DAL DISCO ::
La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” Ornella Vanoni, Toquinho, Vinicius de Moraes.
Ma come fai quando sei bambino
A prendere coraggio e fede nel destino
Se papa’ ti mette per castigo al buio
Poi di notte a letto “zitto che c’e’ il lupo
Zitto che c’e’ il lupo zitto ch c’e’ il lupo”
E la mamma dice “chiamo l’uomo nero
Chiamo il babau ti mangia tutto intero
Nella notte scura ti fa la puntura
Ti fa la puntura ti fa la puntura”
Ma passa per il buio senza paura
Poi all’improvviso ti arriva l’eta’
Di amare follemente l’uomo che non va
Non c’e’ via d’uscita ne’ di qua ne’ di la’
Tuo padre gridera’ tua madre preghera’ T
ua madre preghera’ tua madre preghera’
L’amante poi si butta giu’ dal fabbricato
Perche’ quello che e’ facile diventa complicato
Dato che la vita e’ dura che la vita e’ dura
Che la vita e’ dura
Ma passa per l’amore senza paura
Il pericolo c’e’ e fa parte del gioco
Tu non farci caso se no vivi poco
Tieni sempre duro comincia di nuovo
Comincia di nuovo comincia di nuovo
Anche per la strada tu stai rischiando
Stai soprappensiero stai rimuginando
Passa la vettura della spazzatura
Ed il conducente aumenta l’andatura
Aumenta l’andatura aumenta l’andatura
Ma va per la tua strada senza paura
Ed un bel giorno di qualunque settimana
Ed un bel giorno di qualunque settimana
Battono alla porta battono alla porta
E’ un telegramma lei ti sta chiamando
E” un telegramma lei ti sta chiamando
Per uno viene presto per l’altro tardi
Comunque presto o tardi tranquilla e sicura
Viene senza avviso viene e ti cattura
Viene e ti cattura viene e ti cattura
Ma passa per la morte senza paura
(RIPETE)
mi porti alla memoria canzoni antiche ….. di artisti ( non solo cantanti) senza tempo. A volte ci provo anch’io e me le salvo su cd ma non ho la tua capacità di ricerca.
p.s. te l’ho scritto su messanger, ma tu, evidentemente non ci leggi li.
Alberto Zanini mi ha chiesto che volevo scrivere sui suoi gufi narranti.
Ci tenevo a dirtelo e, sarei capace di dirgli di no, se tu non fossi d’accordo …beh, ci penserei ma penso di si. 🙂
senz’altro caro Roby, scrivi sui Gufi narranti, basta che me ne dai notizia così ti riporto sul nostro blog! Nostro, vuol dire ” nostro “! Leggo su Messenger quando mi arriva la notizia…tu non sei di buona con loro… ciao caro Robi, buona giornata, oggi torno a Milano … da Nicolo’…a proposito, che bella che è tua nipote, non ricordo pero’ come si chiama…me lo puoi dire? ciao ciao tanti tanti baci…ma sei davvero così magro come nella foto col cappello a punta? tutto a punta, la faccia, le scarpe, il pistolino anche lui, a punta…
Terribile e carissima chiara no, non sono più magro come in quella foto di alcuni anni fa. Il cortisone mi sta deformando ed ora , a parte il viso a luna , peso 10 kg in più. ovvero 92, ahimè e proprio non ne sono abituato!
Io non so cosa dire ad un bambino e tutte le volte che vedo Nicolò penso che è un bel bambino e soprattutto che ha il viso di un bambino aperto e sereno con uno splendido sorriso (ecco che poi l’ho detto). Anche mia nipote è così, al femminile ( che impone un atteggiamento diverso) . Si chiama Marta adora nonna Alessandra perchè la vede fragile, col nonno gioca e scherza, siamo più complici, ci capiamo, ormai con un’occhiata. A pranzo è quasi sempre da noi, perchè mia figlia inizia a lavorare a Roma alle due mentre mio genero torna alle sei di sera. Comunque per noi va benissimo, anche perchè abitiamo a cento metri di distanza 🙂
Notte vecchiaccia e il pistolino, quando lo trovo, ti dico com’è:-)
Cos’è questa faccenda che non sono in buona con loro? M’incuriosisce e soprattutto è un pensiero che ho avuto anch’io. Poi l’invito di Alberto …bah (?).
p.s. ho copiato sulla mia pagina un “corto” col fratello di Donatella. vallo a vedere perchè è commovente oltre che semplice e bello. Per di più , per me ha un valore aggiuntivo. Ricordo, quando morì mio nonno paterno ( aveva un piccolo orto che coltivavamo insieme) per almeno un anno o forse più, zappettavo nella terra piccole offerte votive per lui, ricordandolo… come il bambino col vino..
qui c’è qualcosa di molto vecchio se non antico.
Te le lascio, fanne quel che vuoi. alcune son del tempo del don Ablondi … credo
frammenti
Da una terrazza
due suore bianche
guardano il mare
Da una terrazza
raccolte a pregare
due suore bianche
Da una terrazza
sul mare
due suore bianche
*****
Vivo alla sera
quando gli alberi non hanno ombre
e le pietre sono nere come il mare
sento trascorrere il tempo
frusciare piano
come un’onda costante.
*****
E’un tramonto immoto
trascorso a mezzo
del sole e la luna
ci guardiamo
in un alone latteo
come sembianze morte
*
Una strada lunga
finisce a punta
lontano inalberata
da una bara
sul ciglio abbandonata
spunta un volto
sbiancato e morto
ed è il nostro
******
Fermarsi come per caso
alla stazione d’un piccolo paese
mai nominato
fra campi forse coltivati
dove la nebbia lascia
del corpo solo l’ombra
Ci sediamo sull’unica panchina
in attesa di un treno
che non arriverà.
*****
disperazione
Questa notte non ci sei
ci sono tutte le puttane del mondo
Stà zitta!
Con occhi di vetro
guardami
trasparenti e lucidi
Apri le gambe
e sappimi amare
come fanno gli animali
fino a perdersi.
Le ultime due sono, diciamo, più recenti, solo di 20 anni fa …
ciao
p.s non ho capito come ho fatto a ingrandire i caratteri…
La poesia di Roberto fa pensare al desiderio di amore che si ha nell’adolescenza ma che ci segue, profonda radice del nostro essere umani, per tutta la vita.