MARION BULLER
Vancouver has been the site of many memorials to missing and murdered Indigenous women and girls, including this one in Victory Square in 2016.–by Charlie Smith on June 3rd, 2019 at 8:08 AM —https://www.straight.com/news/1248601/national-inquiry-chief-commissioner-marion-buller-describes-murders-indigenous-women
These names and photographs at a Vancouver event drew attention to some of the thousands of missing and murdered Indigenous women. –DA:
Every year, there’s a march through Vancouver’s Downtown Eastside to remember missing and murdered women and girls.YOLANDE COLE –DALLO STESSO LINK
A large crowd turned out in the rain for Vancouver’s annual march in 2011.YOLANDE COLE–STESSO LINK
IL POST DI LUNEDI’ 3 GIUGNO 2019
https://www.ilpost.it/2019/06/03/canada-rapporto-violenza-donne-native-genocidio/
…la conclusione dell’indagine è che le morti di queste donne possano considerarsi un «genocidio», termine scelto per definire «un insieme di pratiche sociali» tra cui varie forme di violenza permesse da «azioni e omissioni dello stato basate sul colonialismo e sull’ideologia coloniale». Di fatto il rapporto incolpa lo stato per le morti e le sparizioni delle donne di origine nativa perché non ha fatto nulla per impedire la violenza contro di loro. In alcuni casi ad esempio le indagini di polizia sarebbero state condotte in modo superficiale a causa dell’etnia delle vittime.
L’indagine, durata quasi tre anni e voluta dal governo del primo ministro Justin Trudeau, era iniziata nel settembre del 2016. Per portarla a termine sono state intervistate più di duemila persone, tra vittime di violenze e loro parenti. Per l’indagine sono stati spesi 92 milioni di dollari canadesi, l’equivalente di 60 milioni di euro. L’intero rapporto è lungo 1.200 pagine e contiene molte raccomandazioni per il governo e per i canadesi, tra cui quella di imparare a conoscere le culture delle etnie indigene del Canada.
Secondo il rapporto in Canada le probabilità per le donne di origine nativa americana di essere uccise o di sparire sono 12 volte più alte che per le altre donne che vivono nel Paese. In un comunicato Marion Buller, la presidente della commissione che ha condotto l’inchiesta, ha detto: «Nonostante le diverse circostanze e le diverse origini sociali delle donne uccise o sparite, tutte sono connesse alla marginalizzazione economica, sociale e politica, aal razzismo e alla misoginia presente nella società canadese».
Un cartello lungo una strada canadese dove decine di ragazze e donne sono state uccise o sono sparite e che per questo è stata chiamata “Autostrada delle lacrime”, il 25 settembre 2017 (Darryl Dyck/The Canadian Press via AP)
L’autostrada 16 che attraversa la più occidentale delle province canadesi, la British Columbia, è chiamata “The Highway of Tears” (l’autostrada delle lacrime).