HUFFINGTON POST –10 AGOSTO 2019
La proposta di Pietro Grasso: “No alla sfiducia a Conte. Poi un governo elettorale”
L’appello del senatore di LeU alle opposizioni: “Non diamo noi per primi “pieni poteri” in questo momento di crisi a Matteo Salvini”
“Non ho alcuna intenzione di ballare sulla musica suonata da Salvini, una musica pericolosa”. E questo pensiero si tradurrà, spiega Pietro Grasso, nel non votare la sfiducia a Conte chiesta dalla Lega. Il senatore di LeU lancia su Facebook un appello agli altri colleghi dell’opposizione per fare lo stesso. L’obiettivo? Creare, prima delle elezioni, un esecutivo elettorale.
“Del Governo Lega-5Stelle penso il peggio – continua l’ex capo della Direzione Investigativa Antimafia – l’ho scritto e detto pubblicamente molte volte, soprattutto nei discorsi in Aula al Senato, che per me resta il tempio della rappresentanza e della volontà popolare. So bene che questa esperienza di Governo, per fortuna, è giunta al termine, e che presto i cittadini italiani saranno chiamati alle urne. Nonostante ciò, non vedo perché io e tutti i senatori di opposizione (di LeU, del Misto, del Pd, ma anche di centrodestra) dovremmo trasformarci nei “volenterosi carnefici” al servizio di Salvini, e votare allegramente l’assurdo di una mozione di sfiducia al Governo presentata da Ministri tuttora ipocritamente e vergognosamente in carica e che intendono rimanere tali fino al giorno delle elezioni! Non vedo perché le opposizioni dovrebbero fare il lavoro sporco di un gruppo parlamentare che rappresenta il 17% del voto delle elezioni di marzo 2018”.
I numeri per realizzare questo disegno ci sarebbero. Il senatore, infatti, prosegue: “Facendo i conti, basta poco per impedirlo. Preso dalla brama di potere Salvini ha fatto un errore: ha presentato una mozione di sfiducia potendo contare solo sui suoi 58 voti. Per questo chiedo ai senatori e alle senatrici di opposizione – noi che mai avremmo potuto votare la fiducia a Conte – di non partecipare al voto sulla mozione di sfiducia presentata dalla Lega. Disinneschiamo questa sciagurata pazzia voluta da Salvini con gli strumenti propri della democrazia parlamentare: oggi infatti Salvini non ha i numeri per rendere il Parlamento ostaggio dei suoi desiderata, né per disporre delle Istituzioni a suo piacimento, tra un comizio machista e un cocktail in spiaggia”.
Conclude Grasso: “Se la mozione proposta dalla Lega sarà votata solo dalla maggioranza (Lega e 5 Stelle), Conte non sarà tecnicamente sfiduciato. Politicamente dovrà ovviamente dimettersi, e sarà necessario un governo elettorale (non deve essere Salvini a gestire dal Viminale le elezioni, come ho spiegato ieri) ma i tempi della crisi passeranno dalle mani di Salvini a quelle, istituzionalmente corrette, del presidente del Consiglio e soprattutto del presidente della Repubblica. Non diamo noi per primi “pieni poteri” in questo momento di crisi a Matteo Salvini. Troppo a lungo ci siamo fatti imporre l’agenda: è il momento di cambiare musica”.