ANSA.IT — 24 SETTEMBRE 2019 — ore 19,14 –A Milano il ‘pictor optmus’ de Chirico. Fino al 19 gennaio 100 opere a Palazzo Reale + immagini e qualcosa della vita

 

 

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Giorgio de Chirico (Volo, Grecia,  10 luglio 1888 – Roma20 novembre 1978) è stato un pittore e scrittore italiano, principale esponente della corrente artistica della pittura metafisica.

 

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Volos, una città sul mare –in alto sulla destra

 

Volo – Mappa

Volos

 

Volo – Veduta

Volo – Veduta di notte

 

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Giuseppe Maria Alberto Giorgio de Chirico nacque[1][2] a Volo, città della Tessaglia[3], in Grecia, il 10 luglio del 1888 da genitori italiani appartenenti alla nobiltà: il padre Evaristo (figlio del barone palermitano Giorgio Filigone de Chirico)[4] era un ingegnere ferroviario, tra i principali realizzatori della prima rete su rotaie in Bulgaria ed in Grecia; la madre era la baronessa[5] di origine genovese Gemma Cervetto[6][7][8]. Entrambi i genitori erano nati a Costantinopoli[4]. Nel 1891 morì Adelaide la sorella maggiore[2] e ad Atene venne alla luce il fratello Andrea Alberto, che assumerà dal 1914 lo pseudonimo di Alberto Savinio[3] per la sua attività di musicista, letterato e pittore. Per i primi diciassette anni di vita visse in Grecia tra Volo e Atene[6], imparò infatti il greco moderno[6].

 

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Nel 1896 la famiglia tornò da Atene a Volo e de Chirico prese le prime lezioni di disegno dal pittore greco Mavrudis, successivamente dal pittore e soldato Carlo Barbieri e dallo svizzero Jules-Louis Gilliéron[1]. Nel 1899 frequentò brevemente il Liceo Leonino di Atene e poi tornò a studiare in casa con maestri privati: studia l’italiano, il tedesco, il francese e la musica[1]. Nel 1900 Giorgio si iscrisse al Politecnico di Atene per intraprendere lo studio della pittura (in quegli anni dipingerà la prima natura morta)[3]. Nel 1906, insieme al fratello e alla madre, lasciò la Grecia per l’Italia, dove visitò Milano e si trasferì a Firenze frequentando l’Accademia di belle arti di Firenze[3]. Nel 1907 si iscrisse all’Accademia delle belle arti di Monaco di Baviera[3]; in quel periodo conobbe l’arte di Arnold Böcklin e di Max Klinger.

Nell’estate del 1909 si trasferì a Milano, dove già risiedevano la madre e il fratello[3]; all’inizio del 1910 si recò a Firenze insieme alla madre[3] dove dipinse la sua prima piazza metafisica, l’Enigma di un pomeriggio d’autunno, nata dopo una rivelazione che ebbe in piazza Santa Croce.

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_de_Chirico

 

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GIORGIO DE CHIRICO BY IRVING PENN

 

 

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ANSA.IT — 24 SETTEMBRE  2019  — ore 19,14

http://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/regione/lombardia/2019/09/24/a-milano-arrivano-cento-de-chirico_4b8ac3a8-8704-4122-9b56-5c2fbf635e24.html

 

 

A Milano il ‘pictor optmus’ de Chirico

Fino al 19 gennaio 100 opere a Palazzo Reale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MILANO – Si intitola semplicemente ‘De Chirico’ la mostra dedicata al pittore metafisico per eccellenza in programma al Palazzo Reale di Milano dal 25 settembre al 19 gennaio. E d’altronde i visitatori, grazie alle circa cento opere esposte, possono godere di un excursus del suo lavoro, anche se in una maniera inedita, pensata per il pubblico giovane.

Suddivisa in otto sale, la mostra – curata da Luca Massimo Barbero e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale, Marsilio, Electa, in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e Barcor17 – procede non in ordine cronologico ma per temi con accostamenti inediti, anche prendendo spunto dalla convinzione di de Chirico che “siamo esploratori pronti per altre partenze”.

I capolavori metafisici, ma anche la sontuosità pittorica degli anni ’20 e ’30, l’ironia neobarocca e le rivisitazioni metafisiche mostrano anche ai giovani la grandezza di de Chirico, il suo legame con il passato ma anche la sua influenza sugli artisti che lo hanno seguito, i riferimenti alla classicità. Dal Trovatore del 1917 (che fa parte di una collezione privata) si passa alle misteriose ed inquietanti piazze d’Italia, ai temi classici come Combattimento (Gladiatori), che arriva dal museo del Novecento, o l’Ariadne del Met. E in particolare i diversi autoritratti mostrano il percorso di de Chirico, che nel 1959 si ritrae come un gentiluomo del Seicento.

“Si comprenderà, o almeno lo spero – ha spiegato il direttore di Palazzo Reale Domenico Piraina -, che de Chirico è stato moderno tra i moderni se la modernità è andare alla ricerca del vero senso del mondo, un attraversamento delle apparenze, di ciò che ci appare, della superficie delle cose”. Grazie alla collaborazione di grandi istituzioni italiane e straniere – dalla Tate Modern di Londra al Met di New York senza dimenticare Brera – “è stato possibile ricostruire una retrospettiva ampia e completa” ha sottolineato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno. Una mostra-evento che si svolge a 50 anni da quella realizzata proprio a Palazzo Reale nel 1970, prima grande retrospettiva dell’opera di de Chirico al compimento del suoi 82 anni.

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