CLUB.IT / AUTORI / GRANDI / ROCCO SCOTELLARO/ POESIE
http://www.club.it/autori/grandi/rocco.scotellaro/poesie.html
Rocco Scotellaro |
- Da E’ fatto giorno
- E’ fatto giorno, siamo entrati in giuoco anche noi
-
- E’ fatto giorno, siamo entrati in giuoco anche noi
- con i panni e le scarpe e le facce che avevamo.
- Le lepri si sono ritirate e i galli cantano,
- ritorna la faccia di mia madre al focolare.
-
-
- E’ calda così la malva
-
- E’ rimasto l’odore
- della tua carne nel mio letto.
- E’ calda così la malva
- che ci teniamo ad essiccare
- per i dolori dell’inverno.
-
-
- La luna piena
-
- La luna piena riempie i nostri letti,
- camminano i muli a dolci ferri
- e i cani rosicchiano gli ossi.
- Si sente l’asina nel sottoscala,
- i suoi brividi, il suo raschiare.
- In un altro sottoscala
- dorme mia madre da sessant’anni.
-
-
- Tu sola sei vera
-
- Colei che non mi vuol più bene è morta.
- E’ venuta anche lei
- a macchiarmi di pause dentro.
- Chi non mi vuol più bene è morta.
- Mamma, tu sola sei vera.
- E non muori perché sei sicura.
-
- Da Margherite e rosolacci
-
- Giovani come te
-
- Quanti ne fissi negli occhi
- superbi della strada, erranti
- giovani come te.
- Non hanno in ogni tasca
- che mozziconi neri
- di sigarette raccattate.
- Non sanno che sperdersi
- davanti alle lucide vetrine
- alle dicende dei bar
- ai tram in rapida corsa
- alla pubblicità
- padrona delle piazze.
- Tanto perché il tempo si ammazzi
- cantano una qualsiasi canzone,
- in cui si chiamano fuorviati, si dicono
- amanti del bassifondo
- e si ripagano di comprensione.
- Una canzone è per covare insano amore
- contro le ragazze cioccolato
- che sono un po’ le stelle sempre vive
- che sono la speranza
- d’una vita sorpresa in un sorriso.
-
- E quanti, ma quanti
- vorrebbero la luna nel pozzo
- una loro strada sicura
- che non si rompa tuttora nei bivii.
- Quando compiono un gesto il solo gesto
- son lì coi mietitori
- addormentati ai monumenti
- che aspettano la mano sulla spalla
- del datore di lavoro.
- Sono coi facchini di porto
- contenti della faccia sporca
- e le braccia penzoloni
- dopo che il peso è rovesciato.
- Son sprofondati talvolta in salotti
- a far orgia di fumo e d’esistenzialismo
- giovani malati come te di niente.
-
- Spiriti pronti a tutte le chiamate
- angeli maledetti
- coscritti e vagabondi,
- compagni dei cani randagi,
- la nostra è la più sporca bandiera
- la nostra giovinezza è
- il più crudo dei tormenti.
- Or quando la terra accaldata
- ci mette addosso la smania del fuoco
- nei lunghi meriggi d’estate,
- è tempo di crucciarsi
- di dir di sì all’Uomo che saremo
- e che ci aspetta
- alla Cantonata
- con falce e libro in mano!
-
- Noi non ci bagneremo
-
- Noi non ci bagneremo sulle spiagge
- a mietere andremo noi
- e il sole ci cuocerà come la crosta del pane.
- Abbiamo il collo duro, la faccia
- di terra abbiamo e le braccia
- di legna secca colore di mattoni.
- Abbiamo i tozzi da mangiare
- insaccati nelle maniche
- delle giubbe ad armacollo.
- Dormiamo sulle aie
- attaccati alle cavezze dei muli.
- Non sente la nostra carne
- il moscerino che solletica
- e succhia il nostro sangue.
- Ognuno ha le ossa torte
- non sogna di salire sulle donne
- che dormono fresche nelle vesti corte.
-
-
- Ho capito fin troppo
-
- Ho capito fin troppo gli anni e i giorni e le ore
- gl’intrecci degli uomini, chi ride e chi urla
- giura che Cristo poteva morire a vent’anni
- le gru sono passate, le rondini ritorneranno.
- Sole d’oro, luna piena, le nevi dell’inverno
- le mattine degli uccelli a primavera
- le maledizioni e le preghiere.
6 BELLE POESIE DI ROCCO SCOTELLARO + UNA GIA’ PUBBLICATA SOPRA––
link:
https://www.ilpaeseinvisibile.it/file/7poesiediroccoscotellaro.pdf |
Questa voce è stata pubblicata in
GENERALE. Contrassegna il
permalink.
E’ un poeta che avevo dimenticato. Grazie Chiara. Una bella poesia semplice ( o che sembra semplice) e scarna. Anche se su tutt’altro filone mi ricorda un po’ la poesia di Sandro Penna. E mi ricorda che scrivere è facile, difficile è scrivere “oltre”.
Grazie, credo che cercherò i suoi libri.
Mi rimane sempre meno tempo, mi devo affrettare.
E’ sempre alla fine che t’accorgi di quanto hai tralasciato.
Grazie Chiara di averci riportato questo grande poeta e grande personaggio del Sud dolente e sempre in attesa di riscatto.