Dedicata a Roberto Rododendro, per sua stessa ammissione, ” un uomo senza cuore “…, Francesco De Gregori e Lucio Dalla, Ma come fanno i marinai…

 

 

 

 

 

Ma dove vanno i marinai

con le loro giubbe bianche

sempre in cerca di una rissa o di un bazar.

Ma dove vanno i marinai

con le loro facce stanche

sempre in cerca di una bimba da baciar.

Ma cosa fanno i marinai

quando arrivano nel porto

vanno a prendersi l’amore dentro al bar

qualcuno è vivo per fortuna

qualcuno è morto

c’è una vedova da andare a visitar.

Ma come fanno i marinai

a riconoscere le stelle

sempre uguali sempre quelle

all’Equatore e al Polo Nord

ma come fanno i marinai

a baciarsi tra di loro

a rimanere veri uomini però.

Intorno al mondo senza amore

come un pacco postale senza

nessuno che gli chiede come va

col cuore appresso a una donna

una donna senza cuore

chissà se ci pensano ancora, chissà.

Ma dove vanno i marinai

mascalzoni imprudenti

con la vita nei calzoni

col destino in mezzo ai denti

sotto la luna puttana e il cielo che sorride

come fanno i marinai c

on questa noia che li uccide

addormentati sopra un ponte

in fondo a malincuore sognano un ritorno

smaltiscono un liquore

affaticati dalla vita piena di zanzare

che cosa gliene frega di trovarsi in mezzo al mare

a un mare che più passa il tempo

e più non sa di niente

su questa rotta inconcludente da Genova a New York

ma come fanno i marinai

a fare a meno della gente

e rimanere veri uomini però.

Intorno al mondo senza amore

come un pacco postale

senza nessuno che gli chiede come va

col cuore appresso a una donna

una donna senza cuore chissà se ci pensano ancora, chissà…

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3 risposte a Dedicata a Roberto Rododendro, per sua stessa ammissione, ” un uomo senza cuore “…, Francesco De Gregori e Lucio Dalla, Ma come fanno i marinai…

  1. Donatella scrive:

    Che bella questa canzone scanzonata.

  2. ROBERTO RODODENDRO scrive:

    scanzonata e come tutte le scanzonate anche triste.
    E Dalla non c’è più….
    E’ una delle canzoni che amo di più e, che dire?
    Cerca cerca, perfino in clinica ( la clinica del cuore ovviamente) sono andato ed il mio cuore l’ho ritrovato. Non me l’aveva rubato nessuno questa volta (ohh si, ci sono stati tempi in cui fanciulle senza cuore me l’anno rubato, qualche volta anche spezzato o almeno ammaccato), è stato lui vecchio e saggio che ha pensato, autonomamente e senza chieder nulla a nessuno, neppure a me, che una revisione fosse necessaria. L’esito è stato abbastanza buono nel senso che nulla è cambiato, così, me lo tengo com’è, un po’ sballato. 🙂

  3. ROBERTO RODODENDRO scrive:

    oddio , a quanto pare mi hanno rubato un anno , probabilmente in clinica mentre dormivo o sotto le luci accecanti degli abbaglianti mentre esaminavano il mio cuore, chi lo sa? E tutto questo per una “acca” , ma il furto di un anno val più di un’acca o non vale un’acca? Sono a dir poco 365 giorni vale a dire 8760 ore o meglio: 525.600 minuti e mi fermo qui.
    E non mi rendo più conto se un anno è tanto o poco se penso che un minuto passa in un …. secondo!
    Si lo so, parole dettate dal caldo e buttate al vento che non c’è. Stagneranno un po’ qui poi, comunque se ne andranno e dunque, se qualcuno mi ritrova l’acca, io recupero l’anno.
    grazie comunque.

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