra in Italia dedicata a Georges de La Tour, attraverso dei mirati confronti tra i capolavori del Maestro francese e quelli di altri grandi del suo tempo – Gerrit van Honthorst, Paulus Bor, Trophime Bigot, Hendrick ter Brugghen e altri -, vuole portare una nuova riflessione sulla pittura dal naturale e sulle sperimentazioni luministiche, per affrontare i profondi interrogativi che ancora avvolgono l’opera di questo misterioso artista. La mostra a Palazzo Reale e gli studi del catalogo riflettono dunque sulle immagini straordinarie, potenti e liriche, di santi e mendicanti, sulle scene di gioco e di rissa, sulla raffigurazione sofisticata della notte, soggetti usuali di La Tour e degli altri “pittori della realtà” con cui la mostra lo confronta. Più di 30 le opere all’interno del percorso espositivo, provenienti dalle più importanti istituzioni americane quali la National Gallery of Art di Washington D.C., il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la Frick Collection di New York e dalle istituzioni museali francesi come il Musée des Beaux-Arts di Nantes, Musée du Mont-du-Piété di Bergues, Musée départemental d’Art ancien et contemporain di Epinal, Museée des Beaux-Arts di Digione, Musée Toulouse-Lautrec di Albi, Musée départemental Georges de La Tour di Vic-sur-Seille.Un evento imperdibile, considerando la difficoltà di ottenere i prestiti di questi capolavori, nessuno dei quali è custodito in Italia e di cui difficilmente le istituzioni museali riescono a privarsi.
Georges de La Tour I giocatori di dadi, 1650 – 1651 olio su tela 92.5 x 130.5 cm Preston Park Museum and Grounds Stockton-on-Tees U.K.
Georges la Tour, Il baro con l’asse di quadri – 1620
Il Sogno di San Giuseppe, 1640 circa Nantes, Musée des Beaux-Arts
Georges de La Tour
Pagamento dei debiti
olio su tela
99 x 152 cm
Lviv National Art Gallery
Lviv
Ucraina
Georges de La Tour (studio)
L’educazione della Vergine, 1650 ca.
olio su tela
83.8 x 100.3 cm
The Frick Collection
New York
U.S.A.
Georges de La Tour
La lotta dei musici, 1625 – 1630 ca.
olio su tela
85.7 x 141 cm
The J. Paul Getty Museum
Los Angeles
Georges de La Tour
Giobbe deriso da sua moglie, 1650 ca
olio su tela
145 x 97 cm
Musée départmental d’Art ancien et contemporain
Epinal
Francia
Georges de La Tour
San Filippo, 1625 ca.
olio su tela
63.5 x 53.3 cm
Chrysler Museum of Art
Norfolk
U.S.A.
Le veilleur ( il guardiano )
Georges de La Tour – http://www2.culture.gouv.fr/public/mistral/joconde_fr?
The Triangle Player
Georges de La Tour – https://www.wikiart.org/en/georges-de-la-tour/the-triangle-player
File: Georges de la tour, San Pietro pentito, 1645
French paintings in the Cleveland Museum of Art
Sailko – Opera propria
La Vergine Maria col Bambino e Sant’Anna–tra il 1600 e il 1675 –MET, NY
Georges La Tour, La Maddalena con la candela, 1638
Giovane con la pipa
Georges de La Tour, San Gerolamo in lettura (1621)
Geoges de La Tour, Suonatore cieco, 1610
San Tommaso, 1625
La penitenza di San Gerolamo, 1630
Il vecchio, 1618
Il suonatore di ghironda, Nantes
San Tommaso, Tokyo
Berlino, Gemaldegalerie
San Giacomo minore
San Francesco in estasi, Museo Tesse di Le Mans
Nei quadri ” notturni” si potrebbe quasi parlare di ” realismo magico”. C’è una grande differenza tra i quadri “diurni”, spietati, e quelli “notturni”, immersi in una quiete irreale.
si’ è proprio così…ciao ninìn