EMANUELE SALVATO, ALESSANDRO DELLA CASA:: IL FESTIVAL DELLA LETTERATURA A MANTOVA DAL 4 ALL’8 SETTEMBRE 2019 ::: 10 APPUNTAMENTI DA NON PERDERE… IL FATTO QUOTIDIANO DEL 2 SETTEMBRE 2019

 

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ALESSANDRO DELLA CASA DELLA SEGRETERIA ORGANIZZATIVA DEL FESTIVAL 2019

 

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IL FATTO QUOTIDIANO DEL 2 SETTEMBRE 2019

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Festivaletteratura di Mantova 2019, la guida ai 10 appuntamenti da non perdere dal 4 all’8 settembre - 2/6

La ventitreesima edizione del Festivaletteratura, in calendario dal 4 all’8 settembre, conferma la propria vocazione a voler approfondire temi che vanno al di là della dimensione ‘casalinga’

 

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di Emanuele Salvato | 2 SETTEMBRE 2019

Un programma dal forte taglio internazionale che vedrà arrivare a Mantova in cinque giorni oltre 300 autori dei quali 70 stranieri. La ventitreesima edizione del Festivaletteratura, in calendario dal 4 all’8 settembre, conferma la propria vocazione a voler approfondire temi che vanno al di là della dimensione ‘casalinga’ e lo fa approfittando della presenza di autorevoli esponenti ed esperti in molteplici materie e settori. Come sempre il programma è sterminato, con oltre 300 eventi e non sempre è facile orientarsi in questo mare magnum ricco di spunti e suggestioni, non solo letterarie.

Si va dall’Europa intesa come entità politica, ma anche culturale, in fase di profonda trasformazione e messa spalle al muro a fare i conti con il proprio passato per delineare il futuro. Ma si indagheranno anche le numerose contraddizioni che contraddistinguono il mondo anglosassone, in particolare a stelle e strisce: fra migrazioni, muri, tensioni razziali, conflitti irrisolti e l’eccessiva facilità con cui le armi finiscono nelle mani anche di minorenni.

E ancora, l’Africa alla ricerca di se stessa e al centro dei processi migratori, che interessano l’Europa messa in crisi anche dalle difficoltà incontrate nel gestirli e dall’emergere dei movimenti nazionalisti e sovranisti.

Non mancheranno focus sul Medio Oriente e il mondo islamico.

 

Insieme ad Alessandro Della Casa, responsabile della segreteria generale del festival che potrebbe recitare il programma a memoria quasi come la formazione italiana Campione del Mondo nel Mondiale di Spagna ‘82, abbiamo provato a realizzare una top ten degli appuntamenti da non perdere, siano essi autori o progetti originali divenuti ormai un marchio di fabbrica della rassegna letteraria mantovana alla realizzazione della quale contribuiscono ben 650 volontari.

 

1. A proposito di Europa senza dubbio la presenza di Amin Maalouf, scrittore e giornalista di origine libanese e naturalizzato francese già Accademico di Francia e vincitore del Premio Goncourt per il romanzo “Con il fucile per il console d’Inghilterra”, servirà ad approfondire un’analisi proprio sul ruolo dell’Europa all’interno delle trasformazioni geopolitiche in corso.

Spiega Della Casa: “In particolare Maalouf, nato in Libano da una famiglia di religione cristiana, parte dalla considerazione, riportata anche nel suo libro “L’identità, il naufragio delle civiltà“, che crisi del mondo arabo e crisi europea siano collegate e che all’origine di tutto ci sia la rivoluzione islamica iraniana del 1979”.

 

2. E alle origini della storia europea, seppur in modo completamente differente, va anche l’islandese Bergsveinn Birgisson che in un certo senso dimostra quanto l’Europa fosse già multietnica addirittura nel IX secolo Dopo Cristo. Epoca in cui visse il navigatore, cacciatore e mercante Geirmundur Heljarskinn, dai tratti mongoli e la carnagione scura detto anche, per queste caratteristiche somatiche, il vichingo nero. Personaggio misterioso rispetto al quale Heljarskinn cerca di tracciare un profilo inedito e sorprendente.

 

3. Dell’Europa fanno parte anche pagine tragiche come la seconda guerra mondiale e il nazismo. Periodi, forse, con cui il continente non ha ancora fatto i conti del tutto e nei quali si nascondono ancora storie tragiche, dai risvolti spesso sconosciuti. Storie come quelle riscoperte e raccontate dal tedesco Uwe Timm che nel suo ultimo libro, “Un mondo migliore indaga sulla figura di Alfred Ploetz, il genetista ideatore del progetto eugenetico per la selezione della razza ariana pura. Un capitolo drammatico di un’epoca storica tragica come quella contraddistinta dalla forte presenza del nazismo. Timm affronta ed evidenzia aspetti forse poco noti della teoria eugenetica, come quello della sua origine ‘comunista’ nel senso che alla base dell’eugenetica di Cabet, di cui Ploetz fu seguace, ci fosse l’utopia della realizzazione di un mondo di persone uguali degenerato con il nazismo nello sterminio delle persone diverse.

4. E scava nella storia del periodo nazista anche Natascha Wodin che riporta a galla una vicenda, raccontata in Veniva da Mariupol”, poco conosciuta come quella degli esuli ucraini utilizzati come schiavi dalle industrie tedesche nel periodo nazista e poi, a fine guerra, tornati in patria ma rifiutati per il loro passato.

 

5. Importante anche la presenza dello scrittore Erich Vuillard che riprenderà i temi trattati nel suo libro L’ordine del giorno”: “Vuillard – spiega Alessandro Della Casa – tratteggia l’ascesa tutt’altro che irresistibile del Nazismo evidenziando quanto siano stati fondamentali per il movimento gli appoggi della grande industria e della finanza tedesca”.

6. Altro punto di vista sull’Europa è quello che verrà approfondito grazie alla presenza di Jonas Hassen Khemiri, scrittore di origine magrebina e cittadino svedese autore de “La clausola del padre” che proporrà una riflessione nostalgica sulla sofferenza del modello di welfare nordeuropeo, un tempo vanto dei cittadini scandinavi perché modello avanzato di assistenza in grado di garantire diritti, istruzione, sanità ma col tempo entrato drammaticamente in crisi.

7. Non mancheranno quest’anno al Festivaletteratura i grandi nomi della letteratura internazionale. Su tutti spicca quest’anno la presenza della scrittrice canadese Margaret Atwood nota per il suo impegno ambientalista e femminista, vincitrice del Booker Prize nel 2000 con “L’assassino cieco”. “Da anni l’inseguiamo per portarla a Mantova – spiega Della Casa – e quest’anno finalmente ci siamo riusciti”. Altre grandi presenze internazionali di quest’anno, di ritorno al Festival, saranno Ian McEwan, che chiuderà la rassegna domenica alle 18 in piazza Castello, Jonathan Safran Foer, il Nobel Wole Soyinka, Abraham Yehoshua e il giallista statunitense Jeffery Deaver.

 

8. La letteratura anglosassone, divisa fra Usa e Uk, troverà ampio spazio anche quest’anno al Festival nel solco della grande narrativa come filo conduttore che unisce i due paesi. Migrazioni, tensioni razziali, contraddizioni irrisolte in salsa americana troveranno espressione nelle parole di autori come Colson Whithead, Premio Pulitzer e già ospite del Festivaletteratura nel 2002. Nel suo ultimo romanzo, “I ragazzi della Nickel affronta temi caldi negli Usa come i diritti civili e le degenerazioni del razzismo e anche di Joshua Cohen, considerato una delle penne più promettenti della letteratura contemporanea americana, dopo il successo di “Un’altra occupazione sviscererà un tema assai importante negli Usa come la condizione umana ai tempi della Silicon Valley.

9. Del mondo islamico e delle sue contraddizioni tratterà la scrittrice egiziana Nawal al-Sa’dawi considerata un’icona dell’impegno per i diritti femminili nel mondo musulmano. Fin dagli anni ’70 ha mantenuto posizioni di forte contrasto con le autorità politiche e religiose del suo paese per la condizione di sottomissione in cui è stata mantenuta la donna. Per difendere il suo pensiero e le sue convinzioni, Nawal al-Sa’dawi ha subito il carcere, la censura e anche soprusi fisici e psicologici. Il suo libro Memorie di una donna medico servirà da spunto per riprendere questi temi a Mantova.

10. I progetti originali sono da sempre un marchio di fabbrica del Festivaletteratura. Progetti come quello che porterà lo scrittore Marco Malvaldi in carcere. Nel senso che per la prima volta un evento della rassegna letteraria si terrà all’interno della casa circondariale di via Poma e coinvolgerà anche i detenuti. Lo spunto per la realizzazione dell’evento è stato fornito proprio dall’ultimo lavoro di Malvaldi Vento in scatola” scritto a quattro mani con Glay Ghammouri e nato da un incontro tra i due autori durante un corso di scrittura creativa in un carcere toscano.

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1 risposta a EMANUELE SALVATO, ALESSANDRO DELLA CASA:: IL FESTIVAL DELLA LETTERATURA A MANTOVA DAL 4 ALL’8 SETTEMBRE 2019 ::: 10 APPUNTAMENTI DA NON PERDERE… IL FATTO QUOTIDIANO DEL 2 SETTEMBRE 2019

  1. Donatella scrive:

    Viene un gran voglia di leggerli tutti.

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