ANSA.IT — 03 LUGLIO 2019
Edificata tra il XIII ed il XIV secolo per volontà degli abitanti del castello di Collebrincioni, uno dei castelli raggruppati da Federico II, la chiesa, in stile romanico, che affaccia sull’omonima piazza contornata da altre importanti costruzioni (come palazzo Branconio e palazzo Rustici), ha subito, nei secoli, diversi rimaneggiamenti e restauri soprattutto a seguito dei terremoti.
All’Aquila riapre la chiesa gioiello di San Silvestro
L’edificio, in stile romanico, aveva subito danni significativi con il terremoto
CHIESA DI SAN SILVESTRO ALL’AQUILA
Riapre al pubblico un gioiello dell’Aquila, la Chiesa di san Silvestro, edificio in stile romanico che con il terremoto del 2009 aveva subito danni significativi: la chiesa, una delle più note del capoluogo d’Abruzzo e molto amata dai cittadini, verrà inaugurata mercoledì 3 luglio, nell’anno del decennale del sisma.
“Quello di oggi è un giorno di festa e di grande emozione. San Silvestro è un gioiello che viene restituito non solo all’Aquila, ma alla regione Abruzzo, all’intero Paese, a tutti gli amanti dell’arte e del bello” ha detto il sottosegretario per i Beni culturali, il pentastellato abruzzese Gianluca Vacca, intervenendo alla cerimonia di riapertura della chiesa. “Questa riapertura è un’ulteriore prova del grande lavoro che è stato fatto in questi anni – ha detto ancora Vacca, che è anche commissario per la ricostruzione dei beni culturali all’Aquila -, voglio qui ringraziare le strutture territoriali del Mibac per l’impegno e le competenze con cui hanno operato. La città ritrova un altro suo elemento fortemente identitario, accanto alla ricostruzione materiale prosegue così la ricostruzione sociale. Una ricostruzione che non può prescindere dalla cultura. Per questo come Ministero siamo impegnati a fondo, attraverso iniziative culturali importanti, affinché l’anno del decennale sia davvero il punto di svolta per il rilancio definitivo dell’Aquila”.
In occasione dell’anniversario di aprile scorso (il decennale 2009-2019) l’ANSA aveva visitato in anteprima la Chiesa di San Silvestro, facendo un sopralluogo nel cantiere con l’architetto del MIBAC, il direttore dei lavori Augusto Ciciotti.
Nel 2009 la Chiesa aveva subito danni notevoli e dalle prime settimane dopo il terremoto i Vigili del Fuoco, coordinati dal Ministero, hanno eseguito la messa in sicurezza dell’edificio. Il restauro ha poi riguardato il ripristino di una solidità e staticità globale, il campanile e le murature perimetrali, la facciata, le archeggiature, i pilastri circolari, anche le absidi e la loro copertura.
Nel rimuovere intonaci degli anni Settanta e Ottanta sono rinvenuti affreschi sulle pareti laterali. Uno dei rinvenimenti più antichi e significativi è stato fatto nel locale sacrestia: si tratta di affreschi presumibilmente duecenteschi, fatto che fa ipotizzare un primo impianto della Chiesa in questa zona.
All’interno di San Silvestro si trova la Cappella della Famiglia Branconio, molto danneggiata dopo il sisma. “E’ stata fatta fin dalle prime settimane dopo il sisma una raccolta di migliaia di piccoli frammenti dei dipinti, un’opera dei restauratori straordinaria”, ci tiene a far sapere con orgoglio l’architetto. In questa cappella c’è una pala d’altare, una copia della Visitazione di Raffaello, che attualmente è nei depositi e verrà presto ricollocata. L’originale di Raffaello, invece, trafugato nel 1600 dagli spagnoli, si trova al Prado. Il segretariato regionale del MIBAC ha inviato una richiesta al ministro Alberto Bonisoli affinché si possa avviare una soluzione diplomatica con il governo spagnolo e il museo madrileno per riavere l’opera.
La facciata di San Silvestro ha richiesto un notevole impegno nel restauro, sia per il miglioramento strutturale sia per il recupero degli apparati decorativi e scultorei, del portale ligneo cinquecentesco, del grande rosone.
Si possono conciliare bellezza, arte e sicurezza sismica? “E’ assolutamente possibile – afferma l’architetto del Mibac -. La ricerca scientifica è molto avanzata. Le esperienze dei terremoti del passato hanno consentito di mettere a punto metodologie di rispetto compatibili riproponendo in molte situazioni in chiave moderna tecniche tradizionali antiche di secoli. La città è sicuramente più sicura. Grandi sforzi finanziari sono stati messi in campo dai vari governi. Le risorse umane specialistiche e professionali hanno dato il meglio e tutti i monumenti sono stati portati ad un miglioramento sismico”.
Il finanziamento complessivo di questo lotto di lavori è di 6 milioni e 700 mila euro lordi, ma i costi finali sono inferiori perché vanno tolte le spese tecniche. Per l’aggiudicazione dell’appalto c’è stata un’associazione temporanea di imprese (Ati) tra la Gaspari Gabriele Srl e, per la parte dei restauri, Consorzio Officina di Roma.
Alla cerimonia di riapertura, oltre a Vacca, sono intervenuti il segretario regionale Mibac per l’Abruzzo, Stefano D’Amico, l’arcivescovo dell’Aquila, il cardinale Giuseppe Petrocchi, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, l’assessore regionale al bilancio Guido Liris, il presidente della Provincia, Angelo Caruso il parroco della chiesa don Martino Roberto Gajda. Ad illustrare l’intervento di restauro sono stati i direttori dei lavori, Augusto Ciciotti e Marcello Marchetti, il responsabile del restauro degli apparati decorativi, Biancamaria Colasacco, ed il Rup, Panfilo Porziella.
Magnifica questa chiesa e il lavoro di restauro che è stato fatto. Eroico mettere insieme tutti i pezzi del puzzle per ricostruire gli affreschi.