Sotto la tenda di Abramo. Deir Mar Musa el-Habasci. Ediz. italiana e araba
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“DEIR MAR MUSA-SOTTO LA TENDA DI ABRAMO” –
SOTTO LA TENDA DI ABRAMO DEIR MAR MUSA EL-HABASCI IVO SAGLIETTI FORTE SANTA TECLA 13 LUGLIO – 8 AGOSTO 2019 La mostra fotografica racconta del dialogo possibile e necessario tra le religioni e gli uomini attraverso l’esperienza comunitaria dell’antico monastero siro antiocheno Deir Mar Musa el…
—luogo di ospitalità e di scambio interreligioso cattolico e musulmano abbarbicato sulle montagne della Siria, nella comunità fondata da Padre Paolo Dall’Oglio.
I monaci fotografati da Ivo Saglietti sono uomini e donne di diverse chiese e di diversi Paesi, che sperimentano quotidianamente le difficoltà e la ricchezza della diversità, dimostrando che Dio è uno e si può vivere insieme nella sua fede, indipendentemente dalla religione che si professa. Il bianco e nero intenso di questo lavoro, che documenta dall’interno la vita della comunità nel suo quotidiano, ben rappresenta il contrasto di luci e ombre di due mondi in perenne conflitto ideologico, che nell’enclave di Deir Mar Musa el-Habasci trovano invece un luogo di dialogo e di costruttivo confronto.
Le immagini di Ivo Saglietti raccontano la vita quotidiana nel Monastero Deir Mar Musa (San Mosè l’Abissino), tra le montagne sassose dell’Antilibano, a nord di Damasco: un luogo dove il dialogo interreligioso tra cristiani e mussulmani non è solo speranza, ma si traduce in gesti concreti
IVO SAGLIETTI — SITO ::
http://www.ivosaglietti.com/biografia-critica-premi-Ivo-Saglietti.html
BIOGRAFIA ( dal suo sito sopra)
Nato a Toulon, Francia, Inizia la propria attività a Torino come cineoperatore, producendo alcuni reportages di tipo politico e sociale. Nel 1975 inizia ad occuparsi di fotografia, lavorando nelle strade e nelle piazze della contestazione e nel 1977 si trasferisce a Parigi. Da qui iniziano i suoi viaggi come reporter-photographe, dapprima con agenzie francesi, in seguito per conto di agenzie americane e per magazines internazionali ( Newsweek, Der Siegel, Time, The New York Times ), per i quali “copre” in assignement situazioni di crisi e di conflitto in America Latina, Africa, Balcani, Medio Oriente.
Nel 1992 conquista il premio World Press Photo (nella categoria Daily Life, stories) con un servizio su un’epidemia di colera in Perù e nel 1999 la menzione d’onore allo stesso concorso per un reportage sul Kosovo.
Nello stesso tempo inizia a lavorare su progetti a lungo termine: “Il Rumore delle Sciabole” (1986-1988), suo primo progetto e libro, documenta la società cilena durante gli ultimi due anni della dittatura militare del Generale Augusto Pinochet.
Successivamente si rivolge sempre di più verso progetti personali di documentazione che gli permettono di affrontare una storia in modo più articolato e meno condizionato dalle esigenze e richieste dei settimanali, come nel reportage che ripercorre la via della tratta degli schiavi dal Benin alle piantagioni di canna da zucchero della Repubblica Dominicana e di Haiti, o come in quello sulle tre malattie che devastano i paesi del terzo mondo – aids, malaria e tubercolosi – realizzati negli anno Novanta e Duemila.
Dal 2000 è membro associato dell’agenzia foto giornalistica tedesca Zeitenspiegen Reportagen, per la quale sta lavorando ad un progetto sulle frontiere nel Mediterraneo e Medio Oriente.
Bellissime queste immagini. Mi fa piacere che Santa Tecla sia diventata un luogo di cultura, di mostre significative e di scambi culturali importanti.