Nemo: ” Claudio Marchisio, una boccata di aria civile e fresca ” —MAURIZIO CROSETTI, IL CORAGGIO DI DRIBBLARE ANCHE LA PAURA

 

 

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REPUBBLICA DEL 31 OTTOBRE 2019 — pag. 19

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Il coraggio di dribblare anche la paura

di Maurizio Crosetti

 

Serve coraggio per essere così felici, serve tanta vita, e fortuna. Claudio Marchisio sorride con i suoi bambini e con la moglie che poche ora prima si era vista puntare una pistola in faccia, sorride dall’alto di una terrazza e dall’altissimo di quello che gli è appena successo. Sorride, e dice grazie. I social sono tante cose anche brutte, ma hanno la forza dell’immediatezza: una foto, quattro visi e il giorno che continua con tutta la sua luce. Avanti così.

Senza odio e senza isterismo, colui che in campo chiamavano “principino” ha scelto di mostrarsi con i suoi cari e con un bel sole di lato, poche ore dopo la drammatica rapina in casa e quel revolver davanti agli occhi di Roberta.

Nessuno ha perso la calma durante, e neppure dopo. Nessuno si è fatto male e questa è l’unica cosa che conta, anche se ci vorrà tempo per superare il terrore di quei coltelli, di quelle armi e di quell’agguato. Ma c’era modo e modo di viverlo, e raccontarlo.

Quello scelto da Claudio è in linea con il suo stile nella galassia della rete, dove Marchisio possiede la stessa eleganza che aveva in campo, forse persino di più. Si capisce scorrendo i suoi ultimi post su Twitter: un pensiero per il libro postumo di Nadia Toffa, l’estremo messaggio della ragazza cinese soffocata nel tir in Inghilterra («Mamma, sto morendo»), un ricordo di Marco Simoncelli che ci lasciò otto anni fa, un incoraggiamento per il collega Daniele Dessena, vittima di un brutto infortunio di gioco. Questo è Claudio Marchisio e questo è il suo contesto umano, il suo linguaggio: che esplode con un frastuono di bellezza nella melma dell’odio che invade la Rete e sembra chiudere ogni spazio di speranza e invece no, non sempre. Nulla di clamoroso, in fondo è solo normalità, è solo come la vita dovrebbe essere. Ma così non è: dunque, lo stile di chi sa andare in dribbling sul dolore è ancora più prezioso. Grazie, caro principe, adesso lo diciamo noi a te.

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