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CERRETO SANNITA, FESTIVAL ” DENTRO IL SANNIO ”

 

 

 

«Aria di Caccavone, aria gentile caccavonese,
e chi ti vò lassare?
Chi vol bona salute e vol campare
cento e mill’anni
venga al nostro Paese»
(Canto popolare di Anonimo)

 

Poggio Sannita (Caccavone in dialetto poggese) è un comune italiano di 639 abitanti della provincia di Isernia in Molise.

Il paese è situato sopra un promontorio roccioso delimitato dai fiumi Verrino e Sente, affluenti del Trigno entrambi a carattere torrentizio, in particolare il secondo, che è completamente prosciugato nel periodo estivo.

 

 

Poggio Sannita – Veduta

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CERRETO SANNITA

Cerreto Sannita (IPA[ʧerˈretosanˈnita][4]Cerrìte[5], in dialetto cerretese, IPA:[tʃə’rːitə]) è un comune italiano di 3.908 abitanti[2] della provincia di Benevento in Campania.

Sito alle porte del Parco regionale del Matese, dista 36 km dal capoluogo di provincia[6] e 71 km da Napolicapoluogo di regione.[7]

 

 

 

Il Sannio era una regione storico-geografica dell’Italia meridionale abitata dal popolo dei Sanniti(in osco Safineis[1]) tra il VIIVI secolo a.C. e i primi secoli del I millennio d.C. Corrisponde grosso modo a buona parte dell’attuale Molise, alla fascia meridionale dell’Abruzzo nonché ai settori nord-orientali della Campania.

 

 

L’Italia nel 400 a.C., periodo della massima espansione della Lega Sannitica

10 cose… nel SANNIO (BN)

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CUSANO MUTRI – Cusano Mutri, ubicato alle propaggini del Matese, sorto in epoca normanna, conserva intatto l’aspetto medioevale, arroccato attorno ai ruderi del castello. Il centro storico è caratterizzato da case costruite tutte in pietra, ornate da elementi barocco; ha un fascino particolare, fatto di vicoli, piazzette, chiese, fontane e gradinate. Paese agricolo, rinomato per i suoi boschi di castagno e per l’abbondante produzione di funghi porcini e per gli ottimi prosciutti. Nei mesi di settembre ed ottobre si tiene la Sagra dei funghi e la Sagra della castagna. Di particolare attrazione turistica è l’Infiorata che si svolge nel giorno del Corpus Domini. Essa è vanto dei cittadini volontari e degli artisti locali, che per la sua realizzazione si avvalgono delle sole risorse floreali che offre la flora spontanea del luogo. Alcuni giorni prima della festa, centinaia di donne, uomini, bambini e giovani si riversano nei campi dei dintorni per spogliarli dei loro fiori splendenti dai più vivi colori per essere usati nella tessitura di morbidi e vellutati disegni la mattina del “Corpus Domini”.

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S. AGATA DEI GOTI – Di antiche origini sannitico-romane, la cittadina lega il suo nome ad una colonia di guerrieri Goti che, sopravvissuti alla sconfitta di Totila nel 553, si stanziarono nella zona come cittadini dell’Impero. Importante sede di gastaldato sotto i Longobardi, in seguito possesso dei normanni, ospitò, nel 1100, Papa Pasquale II. Sede vescovile fin dal X secolo, tra i vescovi che la ressero si ricordano Felice Peretti, Papa Sisto V e Sant’Alfonso de’ Liguori, fondatore della Congregazione dei Redentoristi, autore della nenia natalizia ‘Tu scendi dalle stelle’.

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LA DORMIENTE DEL SANNIO – E’ detto così il massiccio del Taburno Camposauro, la montagna che domina il panorama del Sannio beneventano, le cui cime, viste da ovest, ed in particolare da Benevento, disegnano la sagoma di una donna distesa che veglia sulla città.

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CERAMICHE ARTISTICHE DI CERRETO SANNITA – Cerreto Sannita “Città di fondazione”, ricostruita interamente dopo il disastroso terremoto del 1688 è caratterizzata dall’originale impianto urbanistico ed è nota per la sua tradizionale produzione di ceramica artistica, lì prodotta sin dal XIII secolo.

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FOGLIANISE, FESTA DEL GRANO – Foglianise, centro agricolo e commerciale, sorge a circa 15 km da Benevento. Un’epigrafe latina, probabilmente del III sec. d.C., dedicata alla Dea “Fortuna Folianensis”, fa risalire il nome di Foglianise ad epoca romana. E’ dalla semplicità di un popolo dedito al duro lavoro agreste e pastorale che nasce la Festa del Grano (16 agosto). Appassionati studiosi di storia locale hanno più volte formulato ipotesi sull’origine della festa, che sarebbe nata con i riti pagani in onore di questa o quella dea ma, quasi sicuramente, la Festa del Grano è la rappresentazione storica di un’offerta a San Rocco, in segno di ringraziamento per l’abbondante raccolto del grano. Le prime notizie certe risalgono agli albori del 1700, allorquando la processione, costituita da un gruppo di fanciulle che portavano in testa un cesto con fasci di spighe, e da carri tirati da buoi sui quali i contadini avevano caricato sacchi di grano, covoni adornati anch’essi con mazzetti di spighe e qualche festone fatto di granturco, sfilavano per le vie e le contrade del paese. Oggi, il 16 agosto, per le vie del paese sfilano carri riproducenti facciate di chiese e di monumenti storici, costruite con spighe di grano intrecciate tra loro con mirabile maestria dagli artigiani della paglia. Foglianise è inserita nel Parco Regionale del Taburno-Camposauro, interessante da visitare in ogni periodo dell’anno, anche se i mesi migliori sono i primaverili e gli autunnali.

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GUARDIA SANFRAMONDI, I BATTENTI – Guardia Sanframondi, paese di origine longobarda e poi normanna, conserva intatto il suo caratteristico aspetto medioevale. L’attuale abitato fu costruito intorno al castello fatto edificare dal normanno Raone nel 1139. Recentemente restaurato, il castello conserva il fascino della sua originaria maestosità ed imponenza. Caratteristiche manifestazioni religiose, che sopravvivono in forme tipicamente medioevale e che si svolgono ogni sette anni dopo il 15 Agosto, sono le Processioni Penitenziali dell’Assunta, con la partecipazione di tutta la popolazione divisa nei quattro rioni. Ai riti partecipano anche i ‘battenti’ ed i ‘flagellanti’, penitenti in saio bianco, incappucciati che si percuotono il petto a sangue.

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PIETRELCINA, CASE DI PADRE PIO – Pietrelcina ubicato su un’ansa di un affluente del fiume Tammaro, è nota in tutto il mondo per aver dato i natali il 25 maggio 1887 a Francesco Forgione, Padre Pio da Pietrelcina, battezzato il 26 maggio nella chiesa di S. Anna e proclamato Santo da Papa Giovanni Paolo II il 16 giugno 2002. La famiglia Forgione viveva in ambienti distanti tra loro, in cui gran parte del mobilio, degli utensili ed anche il focolare sono rimasti intatti. Alcune abitazioni si sviluppano lungo il Vico Storto Valle: al numero civico 27, dove il Santo nacque, c’è la camera dei genitori; un locale sottostante fungeva da magazzino e da stalla per l’asino. Al numero 28 si trovano altri due piccoli ambienti: la cucina e la camera da letto di alcuni dei bambini (gli altri dormivano presso parenti), divenuta poi camera da pranzo. Poco distante dalla casa natale si trova una piccola stanza cui si accede tramite una ripida scalinata, per questo detta la “Torretta”. Padre Pio vi dimora tra il 1909 e il 1912, quando motivi di salute lo costrinsero a vivere fuori dal convento e la ferrea regola dei Cappuccini ordinava ai frati che si allontanavano di spogliarsi degli abiti di San Francesco e di non vivere con la famiglia d’origine. Nel 1912 il Santo si trasferisce in via Santa Maria degli Angeli al n. 44, in una casa del fratello Michele formata da tre vani, e vi abita fino al 17 febbraio 1916. Infine, in località Piana Romana la famiglia Forgione aveva un cascinale, dove passava i mesi estivi, costituito da uno stanzone di pietra, senza intonaco, né pavimento, con un focolare ed un soppalco dove veniva conservato il fieno. Vi sono conservati gli attrezzi utilizzati per il lavoro dei campi, il vasellame ed una pietra che serviva a macinare il grano.

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PIETRAROJA, PALEO LAB – Centro agricolo di origine sannita. All’interno del suo Parco Geopaleontologico tanti i resti pietrificati di animali e piante rinvenuti nel corso degli anni; nel 1980 è stato ritrovato il famoso cucciolo di dinosauro denominato Scipionyx Samniticus, in omaggio al geologo Scipione Breislak, che, nel 1798, studiò per primo i fossili di Pietraroja. Il reperto è chiamato familiarmente ‘Ciro’ ed il calco del fossile del dinosauro è conservato nel Paleo-Lab, museo in cui il visitatore compie un “viaggio” fino a 110 milioni di anni fa sia attraverso l’ascensore geologico sia ripercorrendo, nelle varie sale, le vicende geologiche che hanno portato l’antica laguna di Pietraroja a trasformarsi in una porzione dell’Appennino Matese, la storia delle forme viventi sulla Terra, il riconoscimento dei fossili della zona, la riscoperta dei rapporti di ‘parentela’ che legano tutte le specie viventi.

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S. MARCO DEI CAVOTI, FESTA DEL TORRONE – San Marco dei Cavoti è uno dei centri più rinomati della Valfortore per la presenza di piccole e svariate attività industriali, fra le quali assume rilievo quella della produzione del torrone, conosciuto in tutta Italia. La prima fabbrica artigianale nacque nel lontano 1891 ed i successivi laboratori artigianali, sorti negli anni hanno prodotto vari tipi di torrone: dai rinomati croccantini, ai gustosi torroni al cioccolato, al gianduia, al caffè, al limone, all’arancio, ecc. Di origine medioevale, è ricordato per la prima volta nel 1385; di certo è che San Marco fu fondato da una colonia di Provenzali, venuti al servizio degli Angioini. Il termine Cavoti deriva dal francese Gavots ed indica gli abitanti di Gap, città della Provenza, dalla quale sembra che provenisse la colonia più numerosa. La Festa del torrone e del croccantino è tesa a promuovere non solo il torrone, ma anche altri prodotti tipici locali e si tiene nei week end di dicembre. Ci sono spettacoli musicali, convegni e visite guidate al Centro Storico, alle aziende dolciarie ed al Museo degli Orologi da Torre. L’appuntamento più atteso è il Megacroccantino, 30 metri di torrone realizzato in Via Roma e successivamente distribuito a tutti i presenti.

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SOLOPACA, FESTA DELL’UVA – Il caratteristico paese della valle Telesina festeggia le sue uve che hanno consentito al vino di Solopaca di ottenere la denominazione DOC. La Festa dell’Uva si svolge a settembre, ma il giorno più importante è la seconda domenica del mese, quando si effettua la sfilata dei carri allegorici. Per una settimana, musica, cultura e gastronomia occupano le giornate solopachesi. I carri, costruiti dai Maestri Carraioli e completamente rivestiti da chicchi di uva incollati uno ad uno, sfilano per le vie del paese per poter essere ammirati e votati. Dal 1998 la sfilata si è arricchita di un nuovo elemento: il Corteo Storico, ispirato ai personaggi principali della famiglia dei Ceva-Grimaldi, che hanno governato Solopaca per circa due secoli. Tutto intorno è un tripudio di festa e di sapori, con degustazioni di vino, stand gastronomici ed esposizioni di prodotti tipici e dell’artigianato locale. Inoltre, musici, gruppi folk, sbandieratori.

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MUSICA DEL SANNIO ::: GRUPPO DI RICERCA POPOLARE DEL SANNIO

 

 

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U pastore

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Vaccaro ‘nnammurato

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Matteu strumentu

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