LEOPOLDO LOPEZ –CARACAS, 1971
HUFFINGTON POST — 30 APRILE 2019
Chi è Leopoldo Lopez, il volto dell’opposizione liberato di militari e mentore di Guaidò
Considerato da Amnesty prigioniero politico e premio Sakharov 2017 per la libertà di pensiero
La fase finale della rivolta contro Nicolas Maduro è iniziata con la notizia della liberazione di Leopoldo Lopez dagli arresti domiciliari, ad opera di militari che si sono schierati con Juan Guaidò. Lopez, premio Sakharov per la libertà di pensiero nel 2017 con l’opposizione democratica venezuelana, coordinatore nazionale del partito Voluntad Popular, è stato condannato a 14 anni di carcere, tramutati in arresti domiciliari, dopo le rivolte del 2014 a Caracas (43 morti) contro la penuria di beni di prima necessità e la violazione dei diritti. Lopez ha continuato a dirigere il partito, anche se ufficialmente a guidare Voluntad Popular è Juan Guaidò, l’autoproclamato presidente a interim che gli deve la presidenza del Parlamento e la sua successiva ascesa.
Nato a Caracas nel 1971 da una famiglia benestante, Leopoldo ha studiato negli Stati Uniti, dove ha conseguito un master alla John F. Kennedy School of Government dell’Università di Harvard. Di professione economista, è stato sindaco di Chacao, un distretto di Caracas, dal 2000 al 2008. Eletto per il primo mandato con il 51%, quattro anni dopo ha ottenuto l’81% dei consensi, ma successivamente il defunto presidente Hugo Chavez gli impedì di candidarsi. Al termine del suo secondo mandato, si è candidato a Alcalde mayor de Caracas, la più alta carica amministrativa del distretto metropolitano della capitale. Dato per favorito, la sua candidatura fu rigettata da un alto organo amministrativo che lo dichiarò incandidabile, perchè macchiatosi di “corruzione e uso improprio di fondi pubblici”.
Fu anche accusato di essere coinvolto nel golpe del 2002 contro Hugo Chavez.
Nel 2009 lasciò il Primero Justicia, il partito guidato da Henrique Capriles, e fondò il Movimiento Voluntad Popular.
Nelle elezioni parlamentari del 6 dicembre 2015 la coalizione Mesa de la Unidad Democratica (Tavola rotonda per l’Unità democratica), da lui guidata, ottenne la maggioranza assoluta dei seggi. Lopez, che ha sempre sostenuto la protesta non violenta ed è diventato un simbolo della lotta per i diritti umani, si consegnò spontaneamente alla polizia nel 2014 ed è considerato da Amnesty International un prigioniero politico.
RAINEWS – 30 APRILE 2019 –APPELLO DI LEOPOLDO LOPEZ AI VENEZUELANI