MAURIZIO GALIMBERTI ( COMO, 1956 ), ARTISTA FOTOGRAFO, MOSTRA ANTOLOGICA ALLA ROCCA ROVERASCA DI SINIGALLIA, 1 – 31 AGOSTO 2019

 

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Rocca Roveresca ( Della Rovere che la cdommissionarono ) di Senigallia — foto di Luigi Morbidelli

 

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LA NUOVA PIAZZA GARIBALDI A SENIGALLIA

 

 

 

 

 

 

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Biografia

Maurizio Galimberti

Self-portrait by Maurizio Galimberti– 13 /10 / 2016

Maurizio Galimberti, nato a Como nel 1956, è un artista di fama internazionale conosciuto come fotografo Instant artist e creatore del movimento Dada Polaroid: la sua fotografia si è sviluppata nel corso del tempo in una dimensione di ricerca e scoperta del ritmo e del movimento. L’artista ha mosso i primi passi con una Widelux per un progetto on on the road, dopo il quale ha scoperto la Polaroid con la quale lavora da più di 20 anni. La creatività e la progettualità sono le caratteristiche principali della sua tecnica più nota: il mosaico, strumento attraverso il quale ha trovato il modo per esprimente il dinamismo e per reinventare una tecnica già esistente, ma fino ad allora mai sviluppata in modo tanto efficace. Galimberti ama considerarsi un pittore che può mischiare i colori e creare nuove emozioni attraverso l’uso di uno strumento apparentemente molto semplice, ma allo stesso tempo estremamente suggestivo.

 

biografia da : 

http://www.artistocratic.com/Artisti—-Maurizio-Galimberti—Biografia_ar_6_9_3_0_0_0_0_0_0_1_IT.aspx#

 

 

 

 

James Magazine - Magazine di Cultura, Bellezza, Arte, Vini, Viaggi, Hotel, Ristoranti, Sigari e Champagne

 

Giugno 20, 2019  Art Primo Piano

 

https://www.jamesmagazine.it/art/maurizio-galimberti-antologica/

… utilizzando una classica pellicola analogica: con l’arrivo degli anni Ottanta, che eleggono la Polaroid a nuovo metodo d’indagine fotografica, Galimberti decide di abbandonare l’attività di famiglia per dedicarsi interamente alla sua passione, facendo della Polaroid e dell’immagine istantanea “il filo conduttore” della sua intera carriera artistica.

Per questa mostra antologica l’artista ha scelto di esporre alla Rocca Roveresca di Senigallia una raccolta di fotografie originali e tra le più rappresentative della sua produzione, tutte realizzate con il sistema Polaroid, provenienti dal proprio archivio e da collezioni private.

Lo stile personale di Galimberti si esprime nei cosiddetti “mosaici”, immagini che, come spiega il curatore della mostra Denis Curti, “hanno la particolarità di proporre il soggetto fotografato in composizioni realizzate da tante tessere o tasselli, tutti della stessa dimensione, ma di numero variabile tra un’opera e l’altra. In ognuna delle tessere viene riprodotto un frammento del tutto e nel caso specifico del ritratto, utilizzando un accessorio che permette scatti a distanza ravvicinata, ognuno dei tasselli accoglie un particolare del soggetto. L’abilità di Galimberti consiste nello scegliere la sequenza delle inquadrature e nell’accostare le varie parti: in questo modo vengono messi in evidenza i tratti più significativi e la personalità del personaggio ripreso, rompendo la continuità visiva di volumi e proporzioni”.

 

Maurizio Galimberti, Umberto Eco (2002)

 

 

Maurizio Galimberti, Carlo Verdone 55° mostra del cinema di Venezia (1998)

 

 

 

Maurizio Galimberti, Carla Fracci (1992)

 

 

Maurizio Galimberti, Barbara Bouchet (2007)

 

 

 

Sono proprio i ritratti che compongono una delle serie presenti in mostra, forse il genere cui Galimberti deve maggiormente la propria notorietà. I soggetti dei suoi scatti non sono anonimi personaggi, bensì illustri protagonisti della cultura italiana come tra gli altri Umberto Eco Lalla Romano, della musica coma Lucio Dalla Loredana Bertè e non mancano anche le star straniere come Robert Altman. “Singole polaroid, una moltitudine di pezzi unici portatori di una sola identità”, come ben sintetizza Benedetta Donato in occasione della mostra antologica presso l’Istituto Veneto di Palazzo Franchetti di Venezia nel febbraio del 2013.

I “ready made” compongono un secondo tema sviluppato dall’artista in mostra: la tecnica duchampiana del prelevare oggetti d’uso quotidiano dal loro contesto per proporli come opere d’arte viene rielaborata in pieno “stile Galimberti”. Abbiamo così degli scatti a “mosaico”, dove il dettaglio viene immortalato dalla polaroid e manipolato con varie tecniche, per poi essere sovrapposto all’originale: l’artista reinterpreta così il ready made facendolo proprio.

 

 

Maurizio Galimberti, Flat + Eiffel… – New York (19.4.2019). Dettaglio in cover

 

 

Maurizio Galimberti, Studio Madison Avenue n.1 – New York (19.4.2019)

 

 

Maurizio Galimberti, View n.2 Madison Avenue – New York (21.4.2019)

 

 

 

 

 

Maurizio Galimberti, Madison Hell – New York (24.4.2019)

 

 

 

 

 

 

Maurizio Galimberti, Black city… people… – New York (24.4.2019)

 

 

 

 

La terza serie presente in mostra racchiude le fotografie di viaggio scattate dall’artista negli ultimi mesi e si dividono in due filoni agli antipodi: da un lato gli scatti realizzati a New York, metropoli brulicante di vita, composizioni dove le linee geometriche sono protagoniste, governate da architetture e asfalto; dall’altro lato ci sono invece fotografie realizzate in Emilia Romagna, terra di pianura dove il tempo sembra essersi fermato.

 

Maurizio Galimberti, Reggio Emilia strada n.1 – Emilia (14.2.2019)

 

 

 

 

Maurizio Galimberti, Parma: studio n.2 (Gen. 2019 – Emilia 2018/19)

 

 

 

Maurizio Galimberti, Reggio Emilia… Sala del Tricolore – Emilia (14.2.2019)

 

 

 

Quest’ultimo lavoro, ancora in buona parte inedito, si chiama “Progetto Emilia. Prime Istantanee” e riprende le orme del precedente Viaggio in Italia, realizzato nel 2003. Un lavoro dove Galimberti ragiona sul tempo e di conseguenza sulla memoria, e che si inserisce perfettamente nella storia della fotografia italiana: vengono subito alla mente Un Paese del 1955 di Cesare Zavattini e Paul Strand e soprattutto Viaggio in Italia del 1984 di Luigi Ghirri, opere che hanno riaffermato il ruolo dei paesaggi appartenenti all’Italia meno nota, eppure quelli che più di tutti ne ricreano l’identità individuale e collettiva.Un progetto dove l’artista mostra, per la prima volta, non solo il mosaico finale, ma soprattutto la sua matrice, l’istantanea unica, la genesi da cui poi nascerà l’opera finale. Un salto in avanti quindi nella poetica di Galimberti, che nel raggiungimento della sua maturità artistica svela ed esplicita il procedimento che si cela dietro alle sue opere.

Maurizio Galimberti Antologica è una mostra completa che racconta l’artista nelle sue diverse sfaccettature, presentando i lavori più caratterizzanti degli ultimi anni e i progetti di continua ricerca tecnica e stilistica, con un particolare punto di vista che riesce sempre ad emozionare e affascinare.

 

 

MAURIZIO GALIMBERTI

ANTOLOGICA

 

2/31 AGOSTO 2019

 

a cura di Denis Curti

 

inaugurazione 1º agosto ore 18:00

 

Rocca Roveresca

Piazza del Duca 2

Senigallia (AN)

 

ROCCASENIGALLIA.IT

FONDAZIONECRJ.IT

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1 risposta a MAURIZIO GALIMBERTI ( COMO, 1956 ), ARTISTA FOTOGRAFO, MOSTRA ANTOLOGICA ALLA ROCCA ROVERASCA DI SINIGALLIA, 1 – 31 AGOSTO 2019

  1. Donatella scrive:

    Molto bello questo metodo, che fa risaltare le particolarità di una persona o di un manufatto.

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