trailer in italiano– 1,17
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DONATELLA D’IMPORZANO
Dalla famosa rubrica ” Non c’entra niente”, diciamo due parole sul film “Tesnota”, che abbiamo visto qualche giorno fa e che ci ha ha fatto conoscere un pezzo di realtà di questo mondo grande e terribile.
KANTEMIR BALAGOV, REGISTA, SCENEGGIATORE E MONTAGGIO
E’ nato il 28 luglio 1991 (età 28 anni), a Nal’čik, Russia
NAL’CIK CAPITALE DEL KABARDINO BALKARIA, è sopra l’Ossezia del nord
“Tesnota” vuole dire ristrettezze, tempi difficili e in effetti la storia che si sviluppa nel 1998 in una repubblica caucasica dell’ex-URSS sottolinea una particolare difficoltà di vivere. La cittadina è Nalchik, dove vive una minoranza di religione ebraica.
Siamo tra le due guerre cecene, in un territorio che risente pesantemente della sua collocazione geografica, in balia di bande che si rifanno alla guerra santa dell’Islam per sequestri e violenze.
La famiglia di llana, la protagonista della storia, ha un’officina per auto. La vita di tutti i giorni viene interrotta dal sequestro del figlio, che si era appena fidanzato ufficialmente con una ragazza della sua comunità.
La comunità, invitata ad aiutare la famiglia per pagare il riscatto, risponde molto debolmente, tanto che il padre e la madre di Llana saranno costretti a vendere la loro azienda e lasciare la casa per potere pagare la somma richiesta dai sequestratori.
A queste vicende tragiche si aggiunge il dramma della famiglia, che mette a nudo tutti i conflitti latenti che già esistevano. Llana si è sempre sentita poco amata dalla madre. Il suo carattere ribelle fa fatica ad accettare le regole della piccola comunità.
Promessa sposa al figlio di una famiglia ricca del posto ( che potrebbe aiutarli nel pagare il riscatto), si rifiuta in nome della propria libertà di amare qualcuno scelto da lei. Assistiamo ad una lenta disgregazione di questo piccolo nucleo familiare.
Alla fine però, tra molte lacerazioni, il riscatto sarà pagato, il figlio ritornerà sano e salvo. Padre, madre e figlia lasciano la casa dove hanno vissuto da sempre per andare in Russia, mentre il figlio rimarrà nel paese dove è nato, sposando la fidanzata promessa.
Nella trama del racconto, sullo sfondo di un conflitto feroce che si svolge nella repubblica autonoma di Kabardino-Balkaria, alle pendici del Caucaso, tra Mar Nero e Mar Caspio, la tragedia più angosciante è quella familiare.
Si spezzano legami secolari e anche la famiglia è costretta a dividersi per affrontare un futuro incerto.
Altri legami si rafforzeranno all’interno della famiglia, padre, madre e figlia, che si ritrovano quasi viandanti ma uniti mentre abbandonano il proprio paese. Spettacolari e forse consolatori gli splendidi, austeri paesaggi caucasici.
Sullo sfondo di terribili avvenimenti si svolgono altrettante terribili vicende personali. La famiglia è sempre il centro di amori ed odi che si intrecciano, mentre il tempo scorre velocemente e produce forti e traumatici cambiamenti.
Il regista, Kantemir Balagov, ventisei anni da Nalchik, il paese dove tutto si svolge, compie una grande opera che mette insieme dramma storico e dramma intimo di persone che vivono in tempi terribili e che non rinunciano alla propria umanità.
“Tesnota”, di Kantemir Balagov, giovanissimo regista russo che presentò questo suo film due anni fa (2017) al Festival di Cannes, nella sezione “Un certain regard”, ha firmato anche la sceneggiatura e il montaggio ed ha girato nei luoghi in cui è nato e cresciuto.
Un esordio sorprendente che racconta le urgenze del presente e le rende parte integrante del dramma. E che tocca vertigini di verità quando coglie il dolore dei legami.