LUCIO MUSOLINO, 334 arresti e Gratteri esulta: “Calabria come un Lego”— – IL FATTO QUOTIDIANO DEL 20 DICEMBRE 2019 –pag. 2–

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 20 DICEMBRE 2019 –pag. 2

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IN EDICOLA/CRONACA

334 arresti e Gratteri esulta: “Calabria come un Lego”

334 arresti e Gratteri esulta: “Calabria come un Lego”

Smontato il sistema politica-massoneria-’ndrangheta. Il magistrato: “Per una fuga di notizie abbiamo dovuto anticipare il blitz di 24 ore”

 

di Lu. Mu. | 20 DICEMBRE 2019

’Ndrangheta, politica e pezzi infedeli dello Stato. Il blitz dell’operazione “Rinascita-Scott” è scattato ieri mattina all’alba: 334 arresti per un totale di 416 indagati. La Dda di Catanzaro ha smantellato la cosca Mancuso che, in provincia di Vibo Valentia, controlla anche il respiro delle persone. In manette sono finiti i boss di Limbadi, come il mammasantissima Luigi Mancuso detto lo Zio e ’o Supremo e i loro gregari. Ma anche ex parlamentari, ex consiglieri regionali, sindaci e professionisti al servizio dei clan. E avvocati massoni come Giancarlo Pittelli. Due comandanti della polizia municipale di Vibo e Pizzo e l’ex comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Catanzaro, Giorgio Naselli, da ieri sono agli arresti su disposizione del gip che ha accolto la richiesta della Procura di Catanzaro.

I politici arrestati sono il sindaco di Pizzo Gianluca Callipo (ex Pd), il consigliere regionale Luigi Incarnato e l’ex parlamentare Nicola Adamo. Per quest’ultimo, accusato di traffico di influenze, è stato disposto il divieto di dimora in Calabria. Tra gli indagati c’è anche un maresciallo della Guardia di finanza, Michele Marinaro, poi trasferito in servizio alla Presidenza del Consiglio. In manette è finito Orazio De Stefano, boss di Archi fratello del defunto “don Paolino” che, stando all’indagine si è rivolto a un suo uomo per far riscuotere un debito che interessa alla cosca Mancuso. Gli arresti sono stati eseguiti in 12 regioni e anche all’estero: Germania, Bulgaria e Svizzera.

Associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e altri numerosi reati aggravati dalle modalità mafiose. “È la più grande operazione dopo quella che portò al maxi-processo di Palermo a Cosa Nostra – sostiene il procuratore capo Gratteri – e ha rischiato di essere danneggiata più volte da fughe di notizie, l’ultima volta mercoledì sera. Tanto che i 3mila carabinieri hanno dovuto accelerare anticipando l’operazione di 24 ore. Oggi è giornata storica e non solo per la Calabria. Ho dedicato più di 30 anni del mio lavoro a questa terra: smontare la Calabria come un Lego e poi rimontarla piano piano”.

 

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