GIULIANO ALUFFI, ALUFFINGTON POST / SCIENZA -30 OTTOBRE 2014 :: I SEGRETI DELL’INCONSCIO ++ IL LIBRO DI DAVID EAGLEMAN, IN INCOGNITO, I SEGRETE DELLA MENTE, MONDADORI, 2012

 

 

 

 

ALUFFINGTON POST

 

DI GIULIANO ALUFFI — 30 OTTOBRE 2014

http://www.aluffingtonpost.com/scienza/i-segreti-dellinconscio.html/

 

 

I segreti dell’inconscio

In incognito. La vita segreta della mente

David Eagleman

Mondadori

Traduzione di L. Serra.
Segrate, 2012; ril., pp. 300, ill.,
(Saggi).

collana: Saggi

 

Se la mente conscia, la parte che consideriamo noi stessi, è solo la punta dell’iceberg, che cosa fa il resto? In questo saggio brillante e provocatorio, il famoso neuroscienziato David Eagleman esplora i meandri della dimensione inconscia per portarne alla luce i sorprendenti misteri. Perché dirigiamo il piede verso il pedale del freno ancor prima di renderci conto del pericolo che abbiamo davanti? Perché ci accorgiamo subito se qualcuno fa il nostro nome in una sala affollata dove stanno avvenendo molteplici conversazioni? Che cos’hanno in comune Ulisse e la stretta creditizia? Perché, nel 1916, Thomas Edison uccise con una scarica elettrica un elefante? Perché le persone con il nome che comincia per “J” tendono a sposare persone con la stessa iniziale? Perché è così difficile conservare un segreto? E com’è possibile essere in collera con se stessi? Spaziando dal senso della bellezza alle lesioni cerebrali che modificano profondamente la personalità, dal gene della fedeltà alle tendenze criminali, dall’intelligenza artificiale alle illusioni ottiche, dalla sinestesia al nuovo concetto neuroscientifico di responsabilità penale, ” In incognito ” si profila come un’affascinante radiografia della mente e di tutte le sue contraddizioni.

Quando, nel 1610, Galileo scoprì con il suo telescopio artigianale i satelliti di Giove, gli ecclesiastici criticarono e condannarono la sua nuova teoria eliocentrica, perché detronizzava l’uomo.” Oggi, dopo altri quattro secoli di scoperte scientifiche, abbiamo forse imparato a familiarizzare con l’idea di occupare un posto periferico nel cosmo, nel regno naturale, persino nella storia. Eppure, leggendo “In incognito”, ci stupiamo nello scoprire che in realtà non occupiamo un ruolo centrale nemmeno all’interno di noi stessi. David Eagleman, neuroscienziato, ci introduce alle sorprendenti scoperte frutto dello studio dei nostri circuiti cerebrali e ci spiega come gran parte di ciò che facciamo, pensiamo o sentiamo non è sottoposto al nostro controllo conscio. La nostra attività quotidiana si regge su meccanismi e routine ai quali non abbiamo accesso diretto, la cui esistenza si rivela sotto forma di piccoli, quanto bizzarri, enigmi: perché dirigiamo il piede verso il pedale del freno prima ancora di renderci conto del pericolo che abbiamo davanti? Perché vediamo le rocce muoversi verso l’alto dopo che abbiamo osservato una cascata?

 

 
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david eagleman ( albuberque, nuovo messico, stati uniti, 1971 ) è un neuroscienziato, autore e comunicatore scientifico americano. Insegna come professore a contratto presso la Stanford University ed è CEO di NeoSensory, una società che sviluppa dispositivi per la sostituzione sensoriale.

«Ciò che vediamo intorno a noi non è esattamente quel che sta fuori, ma solo una costruzione del nostro inconscio». Sembra la premessa di un film di fantascienza, e invece a dirlo è uno dei più brillanti neuroscienziati americani, David Eagleman, direttore del laboratorio di percezione del Baylor College of Medicine di Houston e autore di ” In incognito “: the secret lives of the brain (Pantheon Books)- Le vite segrete del cervello-

«Intendo dire che il cervello non è passivo nel percepire la realtà esterna, ma ha un ruolo fortemente attivo, ancora più importante di quello di occhi e orecchie: noi possiamo infatti percepire solo quello che il nostro inconscio già si aspetta di trovare, e che corrisponde a un modello interno della realtà che il cervello si costruisce durante la vita e che registra nell’inconscio perché sia poi disponibile “in automatico”». Ci sono insomma un gruppo di neuroni, presenti soprattutto nell’emisfero destro del cervello, che seguono programmi indipendenti dal nostro controllo cosciente: accumulano informazioni senza che ce ne rendiamo conto e, al momento opportuno, le usano.

 

«Una prova? Il caso di Michael May, che perse la vista da bambino in un incidente e l’ha riacquistata grazie ad una operazione chirurgica dopo i 43 anni: tolte le bende, l’insieme di linee e colori che May si trovò davanti non avevano alcun senso per lui. Gli ci vollero due settimane per tornare a vedere davvero: il tempo necessario al cervello per recuperare un modello aggiornato del mondo esterno». Tutti abbiamo nelle nostre menti questo modello, come fosse un film girato in continuazione dall’inconscio e corretto in corso d’opera grazie agli stimoli che ci arrivano dagli occhi e che nel talamo vengono confrontati con il film, in modo da cogliere le eventuali discrepanze con la realtà. Può anche accadere che il regista – ossia l’inconscio – sia così innamorato del suo film da preferirlo alla realtà esterna.

«Come hanno dimostrato Levin e Simmons nel 1997: di fronte ad un video con un uomo che cuoce una frittata, poi uno stacco e poi di nuovo la scena di prima, ma con un attore diverso, due terzi degli spettatori non si accorgono dello scambio di persona, perché viola le attese del nostro inconscio» dice Eagleman. Quel gruppetto di neuroni che lavora costantemente a nostra insaputa per tenerci in contatto con la realtà non è solo un invisibile compagno di viaggio: «In fondo siamo come clandestini imbarcati su una nave guidata da altri, e ci illudiamo di essere al timone» spiega Eagleman. Che poi è quello che diceva Freud, e che la neuroscienza oggi conferma: la maggior parte della nostra attività mentale avviene a livelli inaccessibili all’io.

Per usare un’altra metafora, il nostro inconscio è come una nazione in piena attività, con il ministero dell’interno nella corteccia mediale prefrontale, dove si  monitorano appetito, desiderio, motivazione. La mente conscia invece è come un giornale: è al corrente solo delle cose principali e può raccontare solo il già accaduto. Un’idea che arriva alla mente conscia non è nata in quel momento, ma è il frutto di elaborazioni precedenti dell’inconscio, anche di pochi millesimi di secondo prima.

E l’inconscio è quasi sempre egoista: «Lo psicologo John Jones ha trovato che preferiamo acquistare i prodotti il cui nome inizia con le stesse lettere del nostro: tra due tè del tutto uguali chiamati Tomeva e Lauler, Tommy preferirà inconsciamente il primo e Laura il secondo. In un altro esperimento di Jones degli studenti che dovevano valutare la figura storica di Rasputin lo giudicavano più o meno benevolmente a seconda che la data di nascita del monaco russo inserita nel testo (e modificata via via dagli scienziati) fosse o non fosse corrispondente con la loro. In queste manifestazioni egoistiche è chiaro come l’inconscio compia all’istante scelte precise, che precedono e influenzano le decisioni coscienti».

Di fronte a un problema, invece, il cervello riconfigura i suoi circuiti per risolverlo, poi memorizza la strategia vincente nella parte inconscia della mente, così la volta successiva quel problema si potrà risolvere “in automatico”, senza dispendio di energia. «Quando giochiamo a tennis, per esempio, e arriva verso di noi una battuta a centoventi chilometri orari, non c’è tempo per scegliere razionalmente la risposta, in quel momento è l’inconscio che ci dà una mano». Certo, un pilota automatico è sempre un po’ rigido. «E infatti è la mente conscia a risolvere problemi e distribuire le risorse, un po’ come l’amministratore delegato di un’azienda».

Tutto quello che segue i programmi consolidati nel corso dell’evoluzione umana invece è terreno dell’inconscio:

«In un esperimento abbiamo chiesto a degli uomini quanto trovassero attraenti delle donne mostrate in fotografia. All’insaputa degli uomini, in metà delle foto le donne avevano le pupille dilatate e gli uomini tendevano a classificare come più attraenti proprio queste, senza saper spiegare il motivo della loro scelta. “Qualcosa” dentro di loro sapeva che dilatare la pupilla indica interesse sessuale. Centinaia di migliaia di anni di selezione naturale hanno programmato il nostro inconscio a cogliere questi segnali, e a reagire in modo utile alla continuazione della specie».

In un altro esperimento hanno mostrato ad alcuni volontari foto di uomini e donne, chiedendo di valutarne la bellezza. Poi hanno ridato loro le stesse fotografie, questa volta invitandoli a prendersi tutto il tempo desiderato per formarsi un giudizio. Risultato? Le persone che notiamo per un attimo ci sembrano, in media, più belle. Anche in questo caso l’inconscio sembra seguire dettami ancestrali: sarebbe un peccato sottovalutare un partner potenzialmente interessante. Meglio gradire, tanto per dire no c’è sempre tempo.    (© La Repubblica / Giuliano Aluffi)

 

LIBRI IN ITALIANO DI DAVID EAGLEMAN:

 

L' intelligenza dinamica. L'evoluzione continua dei circuiti del nostro cervello - David Eagleman - copertina

L’ intelligenza dinamica. L’evoluzione continua dei circuiti del nostro cervello

di David Eagleman(Autore)
Francesca Pè(Traduttore)

Corbaccio, 2021

 

Un libro straordinario sulla capacità del cervello di riconfigurare continuamente i propri circuiti.

«È dai tempi di Isaac Asimov che non abbiamo uno scienziato capace come David Eagleman di esprimere e applicare le sue idee in un modo così ricco e variegato» – The Wall Street Journal

Riusciremo nel futuro a controllare un robot con il pensiero esattamente come controlliamo il movimento delle nostre dita? Che cosa hanno in comune una crisi di astinenza e un cuore spezzato? Che cos’è la memoria… e perché il nemico della memoria non è il tempo, bensì altre memorie? Come può imparare una persona non vedente a vedere con la lingua e un non udente a sentire con la pelle? Perché sogniamo di notte e in che modo questa attività ha a che fare con la rotazione della Terra? Le risposte a queste domande si trovano dietro ai nostri occhi. La tecnologia più sofisticata di cui mai potremo disporre si trova in quel chilo e mezzo di materia grigia racchiusa nella scatola cranica. E il potere incredibile del cervello non risiede nelle parti di cui è composto, ma nel modo incessante in cui queste parti si rimodellano e si trasformano perché il cervello è un sistema dinamico, adattabile e avido di informazioni: un oggetto basato sul cablaggio dal vivo, come David Eagleman dimostra e prova nei suoi laboratori dove conduce esperimenti negli ambiti più disparati, dalla sinestesia, ai sogni, ai device neurotecnologici indossabili. In L’intelligenza dinamica navigherete sulla superficie delle neuroscienze a bordo di teorie, esperimenti, aneddoti e metafore che hanno reso David Eagleman uno dei migliori divulgatori scientifici dei nostri tempi.

 

 

La specie creativa. L'ingegno umano che dà forma al mondo - Anthony Brandt,David Eagleman - copertina

La specie creativa. L’ingegno umano che dà forma al mondo

Codice, 2019

 

Facciamo parte di un grande albero genealogico di specie animali. Perché allora le mucche non creano coreografie di balletti? Perché gli scoiattoli non progettano ascensori per raggiungere la cima degli alberi? Perché gli alligatori non inventano motoscafi? Un ritocco evolutivo negli algoritmi del cervello umano ci ha permesso di “assorbire” il mondo che ci circonda e di crearne versioni nuove e alternative che rispondono alla domanda “E se facessi così?”. Questo libro è dedicato a quel software creativo: come funziona, perché ne siamo provvisti, come lo usiamo e soprattutto dove ci sta portando.

 

 

Il tuo cervello, la tua storia - David Eagleman - copertina

Il tuo cervello, la tua storia

TEA, 2023

 

Come funziona, come inganna, come usarlo al meglio: il nostro cervello. Chiuso nel silenzio e nell’oscurità della scatola cranica, il nostro cervello è lo strumento che abbiamo a disposizione per percepire e orientarci nel mondo e per costruire la realtà nei suoi colori, sapori, dimensioni, è il computer che elabora le nostre decisioni, il laboratorio che forgia la nostra immaginazione, il centro che ci mette in contatto con gli altri in una rete di relazioni sociali. Questo libro racconta come l’esperienza della realtà dà forma al nostro cervello e come il nostro cervello modella la realtà e la vita che viviamo. Il neuroscienziato David Eagleman ci guida in un viaggio sorprendente alla ricerca di qualcosa che non pensavamo di trovare fra miliardi di cellule e di impulsi elettrici: il nostro io.

Questo testo era già pubblicato da Corbaccio nel 2016

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