Lo scat è una forma di canto, quasi sempre improvvisato, appartenente alla cultura musicale del jazz.
Consiste nell’imitazione di strumenti musicali con la voce, tramite la riproduzione di fraseggi simili a quelli strumentali. Per questo non prevede l’uso di parole compiute, bensì di fonemi privi di senso dal suono accattivante, che il cantante utilizza in chiave ritmica oltre che melodica. I brani in cui si può ascoltare lo scat sono di solito veloci e allegri, e non di rado esso viene utilizzato in chiave grottesca e caricaturale.
Una diffusa leggenda attribuiva l’invenzione dello scat a Louis Armstrong: egli raccontò di aver avuto per caso l’idea di cantare sillabe senza senso al posto di un testo quando, durante una registrazione della canzone Heebie Jeebies, nel 1926, il brano che stava leggendo gli cadde dal leggio. Questa attribuzione di paternità è stata smentita, anche se rimane innegabile che Armstrong sia stato uno dei principali artefici della diffusione dello scata partire dalla metà degli anni venti. Fra coloro che ne hanno sviluppato maggiormente le potenzialità vi sono Ella Fitzgerald, Mel Tormé, Jon Hendricks, Cab Calloway e Dizzy Gillespie.
Nel film di animazione di Walt Disney Gli Aristogatti (The Aristocats, 1970) uno dei gatti protagonisti si chiama Scat Cat ed è appunto un artista di jazz. Nei primi anni ottanta del XX secolo lo scat ha fatto il suo ingresso anche nel reggae, grazie all’eccentrico cantante giamaicano Eek-A-Mouse.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Scat