VILLA MARGHERITA A FIRENZE, NUOVO POLO ODONTOIATRICO PUBBLICO
REPUBBLICA DEL 3 OTTOBRE 2019
Un’immagine della clinica odontoiatrica pubblica Asl Toscana Centro: aprirà il 15 ottobre a Villa Margherita, dimora storica nel cuore di Firenze (Luigi Narici/ Agf)
Anteprima — Il Venerdì
Il mio dentista è di lusso: si chiama Asl
A Firenze, in una villa del Trecento, nasce la prima clinica di odontoiatria pubblica. Dall’Emilia a Roma, viaggio nella sanità che osa sfidare i privati. Con tariffe basse e qualità alta
FIRENZE. È una faccenda privata. Lo è sempre stata e in gran parte lo resterà ancora. Però qualcuno ci prova, a ridare peso nel servizio pubblico a un’attività sanitaria che dentro Asl e ospedali è ridotta al lumicino: l’odontoiatria. Il dentista, ritengono in molti, lo si incontra nel suo studio, si cercano di limitare al minimo i lavori, si prova a contrattare una tariffa vantaggiosa e poi, alla fine, si paga. Magari a rate perché la botta spesso è pesante. Altrimenti, è cosa di questi ultimi anni, si tenta la scommessa del low cost, magari all’estero. E invece no, l’orizzonte non finisce qui. Ci sono strutture pubbliche dove è possibile non solo intervenire per un’urgenza, come un’emorragia, ma anche ottenere lavori programmati, come mettere una corona. Uno spazio nuovo che s’inaugura tra pochi giorni a Firenze potrebbe diventare il capofila di una rinascita, perché è aperto a tutti e perché chi paga deve versare solo un ticket, che in questo caso ha tariffe calmierate.
FINANZIAMENTO SUPER
Villa Margherita si trova sulla collina del piazzale Michelangelo, nel complesso di un ospedale nato negli anni Settanta. La sua costruzione, alla quale sono seguite modifiche nel corso dei secoli, risale addirittura al Trecento. Dietro la facciata color crema, tra stucchi, affreschi e scaloni monumentali, dal 15 ottobre sarà aperta la clinica di odontoiatria pubblica della Asl Toscana Centro (cioè di Firenze, Prato e Pistoia). Grazie a un finanziamento statale da 7,6 milioni di euro del 2010, dopo anni di progetti, discussioni e tribolazioni, si è arrivati in fondo. La potenza di fuoco è notevole. In 2.500 metri quadri su tre piani sono stati sistemati 22 “riuniti” (si chiamano così le poltrone dei dentisti) che saranno in grado di fornire 250 prestazioni al giorno grazie a una ventina di odontoiatri ai quali si aggiungono infermieri, igienisti e amministrativi.
Visto che l’inaugurazione è attesa da tempo, la Asl ha aperto le prenotazioni per le prime visite a settembre. Il risultato è che ci sono già 2.500 appuntamenti fissati. Un numero che rischia di far esplodere subito le liste di attesa. “Per iniziare abbiamo pensato a 25 prime visite al giorno, perché dobbiamo lasciare spazio agli interventi e ai lavori su chi è già stato visitato” spiega il responsabile dell’odontoiatria dell’azienda Marco Massagli. “Però il numero può aumentare. Se la lista d’attesa va oltre i 90 giorni scattano in automatico le visite aggiuntive”. E la clinica potrà quasi raddoppiare le poltrone se si arriverà a un accordo con l’università o con dentisti privati disposti a lavorare alle tariffe Asl.
Il successo di Villa Margherita è certamente legato all’ampiezza dell’offerta e ai prezzi. I Lea nazionali, cioè i livelli essenziali di assistenza, le prestazioni che tutte le Regioni devono offrire ai loro cittadini, prevedono per l’odontoiatria solo poche attività: il pronto soccorso e le cure agli indigenti (meno di 8 mila euro all’anno in dichiarazione) e a chi ha problemi di salute che rendono necessario l’intervento del dentista in ambiente protetto (ad esempio portatori di handicap o in generale persone per le quali è necessaria l’anestesia totale o che hanno altre patologie importanti). In Toscana tutte queste categorie non pagano e chi dichiara tra gli 8 e 14 mila euro, e non ha particolari problemi di salute, deve solo il ticket. Ma la Regione, come è accaduto altrove, ha aggiunto altre prestazioni alla sua offerta e qui i prezzi sono bassi: 43 euro per un’estrazione, 45 per un’otturazione, 70 per una ricostruzione, 50 per una cura canalare, 150 per mettere una corona e 30 per l’igiene. A queste tariffe è logico che molti stiano prenotando e molti prenoteranno ancora, rischiando di mettere in crisi Villa Margherita. “Noi siamo pronti a crescere” dice Massagli, “e comunque restano in piedi gli altri servizi odontoiatrici a Prato, Firenze e Pistoia”.
L’ASSISTENZA DIFFUSA
Si tratta di tariffe decisamente concorrenziali, e i professionisti privati ne sono consapevoli. Ma pensare che tremino di fronte al servizio pubblico è prematuro. Quasi ovunque in Italia l’odontoiatria degli ospedali è marginale, limitata a interventi di pronto soccorso o rivolta a persone con disagio socio-sanitario. Quando ci riesce, assicura il minimo indispensabile. Alcune esperienze positive, oltre a Firenze, però ci sono. Come in Emilia-Romagna. “Da noi non si è puntato su un unico grande centro ma sull’assistenza diffusa” sottolinea il primario dell’odontoiatria di Modena, Pietro Di Michele. “Abbiamo buone strutture nei vari ospedali che fanno anche prestazioni aggiuntive rispetto ai livelli essenziali di assistenza. Riguardo alle altre Regioni penso a centri importanti come la Dental School dell’Università di Torino, oppure a quello della Asl di Catania. Anche a Trento il servizio funziona e sul territorio si offrono attività extra a tariffe calmierate”.
A Roma c’era una clinica pubblica importante, il centro Eastman, che da alcuni anni è passato all’università La Sapienza, cioè al Policlinico Umberto I. L’attività adesso è svolta prevalentemente per i pazienti previsti dai Lea. “Un tempo si curavano i pazienti e, anche se migliorabile, la struttura funzionava, erogava le sue prestazioni” spiega Francesco Riva, fino all’anno scorso primario della Chirurgia odontostomatologica dell’Eastman. “Avevo una lista di attesa da 10-15 giorni per malati fragili. Dopo il passaggio all’Università sono nate difficoltà che hanno di molto allungato i tempi di risposta”. Il futuro però porterà il cambiamento nella odontoiatria del policlinico romano. Lo assicura la direttrice del dipartimento testa-collo Antonella Polimeni. “Proprio in questi giorni abbiamo una riunione per programmare il rilancio dell’attività extra Lea, a tariffe ridotte. La nostra prima missione sono i pazienti fragili ma possiamo crescere per occuparci anche degli altri. A breve partiremo”.
I PRIVATI IN OSPEDALE
Per un altro grande centro che prova ad allargare l’offerta, anche a Roma ci sono strutture dove il pubblico invece di avanzare sembra arretrare, tanto che esistono società private che prendono interi reparti odontoiatrici in gestione. “È quello che rischiamo qui al Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina” racconta un medico. “Temiamo che l’azienda voglia dare in appalto all’esterno il nostro ambulatorio, che pure funziona e esegue circa 900 interventi complessi offrendo migliaia di altre prestazioni all’anno. È già successo altrove, qui a Roma”.
Firenze può essere apripista ma la battaglia per allargare l’odontoiatria pubblica, dopo che per decenni il settore è stato lasciato in mano ai privati, come si vede è ancora lunga e soprattutto richiede l’impegno di regioni e ministero. Con i soldi incassati grazie alle tariffe calmierate si può finanziare l’attività offrendo un servizio pubblico molto conveniente ai cittadini che pagano. È però necessario ragionare di crescita, cosa che in questo momento il sistema sanitario non sembra riuscire a fare.
Quella dell’odontoiatria pubblica e accessibile sembra un sogno. Proliferano dappertutto le cliniche dentali, ovviamente private. Sembra che i denti non facciano parte del corpo umano e quindi importanti per la salute.
sto provando ad accedere a questo servizio, ho speso migliaia di euro x i miei denti e adesso spero di accedere a tariffe che mi consntano di avere una dentatura sana!
SPERIAMO DAVVERO CHE TU CI RIESCA, ABBIAMO MESSO QUESTA INDICAZIONE — SENZA AVERLA SPERIMENTATA PERSONALMENTE — PROPRIO NELLA SPERANZA CHE FOSSE UTILE A QUALCUNO, CIAO CARA DORIANA, CHIARA PER IL BLOG
per la precisione e a meno che nel frattempo non l’abbiano bombardata, a meno di cento metri dal centro Eastman c’è un’altra struttura in un elegante edificio , mi pare, a tre piani che si occupa di denti. Lo conosco e l’ho dimenticato perchè mi ci sono operato io, molto bene direi, circa sei anni fa. Tra l’altro, ora che ci penso, sono ancora vivo, quindi direi affidabile. Poi ci sono molti centri a prezzi accessibili, dove però è necessario prima torturare il dentista o prendere in ostaggio ( soluzione migliore) moglie e figli e quindi trattare sul prezzo.
I tempi cambiano da quel meraviglioso giorno in cui, mia madre mi porto a “curare” ma mia prima carie a sanremo, ( non dico lo studio per decenza). I erano i miei primi denti “veri” dopo quelli da latte e ce n’era uno che mi faceva un male bestia. Entro, mi siedo sulla sedia da tortura con quell’affare che mi penzolava sulla guancia ( ho scoperto anni dopo che si chiamava “trapano”). Il dentista giovane e sorridente mi chiede qual’è il dentino che ti fa male ( macchecazzodidentivo era un mostro!) ? Io glielo indico col dito e lui senza fare ne a nè ba , siringa e mi anestetizza ( ed io con la bocca aperta e bloccata che non posso parlare) , piglia telaglia e con gesto sicuro, strappa di qua, strappa di la poi uno strappo potente e verticale e là! trionfante col mio dente in mano!
Sistemato? Uhmm Lo guarda bene e scopre che è un dente sanoe quello cariato gli stava affianco e neanche una carie gran chè.
Che dire?
Cent’anni dopo, mia mamma che le è morto il dentista di fiducia, torna allo studio e mi telefona dicendomi il nome, lei non ricordava ma io si. Era il padre del dentista attuale e poveri vecchietti ricordando l’episodio hanno riso insieme, l’ha detto il dentista: ero stato uno dei suoi primi pazienti! Eccerto che l’ho beccato io!
Buon dentista a voi, miei cari.
La prossima volta vi racconterò del dentista democristiano ……….
Da consigliare.
grazie di essere venuto fin qui, chiara per il blog