IL BORGO DI SAN LEO, IN PROVINCIA DI RIMINI, IN EMILIA ROMAGNA —

 

 

Il Borgo di San Leo

IL BORGO DI SAN LEO

 

 

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LA ROCCA DEI MONTEFELTRO

 

 

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SAN LEO — NELLO SPAZIO VERDE

 

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La più bella città d’Italia“, così Umberto Eco definiva il borgo di San Leo in Emilia Romagna. Due chiese, una piazza, una fortezza e uno sperone roccioso a 600 metri sul livello del mare, rendono questo borgo in provincia di Rimini un luogo fuori dal tempo. A vederlo oggi così tranquillo, non si crede che San Leo sia stata nei secoli niente più che una straordinaria fortezza militare e una macchina da guerra puntata contro chiunque avesse pretese di conquista sul Montefeltro e la valle del Marecchia. Ma lo si capisce subito quando ci si arrampica verso la cima, tra le dolci colline del Montefeltro. Quando la strada si fa ripida e comprare la sagoma del paese, sembra quasi una nave persa nella nebbia del mare, una visione che nei secoli ha affascinato Dante, attirato San Francesco, terrorizzato Cagliostro.

 

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Un po’ storia di San Leo

Partiamo dagli ultimi anni: fino al 2009 San Leo faceva parte delle Marche, poi in seguito a un referendum gli abitanti hanno scelto di far parte della provincia della vicina Rimini. Siamo nella magnifica zona del Montefeltro e della Valmarecchia, tra dolci colline, borghi, fiumi e una storia secolare. Il masso su cui sorge il borgo è stato considerato sacro da sempre ma è intorno al IV secolo che i romani si insediano  a San Leo. In realtà, questo luogo è sempre stato chiamato Montefeltro, da Mons Feretri, perché dove ora c’è il duomo c’era un tempio dedicato a Giove Feretro. Cambierà nome quando, nel IX-X secolo che inizia la storia di San Leo. San Leone, arrivato dalla Dalmazia insieme a San Marino, si stabilisce qui e vive da eremita. Da allora una lunga storia di assedi, tra cui quello in cui Ottone di Sassonia strinse Berengario II, ultimo re del regno Longobardo d’Italia. Per due anni Berengario si difese grazie alla posizione arroccata di San Leo, poi dovette cedere. Da quel momento il borgo non trovò più pace: conteso dai Montefeltro e dai rivali Malatesta, poi possesso dei Medici ma conteso con i Della Rovere, fino al passaggio sotto lo stato pontificio nel 1631. E in tutto questo guerreggiare, vide il passaggio di San Francesco nel 1213, di Dante nel 1306 e fu prigione di Felice Orsini e di Cagliostro.

 

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IL FORTE E IL MUSEO DELLA FORTEZZA DI SAN LEO

 

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San Leo (San Lé in romagnolo) è un comune italiano di 2 887 abitanti ( ISTAT 2018 ) della provincia di Rimini, in Emilia-Romagna.

 

 

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Il centro storico di San Leo

 

In giro per il centro storico di San Leo

Si accede al centro storico attraverso un’unica strada scavata nella roccia. Si può anche entrare in auto ma la passeggiata (anche se un po’ faticosa) è bella e panoramica. Superata la Porta di Sopra con il Torrione Trincera e si arriva direttamente nell’unica piazza di San Leo: Piazza Dante con a sinistra Palazzo della Rovere e a destra Palazzo Nardini. La fontana classica è il “centro” di San Leo e punto di riferimento per turisti e leontini e si trova dove nel Medioevo c’era l’albero della comunità o Olmo di San Francesco. Accanto alla fontana c’è la Pieve, la più antica chiesa di San Leo (vedi paragrafo successivo) e il Palazzo Mediceo. Dalla stradina si accanto si sale al Duomo e alla Torre Civica (vedi paragrafo successivo).

 

 

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Il Duomo di San Leone

Il Duomo di San Leo

Il Duomo di San Leone è la chiesa medievale più importante di tutto il Montefeltro e rappresenta una delle più singolari ed importanti testimonianze dell’architettura romanico-lombarda. Dove sorge il duomo c’era già una chiesa del VII secolo ma non si sa perché si decise di costruire una nuova chiesa, più grande e imponente. Le mura esterne sono tutte costruite in arenaria e l’ingresso si trova sul lato e non sula facciata principale. Sopra il portale d’ingresso ci sono i busti scolpiti di San Leone e di San Valentino, provenienti della chiesa antica. L’interno è a croce latina con tre navate con numerosi frammenti scultorei della prima chiesa, tra cui i resti del ciborio dedicato a San Leone e alcuni capitelli.

Informazioni per la visita

Orario di apertura 9.30-12.30 e 14.30-19.00

 

 

 

San Leo - Dom.jpg

de:San Leo – Dom

La facciata del duomo

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L’interno
Il Faentino – Opera propria

L’altare della cripta

Il sito su cui sorge il duomo, una protuberanza di roccia, era adibito al culto delle divinità sin dall’epoca preistorica. L’edificazione del primo duomo altomedievale si ebbe nel VII secolo, quando l’antica Montefeltro (San Leo) venne eretta a civitas, diventando sede di una diocesi.

I resti della prima chiesa sono inglobati nell’attuale struttura romanica-longobarda. Ne rimangono inoltre numerosi frammenti scultorei, quali i resti del ciborio di san Leonecapitelli con motivi fitomorfici e i leoni alati del protiro, che sostengono una colonna della navata[1].

Su un pilastro della navata centrale, tra due testine ovoidali, è incisa la data 1173, probabilmente riferita ad un intervento di ristrutturazione di maestranze guidate da capomastri emiliano-lombardi.

Come gran parte degli edifici di San Leo anche il duomo è privo di fondamenta poiché poggia direttamente sulla roccia. In essa sono inoltre scavate due scalette che conducono alla cripta. Le numerose monofore e bifore presentano strombature.

 

Nel duomo sono inseriti, senza un preciso ordine, rocchi di colonne romane di marmo, di cui quattro, impreziositi da capitelli corinzi, si alternano ai pilastri nelle navate e nel presbiterio, testimoniando la presenza di edifici di epoca romana in loco.

Curiosità

DA WIKIPEDIA

 

 

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File:San Leo, mix di Pieve, Cattedrale, Torre Romanica, Palazzo Mediceo e fontana di Piazza Dante - panoramio.jpg

Torre Romanica, Palazzo Mediceo e fontana di Piazza Dante–

Author Carlo Pelagalli

 

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1 risposta a IL BORGO DI SAN LEO, IN PROVINCIA DI RIMINI, IN EMILIA ROMAGNA —

  1. Donatella scrive:

    E’ un borgo stupendo, dove ogni costruzione, ogni particolare arricchisce il fascino dell’insieme: insomma, una specie di sinfonia di pietre e di forme.

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