L’incendie de la cathédrale, vécu comme une tragédie internationale, a été maîtrisé mardi à l’aube. Dans la somptueuse nef de Notre-Dame de Paris, le 22 janvier 2014, Gustavo Dudamel a dirigé l’une des œuvres les pl”Requiem (Grande Messe des morts)” de Berlioz, interprétée par deux cent quarante us démesurées du répertoire français : le musiciens et cent cinquante choristes. Dans la somptueuse nef de Notre-Dame de Paris, le 22 janvier 2014, Gustavo Dudamel a dirigé l’une des œuvres les plus démesurées du répertoire français : Le requiem (Grande Messe des morts) de Berlioz, interprétée par deux cent quarante musiciens et cent cinquante choristes. Pour faire honneur à cette œuvre, la préférée de son auteur, le concert réunissait quatre formations prestigieuses : l’Orchestre philharmonique de Radio France, l’Orchestre symphonique Simón-Bolívar du Venezuela, le Chœur de Radio France et la Maîtrise Notre-Dame de Paris. Ce concert, enregistré peu après sa mort, a été dédié à la mémoire du chef d’orchestre Claudio Abbado.
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Hector Louis Berlioz ([ɛkˈtɔʁ lwi bɛʁˈljoːz]) (La Côte-Saint-André, 11 dicembre 1803 – Parigi, 8 marzo 1869) è stato un compositore francese.
La Grande messe des morts (Grande messa dei morti), op. 5 = H 75 o Requiem di Hector Berlioz è stata composta nel 1837. Si tratta di una delle opere più note del compositore, con un’imponente orchestrazione per legni e ottoni. Il testo dell’opera è quello tradizionale della messa di requiem in latino.
Storia
Nel 1837 Adrien de Gasparin, ministro dell’interno francese, chiese a Berlioz di comporre una messa di requiem per commemorare i soldati caduti nella Rivoluzione di luglio. Berlioz accettò la commissione, avendo sempre desiderato comporre una grande opera orchestrale. Berlioz in seguito scrisse: “Se fossi minacciato della distruzione di tutti i miei lavori tranne uno, chiederei misericordia per la Messa dei morti.”.
La prima rappresentazione fu diretta da François Antoine Habeneck il 5 dicembre 1837 in memoria del generale Damrémont e dei soldati caduti nell’assedio di Costantina. Nelle sue Memorie autobiografiche, Berlioz scrisse che Habeneck appoggiò la bacchetta durante il drammatico Tuba mirum (parte del movimento del Dies irae) per prendere una presa di tabacco, costringendo il compositore a correre sul podio per condurre egli stesso la parte restante dell’opera, salvando così l’esecuzione dal disastro. La rappresentazione fu un completo successo.
Berlioz rimise mano al Requiem per due volte durante la sua vita; la prima nel 1852, e la seconda, con le revisioni finali, nel 1867, solo due anni prima della sua morte.
Struttura
Il requiem di Berlioz è composto di dieci movimenti, strutturati come segue:
- Introito
- 1. Requiem aeternam &
- Kyrie: Introitus
- Sequenza
- 2. Dies irae: Prosa, Tuba mirum
- 3. Quid sum miser
- 4. Rex tremendae
- 5. Quaerens me
- 6. Lacrimosa
- Offertorio
- 7. Domine Jesu Christe
- 8. Hostias