SALVATORE GIANNELLA, GIANNELLA CHANNEL, ” Ho incontrato a Hong Kong lo studioso italiano che indica Leonardo figlio di una madre cinese. “–pubblicato su OGGI n. 18, 2015

 

 

 

 

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SALVATORE GIANNELLA

 

 

—  GIANNELLA CHANNEL –pubblicato su OGGI, n. 18- 2015

https://www.giannellachannel.info/leonardo-da-vinci-bambino-e-genio-lussureggiante-quando-grandi-erano-piccoli/

 

 

Ho incontrato a Hong Kong lo studioso italiano che indica Leonardo figlio di una madre cinese

“Si chiamava Caterina e fu venduta a Venezia da un mercante mongolo”, mi ha detto Angelo Paratico, il ricercatore che ha destato molto interesse, non solo in Cina, per la sua dirompente teoria sul genio di Vinci

 

 

 

 

TESTO DI SALVATORE GIANNELLA PER OGGI N.18/2015

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Angelo Paratico (Turbigo, Milano, 1955: figlio del sindaco Giambattista, 1960-1975), da 32 anni risiede a Hong Kong dove opera nel settore tessile. Ha pubblicato il saggio in lingua inglese Leonardo di Vinci – A chinese scholar lost in renaissance Italy (Lascar Publishing), presto in edizione italiana. I risultati delle sue ricerche hanno destato molto interesse in Cina: La notizia della madre cinese, anticipata in Italia dal settimanale Oggi, ha raggiunto in Cina in soli due giorni quasi 5 milioni di visite sul web, mandando in delirio i cinesi, entusiasti di questa discendenza. Paratico è vicepresidente della locale sede della Società culturale Dante Alighieri. Per approfondire la sua conoscenza, qui il link del programma “esploratore” degli italiani all’estero Cara Francesca, su RaiItalia.

HONG KONG (CINA)

 

cinesi si vantano di aver scoperto l’America, di aver inventato il calcolo, i gelati e gli spaghetti. Oggi mirano più in alto: Leonardo da Vinci era per metà cinese, nelle sue vene scorreva sangue orientale essendo figlio di una schiava che veniva proprio dalla Cina. Per la verità quest’ultima ipotesi, entusiasticamente portata avanti dai media locali, non viene da un cinese ma da un ricercatore italiano, a Hong Kong da 32 anni: Angelo Paratico, narratore di storie che ha già firmato vari libri. E l’ultimo, appena edito in inglese, sta suscitando scalpore: è al primo posto nelle vendite dei libri tramite Amazon in questo angolo d’Oriente. Stando ad Angelo, che ho incontrato nel tempio dei giornalisti esteri ad Hong Kong, la madre di Leonardo era Caterina, schiava di origine cinese.

Che Caterina fosse una schiava “profumata d’Oriente” l’avevano indicato già Francesco Cianchi e il direttore del Museo Ideale di Vinci, Alessandro Vezzosi; e anche le analisi fatte da Luigi Capasso, direttore di Scienze biomediche dell’Università di Chieti, a partire dalle impronte digitali rimaste sui dipinti, portano a Oriente: finora si diceva in Turchia. Invece Paratico scrive che Caterina, da ragazza, fu catturata dai Mongoli in Cina, portata come schiava in Crimea e trasportata via nave a Venezia allo scopo di venderla come domestica.

“La consuetudine di acquistare domestiche a Venezia era diffusa all’epoca, anche in Toscana”, mi dice Paratico. Che così continua il suo racconto. Il padre di Leonardo, Ser Piero da Vinci, era un notaio della Firenze bene. Fu lui a rilevare Caterina come domestica alla scomparsa di chi l’aveva avuta in casa (il ricco Ser Vanni di Niccolò, morto nel 1451, l’anno prima della nascita di Leonardo). Nel testamento di Ser Vanni si citava una domestica ceduta alla vedova, Monna Agnola dei Baroncelli: domestica che, nei documenti successivi redatti da Monna Agnola, non compare più. In realtà Ser Piero, frequentando la casa in via Ghibellina dell’agonizzante Ser Vanni, mise incinta la domestica Caterina. Un reato grave per l’epoca, che avrebbe potuto mettere fine alla carriera notarile di Ser Piero: così lui trasferì la domestica incinta a Vinci, dove la famiglia Da Vinci aveva una casa abitata dai genitori di Ser Piero e dal fratello minore, Francesco. Qui Leonardo nasce nella notte del 15 aprile 1452, scrisse suo nonno Antonio, senza citare né Ser Piero né la madre.

Dopo la nascita, Ser Piero si disinteressò del piccolo e congegnò un matrimonio con un poco di buono della sua cerchia: Antonio Di Piero del Vaccha d’Andrea Buti, soprannominato Attaccabriga. Da Caterina e Attaccabriga nasceranno cinque fratellastri di Leonardo (uno solo maschio). Lei finirà i suoi giorni a Milano, dove va a visitare Leonardo forse per un saluto finale: la malaria presa in Toscana le è fatale. “Chaterina de Florenzia, annorum 60” muore il 26 giugno 1494 nella parrocchia di Porta Vercellina, recita un documento in latino affiorato recentemente dell’Archivio di Stato di Milano.  Leonardo paga le spese del funerale: 123 soldi.

“Ser Piero da Vinci appare dalle mie carte come un uomo di pochi scrupoli che ebbe quattro mogli e almeno altri due figli illegittimi. Abbandonò il figlio avuto da Caterina esponendolo a rischi di violenze”, precisa Paratico. “Così la giovinezza di Leonardo trascorse con la madre vicina di casa dei nonni e dell’amato zio Francesco”.

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Il Ritratto di Ginevra de’ Benci è un dipinto a tempera e olio su tavola (38,8×36,7cm) di Leonardo, databile al 1474 circa e conservato nella National Gallery of Art di Washington. “Se si guardano le sue madonne e i suoi ritratti, come quello della Ginevra de’ Benci”, sostiene Paratico, “sembrano evidenti i tratti somatici orientali”

Da che cosa ricava Paratico la convinzione della vena orientale di Leonardo? Da più indizi. Intanto in quel periodo storico le schiave più numerose nell’Europa erano tartare, ovvero mongole, importate in Italia da territori occupati dai Mongoli via Caffa e Tana, due porti della Crimea (ancora oggi c’è un Campo della Tana a Venezia, porto di arrivo delle navi schiaviste). Una volta giunte nei due porti, erano rivendute in altre città d’Italia: in molti atti notarili c’è traccia di questo commercio. E che questa domestica potesse venire dalla lontana Cina lo farebbero dedurre anche alcuni dati biografici dell’orientalismo di Leonardo. Lui è mancino e, come i cinesi, scrive da destra a sinistra. Era vegetariano e il vegetarianesimo è di origine orientale. Nietzsche scrisse dell’occhio orientale, interiore ed esteriore, del genio vinciano. Se si guardano le sue madonne e i suoi ritratti, come quello della Ginevra de’ Benci, sembrano evidenti i tratti somatici orientali.

Aggiunge Paratico: “Secondo Freud, in un suo saggio del 1910 dedicato a un ricordo d’infanzia di Leonardo, la Gioconda altro non è che l’immagine onirica di sua madre, Caterina, e questa mi pare una delle cose più azzeccate dal padre della psicanalisi”. Infine è da aggiungere la suggestione delle terre d’Oriente sulle vedute paesaggistiche di Leonardo pittore. “Prendiamo un suo dipinto conservato agli Uffizi intitolato ‘Paesaggio con veduta dell’Arno’, riporta la scritta autografa a specchio ‘Dì di Santa Maria della neve/addì 5 d’aghosto 1473’.

 

 

 

 

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“Paesaggio del 5 agosto 1473”.

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L’Heydenreich nel 1929 scrisse che quel disegno segnava la creazione del paesaggio in Europa, ma in una mostra organizzata a Londra nel 2013 lo schizzo di Leonardo fu affiancato a dipinti cinesi dal X secolo, e questo convinse molti che Leonardo deve aver visto dei disegni cinesi, forse dei ventagli dipinti su seta portati dai mercanti d’Oriente dopo Marco Polo”.

 

Altri e sottilissimi sono i punti di contatto tra Leonardo e la Cina, ma a questo punto il giornale cede il passo al libro e agli Studiosi con la S maiuscola, come il maggior leonardologo contemporaneo Carlo Pedretti (che, avvicinato dal sottoscritto nella sua casa in Toscana, ha definito “molto interessante” la teoria avanzata da Paratico, Ndr): quelli nelle cui mani Paratico depone umilmente la sua teoria.

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Salvatore Giannella, giornalista che ha ideato e cura con passione questo blog, ha diretto il mensile scientifico del Gruppo L’Espresso Genius, il settimanale L’Europeo, il primo mensile di natura e civiltà Airone (1986-1994), BBC History Italia e ha curato le pagine di cultura e scienza del settimanale Oggi (2000-2007). Ha scritto libri (“Un’Italia da salvare”“L’Arca dell’arte”“I Nicola”“Voglia di cambiare”“Operazione Salvataggio: gli eroi sconosciuti che hanno salvato l’arte dalle guerre”), curato volumi di Tonino Guerra ed Enzo Biagi e sceneggiato docu-film per il programma Rai “La storia siamo noi” (clicca qui per approfondire).
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2 risposte a SALVATORE GIANNELLA, GIANNELLA CHANNEL, ” Ho incontrato a Hong Kong lo studioso italiano che indica Leonardo figlio di una madre cinese. “–pubblicato su OGGI n. 18, 2015

  1. Donatella scrive:

    La Meloni direbbe: Giù le mani da Leonardo, puro genio italiano. A musi gialli!

  2. mariapia. scrive:

    leggendo questo scritto ho imparato delle cose nuove mai sentite. saranno vere’

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