Fryderyk Franciszek Chopin, anche noto con il nome francesizzato di Frédéric François[1] Chopin[2] (Żelazowa Wola, 22 febbraio 1810 – Parigi, 17 ottobre 1849 )
La casa dove è nato Chopin in Polonia a Żelazowa Wola — photo :: Own work
Adesso è il Museo Chopin
Qualcosina sulla sua biografia ::
Il padre di Fryderyk, Nicolas Chopin, fu un francese originario della Lorena emigrato in Polonia nel 1787, all’età di sedici anni. Nicolas fu insegnante per i figli dell’aristocrazia polacca e, nel 1806, sposò Justyna Krzyżanowska, imparentata con gli Skarbeks, una delle famiglie per i quali egli lavorò.
Fryderyk fu il secondo figlio della coppia e unico figlio maschio; ebbe una sorella maggiore, Ludwika (1807-1855) e due sorelle più piccole, Izabella (1811-1881) ed Emilia (1812-1827).[11] Nicolas fu devoto alla sua patria adottiva e insistette affinché, in famiglia, si facesse uso della lingua polacca.
Nel mese di ottobre 1810, sei mesi dopo la nascita di Fryderyk, la famiglia si trasferì a Varsavia, dove al padre venne affidato il posto di insegnante di francese al Liceo di Varsavia. Il padre suonava il flauto e il violino; la madre il pianoforte e impartiva lezioni.
Fin da subito si capì che era un bambino prodigio. All’età di sette anni Fryderyk iniziò a dare concerti pubblici e, nel 1817, compose due polacche, in sol minore e in si bemolle maggiore.
Nel 1817 il liceo ove il padre di Fryderyk insegnava fu trasferito nel Palazzo Kazimierz (oggi facente parte del rettorato dell’Università di Varsavia). La famiglia di Chopin si trasferì in un edificio adiacente, che ancora sopravvive.
Durante questo periodo, Fryderyk fu a volte invitato al Palazzo del Belweder come compagno di giochi per il figlio del sovrano del Regno della Polonia, il granduca Konstantin; in queste circostanze suonò il pianoforte e compose una marcia per il granduca.
Gli anni degli studi furono caratterizzati anche dall’interesse del giovane Chopin per la musica popolare – compose tra l’altro le Mazurche per pianoforte da ballo e il Rondò in Do minore.
Fu ingaggiato dagli inventori di un organo meccanico, l’eolomelodicon, e su questo strumento, nel maggio 1825, eseguì una sua improvvisazione e parte di un concerto di Ignaz Moscheles. A seguito del successo di questo concerto gli arrivò un invito per una simile esibizione davanti allo Zar Alessandro I, in visita a Varsavia; lo zar lo premiò con un anello di diamanti.
Il suo giudizio finale al Conservatorio (luglio 1829) asseriva: “Chopin F., studente al terzo anno, eccezionale talento, genio musicale”.
Chopin suona per i Radziwiłł nel 1829 (dipinto di Henryk Siemiradzki, 1887)
Published by Breitkopf & Härtel, probably post-1850
CONCERTO N. 1 in mi minore OP. 11
Il concerto è orchestrato per pianoforte solista, coppia di flauti, oboi, clarinetti e fagotti, 4 corni, 2 trombe, trombonetenore, timpani e archi.
Struttura
Contiene i tre movimenti tipici dei concerti strumentali del periodo:
- Allegro maestoso
- Romanza – Larghetto (Mi maggiore)
- Rondò – Vivace in Mi maggiore
Primo movimento
Allegro maestoso – una tipica esecuzione dura 20 minuti
Sia il primo che il secondo movimento presentano modulazioni insolite; nell’Allegro di apertura, l’esposizione modula al parallelo maggiore, i-I, invece del previsto i-III. Questa relazione tonale (i-III) tra il secondo e il terzo tema avviene infine nella ricapitolazione, dove ci si sarebbe aspettata una vera e propria modulazione i-I, producendo un effetto diverso.
Il primo movimento del concerto in Mi minore ha tre temi, che vengono introdotti dall’orchestra. Il pianoforte suona quindi il primo tema (battuta 139), seguito dal secondo tema lirico (battuta 155), accompagnato dal motivo principale del primo tema in contrappunto basso. Il terzo tema è in mi maggiore, introdotto nell’esposizione dell’orchestra e ripreso dal piano (batt. 222). Lo sviluppo inizia nella battuta 385, con l’apertura del pianoforte con il secondo tema; l’orchestra sviluppa quindi il primo tema. La ricapitolazione inizia di nuovo al punto 486 con l’orchestra che suona il tema di apertura.
Secondo movimento
Romanza – Larghetto – Una esecuzione tipica dura circa 10 minuti
La Romanza, sebbene non sia strettamente in forma sonata, ha il suo secondo tema dell’esposizione attribuibile al modello classico di modulazione alla dominante (I-V), e, quando ritorna, modula alla mediante (III). Chopin scrisse nella stessa lettera a Tytus, dicendo: “Non è pensato per creare un effetto potente; è piuttosto una romanza, calma e malinconica, che dà l’impressione di qualcuno che guarda dolcemente verso un punto che richiama alla mente mille ricordi felici. È una sorta di fantasticheria al chiaro di luna in una bella sera di primavera”.[5] Il secondo movimento è stato descritto come “qualcosa che mostra senza vergogna i sentimenti”.[6]
Terzo movimento
Rondò – Vivace – una esecuzione tipica dura circa 10 minuti
Scritto con molto temporeggiamento, esitazione e difficoltà, il terzo movimento presenta i ritmi della Krakowiak, una danza sincopata a tempo veloce popolare nel contemporanea Cracovia.[7] Divenne uno degli ultimi pezzi scritti da Chopin prima dei disordini politici in Polonia che gli impedirono di tornare. Quando, dopo aver completato il Rondò nell’agosto del 1830, lo suonò in privato – prima con un quartetto d’archi e poi con un piccolo gruppo orchestrale – disse con orgoglio, “Rondò – impressionante. Allegro – forte”.
Curiosità
Nel film del 1976 Quella strana ragazza che abita in fondo al viale si può ascoltare questo Concerto, eseguito dal pianista Claudio Arrau e dalla London Philharmonic Orchestra.[8] Una esecuzione del Concerto per pianoforte n. 1 ha anche un posto di rilievo nel film britannico del 2015 The Lady in the Van.
Il secondo movimento è nel momento culminante del film del 2012 di Don Hertzfeldt It’s Such a Beautiful Day. Questo movimento è anche presente nel film del 1998, The Truman Show, e anche nella colonna sonora del film
https://it.wikipedia.org/wiki/Concerto_per_pianoforte_e_orchestra_n._1_(Chopin)