Il Museo di belle arti di Budapest (in ungherese Szépművészeti Múzeum) è ospitato in un monumentale palazzo sul lato occidentale della piazza degli Eroi (Hősök tere in ungherese), eretto in stile eclettico–neoclassico dagli architetti Albert Schickedanz e Fülöp Herzog all’inizio del Novecento. Al suo interno conserva una tra le più importante collezione di dipinti del mondo, con opere che percorrono tutto l’arco di tempo che va dal Medioevo al Novecento e tutte le principali scuole europee.
The Museum of Fine Arts in Budapest yesterday closed its doors for a three-year-long reconstruction. It is to be reopened in 2018 as part of the new Museum Quarter in the capital’s largest park, Városliget, or City Park, according to plans announced by the city. 18 FEBBRAIO 2015
IL MUSEO E’ STATO CHIUSO TRE ANNI E HA RIAPERTO IL 31 OTTOBRE 2018, SARA’ APERTA LA SALA ROMANICA ( FOTO SOTTO) DOPO CHE ERA STATA DANNEGGIATA DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE
NOTIZIE PER CHI LEGGE L’INGLESE:: al fondo un articolo in italiano con tutte le notizie
https://www.xpatloop.com/channels/2018/09/museum-of-fine-arts-to-open-after-renovation-in-oct.html
During the development of the Museum Quarter project, the museum will be reconstructed entirely, and artworks will be rehoused in the building from the summer of 2017, according to plans. The new exhibitions are expected to be launched as of the spring of 2018.
A HIDDEN HALL AT THE MUSEUM OF FINE ARTS WILL REOPEN RENEWED
INTERNO DEL MUSEO DI BELLE ARTI A BUDAPEST
RIAPRE IL MUSEO DELLE BELLE ARTI DI BUDAPEST!
Articolo di Júlia Iván
E’ ufficiale: il 31 ottobre 2018, dopo tre anni di chiusura a causa di lavori di rinnovamento, il Museo delle Belle Arti riapre al grande pubblico. Il restauro di questa struttura così prestigiosa non ha riguardato solamente l’edificio in sé, ma anche l’assegnazione di alcuni spazi finora sconosciuti al pubblico, quali l’Ala Romanica, i due portoni d’entrata, e la sala Michelangelo. Inoltre, il rinnovamento ha previsto anche la modernizzazione del sito web, degli impianti tecnici dei servizi, così come il cambio del sistema di riscaldamento, l’accessibilità per le persone disabili e l’apertura di un nuovo ristorante e caffè. I nuovi luoghi disponibili, con un’area totale di 2000 mq in più per le esposizioni, permettono in questa maniera la riorganizzazione concettuale del patrimonio artistico.
La riapertura avverrà in due fasi distinte: nella prima, a cominciare da fine ottobre 2018, sarà possibile accedere al seminterrato ed al pianterreno, mentre per l’accesso a tutte le sale bisognerà attendere la seconda metà del 2019.
Per quanto riguarda la riorganizzazione dei beni esposti, oltre ad una vastissima collezione di arte egizia e antica, a partire dal Medioevo le opere esposte saranno sia di arte ungherese che internazionale, mentre gli artefatti dal 1800 in poi continueranno ad essere ospitati presso la Galleria Nazionale Ungherese, all’interno del complesso del Castello Reale di Buda.
Dal 31 ottobre 2018 si potranno dunque ammirare nuovamente le seguenti esposizioni permanenti:
- Arte Egizia. Una delle collezioni più importanti dell’Europa Centrale, che propone quattro unità tematiche, che sono: i templi e gli dei, la valle del Nilo e la popolazione, il viaggio nell’aldilà, le tombe ed il culto della morte.
- Antichità Classica, che comprende manufatti della cultura greca, romana ed etrusca.
- Ala Romanica. Una sala impressionante di 900 mq, ricca di affreschi neo-romanici restaurati. Questo spettacolare salone è rimasto chiuso ed adibito a magazzino per ben 70 anni a causa dei gravi danni subiti durante la Seconda guerra mondiale.
- Pinacoteca Antica, che contiene circa 400 quadri del periodo 1250-1600, dal gotico al manierismo. Oltre a dipinti provenienti dai Paesi Bassi, questa sezione comprende i più notevoli pittori italiani dell’epoca, da Giotto a Tiepolo. Da notare anche una notevole collezione spagnola.
- Scultura Europea dal 1350 al 1800, la quale propone 100 statue risalenti al periodo tra il rinascimento italiano ed il barocco austriaco.
- Arti visive ungheresi dal 1600 al 1800.
La mostra temporanea inaugurale, visitabile dal 31 ottobre 2018 al 6 gennaio 2019, prevede una piccola rassegna di 20 opere raccolte in occasione del 500˚ anniversario della morte di Leonardo da Vinci, esposte nella rinnovata sala Michelangelo. Oltre ad alcune opere di maestri contemporanei a Leonardo ed ai suoi disegni, l’attrazione principale sarà senz’altro una statua equestre di piccole dimensioni, chiamata “il cavaliere di Budapest”.
Il Museo delle Belle Arti si trova nell’affascinante Piazza degli Eroi e, oltre a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO, rappresenta uno dei punti di ritrovo più importanti per i turisti. Destinato ad offrire una panoramica sull’arte universale, è stato costruito tra il 1900 ed il 1906 in stile neorinascimentale e neoclassico, in base alla legge del Millennio del 1896, che puntava a realizzare importanti progetti di sviluppo urbano nella capitale ungherese (come per es. l’attuale metropolitana M1) commemorando il millenario della conquista della patria da parte delle truppe nomadi guidate da Árpád. Il museo aprì le sue porte nel 1906, inaugurato dall’imperatore d’Austria e Re d’Ungheria Francesco Giuseppe.
Al contrario delle raccolte artistiche di paesi più fortunati, in mancanza di un patrimonio accumulato dai sovrani ungheresi nelle battaglie storiche, il materiale iniziale del museo si basava fondamentalmente sulle collezioni di proprietà dei nobili ungheresi, ricchi ed intenditori d’arte. Per esempio, la collezione di fama mondiale della famiglia Esterházy, acquistata dallo stato ungherese nel 1870, arricchirono il museo con alcuni esemplari di dipinti di artisti dal calibro di Leonardo, Rembrandt, Goya. L’altra fonte di provenienza era rappresentata invece dai lasciti testamentari di alti prelati e dalle donazioni dei mecenati borghesi dell’ottocento. Poi anche gli acquisti dei direttori e le rarità ritrovate negli scavi in Egitto degli archeologi ungheresi contribuì ad arricchire le collezioni del museo.
Poi, alla fine della Seconda guerra mondiale i sovietici si sono impossessati di opere d’arte che ad oggi non sono ancora state restituite, mentre quelle custodite temporaneamente in occidente, dopo essere state restaurate, vennero restituite al legittimo proprietario, per essere esposte nella sua casa naturale: il Museo delle Belle Arti.
Che bello!