Maria Karađorđević, in serbo cirillico, Марија Карађорђевић (nome da nubile, Maria Hohenzollern-Sigmaringen) (Gotha, 9 gennaio 1900 – Londra, 22 giugno 1961), divenne regina di Jugoslavia come sposa di Alessandro I Karađorđević.
Maria di Romania (1900-1961) ed Alessandro di Yugoslavia (1888-1934) sposi a Belgrado nel 1922
Terza figlia del principe Ferdinando Hohenzollern-Sigmaringen e di Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha, nacque nella città di Gotha nella Turingia, appartenente all’Impero tedesco.
Nel novembre del 1888, suo padre era stato nominato erede al trono di Romania, per questo, Maria fu educata da istitutori rumeni e cresciuta nella fede ortodossa; in famiglia veniva chiamata Mignon come la protagonista dell’omonima opera lirica di cui la madre era appassionata. Ebbe cinque fratelli: Carol, Elisabeta, Nicolae, Ileana e Mircea.
La principessa Maria di Romania (1900-61), Regina della Iugoslavia 1922-34, Ritratto, 1927
Il 10 ottobre 1914, Ferdinando assunse il titolo di re di Romania, alla morte dello zio Carlo I, e si trasferì con tutta la famiglia nella sua nuova patria.
La famiglia reale rumena era solita trascorrere l’estate e i periodi di vacanza nel castello di Peleş nei pressi della città di Sinaia: in occasione del Natale del 1922 fu ospite dei sovrani anche il re dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, Alessandro I. Maria e Alessandro s’innamorarono subito e il giorno del compleanno della ragazza, re Ferdinando la concesse in moglie al principe
Maria di Yugoslavia
L’8 giugno 1922 vennero celebrate le nozze nella cattedrale di San Michele Arcangelo a Belgrado, evento che ebbe anche grande importanza politica nelle relazioni internazionali del tempo[2]: testimone di nozze fu il Duca di York[1] in rappresentanza della Corona britannica con cui Maria era imparentata.
La coppia reale prese dimora nella tenuta dei Karađorđević a Oplenac, nei pressi della città di Topola, dove il capostipite della famiglia, Karađorđe Petrović, stabilì il suo quartier generale nella rivolta contro i dominatori turchi, e dove il re Pietro I aveva fatto erigere il mausoleo reale. Mentre il sovrano si occupava degli affari di stato, la regina si dedicava alle opere caritative[3], collaborando col Patriarcato ortodosso e col clero della cattedrale di Belgrado.
Re Alessandro I aveva progettato la costruzione di una dimora di corte alla periferia della capitale, ma prima che fosse completata, la coppia visse in campagna: in particolare, Maria vi dimorava anche quando il re era impegnato negli affari politici o si trovava all’estero. A Oplenac la sovrana trascorreva il suo tempo con i contadini del luogo che costituivano in buona parte la servitù della tenuta.
Era solita collaborare al lavoro nei campi e a intrattenersi nelle case della gente umile, indossando i costumi tradizionali della zona[1]. Aprì scuole rurali dove insegnare ai figli dei contadini, istituì borse di studio per permettere l’accesso all’università ai ragazzi più poveri, collaborò con organizzazioni religiose e creò fondazioni per aiutare le famiglie in difficoltà
Maria con i figli Tomislav e Andrej
la regina con i figli nel 1932 circa
per chi volesse, la sua storia finisce nel link::
https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_di_Jugoslavia
Negli anni giovanili sembra una raffigurazione preraffaellita.
La vita di questa regina fa pensare che anche tra le tante teste coronate vi fossero persone perbene.
“vi fossero persone perbene.” in che senso era una cattiva persona?
CARA HANNAH, chiederò a Donatella di risponderti personalmente, ma lei non dice che fosse una cattiva persona, anzi le fa un elogio dicendo che :” La vita di questa regina fa pensare che anche tra le tante teste coronate vi fossero persone perbene “.Cioè, lei la Principessa Maria di Romania era tanto una brava persona che ci porta a pensare che anche tra coloro che hanno una corona ci debbono essere state della brave persone, cosa che istintivamente non ammetteremmo molto facilmente. Ossia ammettiamo, che tra re e regine, abbiamo l’idea- o pregiudizio – che sia più facile non trovare delle brave persone. ciao, chiara per il blog.