DAVID EAGLEMAN LO ABBIAMO CONOSCIUTO QUI ::
Da umani, riusciamo a percepire meno di un deci-trilionesimo di tutte le onde luminose. “La nostra esperienza della realtà”, dice il neuroscienziato David Eagleman, “è vincolata alla nostra biologia.” Ma lui vuole cambiare questa situazione. La sua ricerca nei processi cerebrali lo ha portato a creare nuove interfacce — come un “gilet sensoriale” — che permettono di ricevere informazioni sul mondo intorno a noi che prima ci sfuggivano.
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chiara : devo dire che il mondo ( Umwelt ) in cui mi situa questo discorso è un mondo in cui mi riconosco, che mi fa sentire a mio agio, accarezza e placa le mie varie impotenze, e vorrei, anche, che mi lasciassero così, nella consapevolezza di ” non sapere ” e di ” non poter sapere “. E’ un po’ lo sbocco a cui mi ha condotto questo lungo esplorare il mio cervello, e molto in parte quello degli altri, per tentare di correggere le inclinazioni che danneggiavano il mio equilibrio mentale. E poter sopravvivere più decentemente. Oggi, tutti questi limiti mi fanno sentire un po’ saggia e mi danno la libertà di muovermi tra la gente più agevolmente senza il bisogno di giudicare. Non voglio insinuare che questo punto di vista mi accompagni tutto il giorno, ma ci sono dei momenti della giornata in cui posso tornare a questo stato di ” riposo ” della mente e sentire tutta l’aria fresca che lì si respira.