Ilaria Occhini (Firenze, 28 marzo 1934 – Firenze, 20 luglio 2019[1]) è stata un’attrice e imprenditrice italiana.
Figlia dello scrittore Barna Occhini, nipote abiatica ( nipote di nonno ) per parte materna di Giovanni Papini (che la descrisse bambina nel racconto breve La mia Ilaria) e per parte paterna del senatore del Regno d’Italia Pier Ludovico Occhini, debuttò nel cinema a diciannove anni nel film Terza liceo con lo pseudonimo di Isabella Redi, per poi diplomarsi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” a Roma.
Si affermò presto in televisione, diretta da Anton Giulio Majano negli sceneggiati L’Alfiere e Jane Eyre, e fece il suo esordio a teatro nel 1957 in L’impresario delle Smirne di Carlo Goldoni per la regia di Luchino Visconti, che la diresse anche in Uno sguardo dal ponte e Figli d’arte. Lavorò poi con Orazio Costa e Giuseppe Patroni Griffi.
Dal 1966 era sposata con lo scrittore Raffaele La Capria.
Si impegnò anche in politica, inizialmente al seguito di Marco Pannella e dei Radicali dagli anni ottanta(due le candidature: una alle politiche del 1987 e una alle europee del 2004 con Emma Bonino); nel 2008aderì invece alla lista Pro Life di Giuliano Ferrara, accettando la proposta di presentarsi nel collegio del Lazio.
Ilaria Occhini ripristinò i vigneti nella fattoria di famiglia di origine cinquecentesca sulle colline attorno ad Arezzo, occupandosene personalmente con la figlia Alexandra La Capria e i nipoti.
È morta nella sua città natale, Firenze, il 20 luglio 2019 all’età di 85 anni.
Ilaria Occhini ed Elena Da Venezia nello sceneggiato RAI Tv Graziella 1961
Nella mia memoria Ilaria Occhini è legata ai primi tempi della televisione, quando guardavamo avidamente gli sceneggiati, tratti in genere da grandi autori, che ci facevano conoscere per immagini la grande cultura.