CARLO CATTANEO, EDITORIALE DI MENTE E CERVELLO ( LE SCIENZE ) DEL 30 APRILE 2019 SUL ” CORAGGIO, CHIAVE DELLA FELICITA’ ” + IL SOMMARIO DEL NUMERO DI ” MIND ” (MENTE) IN EDICOLA DAL 30 APRILE

 

LE SCIENZE/ MENTE E CERVELLO–EDITORIALE DEL 30 APRILE 2019

http://www.lescienze.it/mente-e-cervello/2019/04/30/news/il_coraggio_la_chiave_della_felicita_-4381532/

 

 

30 aprile 2019

Il coraggio, la chiave della felicità

L’editoriale del n. 173 di Mind, in edicola il 30 apriledi Marco Cattaneo

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Di lui non sappiamo il nome, né mai lo sapremo. Eppure tutti ricordiamo quei pochi minuti in cui trent’anni fa, era il 5 giugno 1989, fermò una colonna di carri armati diretta a piazza Tienanmen, a Pechino, armato solo di un sacchetto della spesa.

Se ne sta lì, dritto, immobile. Quando il primo mezzo prova a cambiare direzione, lui si sposta e gli si para di nuovo davanti. Ci sale sopra, cerca di parlare con il militare che è alla guida. Poi scende e si mette ancora davanti al carro armato, finché non arrivano due persone che lo prendono e lo portano via.

Da allora, quando provò a difendere la protesta degli studenti dalla repressione del governo, il gesto di quell’anonimo eroe è diventato un simbolo globale del coraggio. Certo, non il solo. Perché c’è coraggio nelle circostanze più disparate. Si va dal coraggio quotidiano di chi esercita professioni pericolose, come il vigile del fuoco, a quello di chi compie imprese estreme, come Alex Honnold che ha scalato da solo e senza corde la leggendaria parete di El Capitan, a Yosemite, e di chiunque affronti imprese estreme per mettere alla prova i propri limiti. E c’è persino quello di un bambino che attende con timore il primo giorno di scuola – come dice Patricia Thivissen a p. 86 – e poi però affronta la situazione entrando in classe da solo.

Non è semplice circoscrivere il coraggio. Di solito per definirlo dobbiamo associarlo al suo opposto, la paura. Per compiere un atto di coraggio, è necessario superare la paura, dominarla. È la paura a darci la percezione di un pericolo o di una minaccia. Ed è la paura a mettere in moto l’ansia che ci accompagna durante l’azione. Quella stessa paura che, molte migliaia di anni fa, salvava la vita ai nostri antenati quando dovevano affrontare un mondo infestato di pericolosi predatori.

Eppure quando compiamo un atto di coraggio non ci pensiamo su due volte. In molte situazioni, se ci soffermassimo a soppesare i pro e i contro, i rischi associati al gesto che stiamo per compiere, spesso faremmo un passo indietro. Un atto di coraggio è, in molti casi, un gesto d’impulso.

Ma allora com’è che qualcuno sceglie di svolgere professioni che comportano un costante «sprezzo del pericolo», per usare un diffuso luogo comune? O che alcuni affrontano sfide estreme, attraversando l’Antartide a piedi, volando con una tuta alare, calandosi nei crepacci di un ghiacciaio?

Il fatto è – secondo Robert Biswas-Diener, della Portland State University – che il coraggio si può allenare, si può sviluppare. Per farlo occorrono due strumenti: «La determinazione ad agire e la capacità di tenere sotto controllo la propria paura», e su entrambe possiamo lavorare. La seconda si può disinnescare badando meno ai costi di una possibile azione e più ai benefici che può comportare, a noi o ad altri. La prima, invece, si rafforza quando ci concediamo «il permesso di fallire. I coraggiosi fanno quello che fanno non perché siano sicuri che tutto andrà bene, ma perché non si preoccupano di un possibile fallimento».

Il coraggio, sostiene Biswas-Diener, è la chiave della felicità. È lo strumento che ci permette di affrontare più serenamente ostacoli piccoli e grandi e di venire a capo delle difficoltà che incontriamo nel nostro cammino quotidiano. E soprattutto, a ben vedere, ci permette di essere in pace con noi stessi.
Così non abbiamo più nemmeno la scusa di Don Abbondio, per cui «il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare»…

 

 

 

PUBBLICHIAMO IL SOMMARIO DEL NUMERO DI MIND IN EDICOLA DAL 30 APRILE…SE A QUALCUNO INTERESSASSE…

 

 

30 aprile 2019

Il numero di Mind di Maggio

Il sommario del n.173 di Mind, in edicola dal 30 aprile

L’editoriale: Il coraggio, la chiave della felicità
di Marco Cattaneo

Il parere della tartaruga
Chi ha creato l’imbecille elettronico?
di Vittorio Zambardino

Dentro lo spot
La fiera delle novità
di Francesco Cardinali

Una psicoanalista al cinema
Una brava falsaria
di Simona Argentieri

A proposito di sesso
Fantasie sessuali
di Roberta Rossi

Altre menti
Ehi, micio ascolta qua
di Nicla Panciera

Genitori e figli
I figli che aiutano a crescere
di Anna Oliverio Ferraris

La lettera
Come finisce una terapia
di Leonardo Tondo

News
Anteprima

Casi estremi
Il suicidio come lotta politica
di Vittorino Andreoli

Famiglia
Madri, figlie e l’identità femminile
I tradizionali ruoli genitoriali sono stati ormai sostituiti da uno stile relazionale più aperto. Che conseguenze ha avuto questo cambiamento sul rapporto tra madri e figlie?
di Elena Riva

Bambini
Il lato oscuro di Bambi
Altro che storielle ottimistiche: un po’ come le favole, i cartoni animati sono pieni di drammi e di lutti. Che possono traumatizzare i bambini (e non solo)
di Paola Emilia Cicerone

Fotografia
Provincia sospesa
La provincia offre ai suoi abitanti un senso di intimità, diffuso e forte, da cui nasce una strana sospensione temporale
di Antonio Pascale

Dossier
Il respiro intelligente
Il respiro e il cervello sono così strettamente legati che la respirazione ha un’influenza decisiva sulla nostra mente, oltre a modulare la coscienza di sé, le capacità cognitive e le emozioni
di Thomas Similowski

Un respiro di sollievo
Regolare lo stress, combattere l’insonnia, controllare le emozioni e mantenere l’attenzione: respirare bene comporta vantaggi concreti per vivere meglio. Come si può imparare?
di Christophe André

Senza fiato
Fiato corto, senso di soffocamento, ansia incontrollabile: le malattie dell’apparato respiratorio provocano una sofferenza psicologica molto intesa. Come alleviarla?
di Thomas Similowski

Dialoghi
L’illusione della purezza
Il processo creativo nasconde spesso ossessioni e domande a cui è difficile rispondere. Ma la scrittura, come racconta Paolo Giordano, può anche trasformarsi in una via di salvezza
di Antonio Pascale

Diario di un caregiver
Il vero volto dell’Alzheimer
Chi si ritrova a occuparsi di un malato di demenza, quando la malattia peggiora scopre all’improvviso di essere solo. E allora cerca di arrangiarsi, senza avere la minima idea di come comportarsi
di Marco Annichiarico

Comportamenti
L’arte del coraggio
Il successo nella vita dipende anche da quanto siamo capaci di affrontare le nostre paure e di agire nonostante tutto
di Patricia Thivissen

Ricerca
Tecnologie per i più piccoli
Una nuova tecnologia riabilitativa promette di aiutare i bambini ipovedenti a migliorare le loro capacità spaziali, consentendo loro maggiori interazioni sociali
di Monica Gori

La mente e il filosofo
Le dimensioni del dolore
di Simone Gozzano

Storie della mente
Realtà variabili
di Alberto Oliverio

Frontiere della ricerca
Quei virus preistorici che fanno funzionare il cervello
di Ryan Dalton

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