Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier and Edward Burtynsky …
Edward Burtynsky, oggi sessantaquattrenne, figlio di emigrati ucraini, è nato e vive in un paese dove la Natura sembra ancora dominatrice possente: il Canada. Nonostante questo, o forse proprio per questo, in quarant’anni di lavoro è diventato il più grande fotografo dell’ambiente devastato. ( REPUBBLICA )
Anthropocene is a multidisciplinary body of work by Edward Burtynsky, Jennifer Baichwal and Nicholas de Pencier, which includes a photobook, a major travelling museum exhibition, a feature-length documentary film, and an interactive educational website. The project’s starting point is the research of the Anthropocene Working Group, an international body of scientists who argue that the Holocene epoch ended around 1950, and that we have officially entered the Anthropocene in recognition of profound and lasting human changes to the Earth’s system.
DAL SITO DI EDWARD BURTYNSKY
https://www.edwardburtynsky.com/projects/photographs/anthropocene
Antropocene è un lavoro multidisciplinare fatto da Edward Burtynsky, Jennifer Baichwal and Nicholas de Pencier, che comprende un fotobook, mostre in giro per i musei, un documentario lungo, e un sito web di interazione educativa. L’inizio del lavoro è dovuto ad una iniziativa del gruppo Antopocene, scienziati internaziuonali che ritengono che il periodo dell’Olocene è un’epoca finita intorno agli anni ’50, e che siamo in seguito entrati nell’epoca dell’Antrocene a causa dei profondi e durevoli cambiamenti che l’uomo ha prodotto sul sistema Terra.
(traduzione a senso di ch. )
VI MOSTRIAMO ALCUNE FOTO DI QUESTO LAVORO CHE CONSISTE DI DUE PARTI: DA UN LATO LE ROVINE PROVOCATO DALL’AZIONE CORROSIVA DELL’ESSERE UMANO, DALL’ALTRO PREGEVOLI RESTI INTATTI DI NATURA CHE CI INVITANO A LOTTARE E A RESISTERE
Anthropocene, l’impatto dell’uomo sul pianeta tra arte, cinema e scienza
http://www.cameralook.it/web/anthropocene-limpatto-delluomo-sul-pianeta-tra-arte-cinema-e-scienza/
Clearcut #1 Palm Oil Plantation Borneo Malaysia 2016 – Photo Credit: Edward Burtynsky, courtesy Admira Photography, Milan/Metivier Gallery, Toronto
Edward Burtynsky — Makoko #1 Lagos, Nigeria, 2016
‘Uralkali Potash Mine #2, Berezniki, Russia, 2017’ © Edward Burtynsky, courtesy Flowers Gallery, London/Metivier Gallery, Toronto
MINIERE DI POTASSIO NEI MONTI URALI IN RUSSIA
Carrara marble quarries, Carbonera quarry #1, Carara, Italy, 2016 © Edward Burtynsky, courtesy Flowers Gallery, London/Metivier Gallery, Toronto–
CAVE DI MARMO DI CARRARA
‘Phosphor Tailings #6, Near Lakeland, Florida, USA, 2012’ © Edward Burtynsky, courtesy Flowers Gallery, London/Metivier Gallery, Toronto
BACINO DI DECANTAZIONE DEGLI STERILI DEL FOSFORO… in Florida – quello che ho trovato, ch.
Log Booms #1 Vancouver Island, British Columbia, Canada, 2016
Flood Damaged Cars, Royal Purple Raceway, Baytown, Texas, USA, 2017
Building Ivory Tusk Mound April 25, Nairobi, Kenya, 2016
vasche di evaporazione del litio nel Deserto di Atacama, Cile –Lithium Mines #1 Salt Flats, Atacama Desert, Chile, 2017
Tyrone Mine #3, Silver City, New Mexico, Usa 2012, photo © Edward Burtynsky, courtesy Admira Photography, Milan / Nicholas Metivier Gallery, Toronto
Uralkali Potash Mine #4 Berezniki_Russia 2017
Chuquicamata copper mine, Overburden #2, Calama, Chile, 2017—Photograph: Edward Burtynsky/Courtesy of Flowers Gallery London
Aerial Views, Coal Mine 2
idem
Il progetto Anthropocene
Il progetto Anthropocene è un’esplorazione multimediale che documenta l’indelebile impronta umana sulla terra: dalle barriere frangiflutti edificate sul 60% delle coste cinesi alle ciclopiche macchine costruite in Germania, dalle psichedeliche miniere di potassio nei monti Urali in Russia alla devastazione della Grande barriera corallina australiana, dalle surreali vasche di evaporazione del litio nel Deserto di Atacama alle cave di marmo di Carrara e ad una delle più grandi discariche del mondo a Dandora, in Kenya. Anthropocene è frutto della collaborazione quadriennale tra il fotografo di fama mondiale Edward Burtynsky e i registi pluripremiatiJennifer Baichwal e Nicholas de Pencier che, combinando arte, cinema, realtà aumentata e ricerca scientifica, documenta i cambiamenti che l’uomo ha impresso sulla terra e testimonia gli effetti delle attività umane sui processi naturali.
Gli esseri umani comandano il pianeta
Il progetto – che ha debuttato in Canada a settembre 2018 con il film Anthropocene: The Human Epoch proiettato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival e con la mostra allestita in contemporanea all’Art Gallery of Ontario di Toronto (AGO) e alla National Gallery of Canada di Ottawa (NGC) – si basa sulla ricerca di un gruppo internazionale di scienziati (Anthropocene Working Group) impegnato nel raccogliere prove del passaggio dall’attuale epoca geologica – l’Olocene, iniziata circa 11.700 anni fa – all’Antropocene (dal greco anthropos, uomo). La ricerca è volta a dimostrare che gli esseri umani sono diventati la singola forza più determinante sul pianeta.
Oil Bunkering #4 Niger Delta Nigeria 2016 – Photo Credit: Edward Burtynsky, courtesy Admira Photography, Milan/Metivier Gallery, Toronto
BUNKERAGGIO è il sistema di rifornimento di combustibile a bordo delle navi…direi che nel Delta del Niger c’è stato un gran travaso di olio combustibile…voi? ch.
Edward Burtynsky
La mostra si compone di diversi elementi tra cui 35 fotografie di Edward Burtynsky che illustrano temi quali l’estrazione delle risorse naturali, le deforestazioni, le grandi infrastrutture di trasporto, il cambiamento climatico, le discariche e l’inquinamento. Quattro enormi murales ad alta risoluzione, realizzati utilizzando tecnologie fotografiche all’avanguardia, offrono esperienze di visione sorprendenti e consentono agli spettatori di esaminare nei più minuti dettagli la complessità delle incursioni umane sulla Terra. I murales sono arricchiti da filmati di Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier, che consentono ai visitatori di vivere un’esperienza immersiva, esplorando in dettaglio i singoli scenari rappresentativi delle teorie dell’Antropocene. I filmati evidenziano la sinergia dei medium espressivi che caratterizza la collaborazione di ampio respiro tra Burtynsky, Baichwal e de Pencier.
Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier
La mostra include anche videoinstallazioni di Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier. Si tratta di vivide riflessioni sull’Antropocene che, grazie a questo mezzo espressivo, favoriscono la comprensione della portata e dell’impatto del fenomeno. Dal tunnel ferroviario più lungo della Svizzera allo storico rogo in Kenya delle zanne
di avorio nel 2016, dalle ciclopiche macchine costruite in Germania alla devastazione senza precedenti della grande barriera corallina, le installazioni di Baichwal e de Pencier si avvalgono di tecniche di ripresa all’avanguardia per documentare l’evidenza e fornire un’esperienza diretta del dominio dell’uomo sul pianeta. Nel percorso espositivo si trovano inoltre tre installazioni di realtà aumentata, composte da migliaia di immagini fisse e assemblate attraverso un processo chiamato fotogrammetria, ogni installazione di realtà aumentata porterà il visitatore a vivere un’esperienza immersiva grazie ad un’immagine 3D a grandezza quasi naturale.
Anthropocene: The Human Epoch
È parte integrante della mostra al MAST. il premiato film Anthropocene: The Human Epoch, codiretto dai tre artisti. Terzo capitolo di una trilogia che include Manufactured Landscapes(2009) e Watermark (2013), il film testimonia con un approccio esperienziale e non didattico un momento critico nella storia geologica del pianeta, proponendo una provocatoria e indimenticabile esperienza dell’impatto e della portata della nostra specie. La voce narrante è del premio oscar Alicia Vikander. Il film sarà distribuito in Italia da Fondazione Stensen e Valmyn.