SICILIA CON RAGUSA
RAGUSA IBLA
«Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla, una certa qualità d’animo, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia.» |
(Gesualdo Bufalino) |
Ragusa Ibla è stato un comune italiano dal 1866 al 1927.
Attualmente è il quartiere più antico del centro storico di Ragusa, chiamato anche soltanto Ibla o, in dialetto ragusano, Iusu(ovvero la Ragusa inferiore, per distinguerla da quella superiore),[1]. È situata nella parte orientale della città, sopra una collina che va dai 385 ai 440 m s.l.m..
Dopo il terremoto del 1693, la città di Ragusa antica fu ricostruita attuando cantieri che produssero opere, edifici e monumenti di gusto tardo barocco. In essa risultano presenti ben 14 dei 18 monumenti della città di Ragusa oggi iscritti nel patrimonio dell’umanità.
L’antica città contiene oltre cinquanta chiese e numerosi palazzi in stile barocco. Nella parte più orientale, si trova il Giardino Ibleo e sono inoltre presenti gli scavi di un’antica città che secondo diversi storici sarebbe identificabile con l’Hybla Heraia.
Il Giardino Ibleo sorge su uno sperone di roccia che si affaccia sulla vallata dell’Irminio, in fondo alla collina sulla quale fu costruita Ragusa Ibla.
Il Giardino Ibleo è il più antico dei quattro giardini principali di Ragusa Ibla e fu costruito nel 1858 per iniziativa di alcuni nobili locali e di buona parte del popolo che lavorò gratuitamente per la realizzazione dell’opera.
Sorge su uno sperone di roccia che si affaccia sulla vallata dell’Irminio, all’estremità est dell’abitato a circa 385 m s.l.m. Questo polmone verde assicura un piacevole angolo di pace, di ristoro e di tranquillità per coloro i quali hanno già attraversato la città.
Il giardino presenta una forma piuttosto regolare costituita da una grande L alla quale si aggiunge lo spazio rettangolare del Parco delle Rimembranze. Nel giardino si possono distinguere approssimativamente tre parti corrispondenti alle diverse fasi della sua realizzazione.
La prima (dall’ingresso principale alla chiesa dei Cappuccini, costituisce il nucleo originario del giardino, la più omogenea dal punto di vista floristico per la presenza di esempalri appartenenti tutti alla flora mediterranea. Caratterizzano quest’area il maestoso esemplare Ulmus minor all’ingresso, il lungo Viale delle Palme e il Viale delle Colonnine con diversi esemplari di Cercis siliquastrum.
Dalla chiesa dei Cappuccini ci si inoltra nella seconda parte del giardino, realizzata con uno stile più formale, secondo un gusto tipico degli inizi del Novecento, con aiuole di forma geometrica disposte intorno ad una vasca circolare.
Un elemento di raccordo è rappresentato dalla collinetta, tipica componente del giardino tardo-romantico, con una piccola rotonda a cui si accede da due tortuose scalette in pietra delimitate da diverse essenze mediterranee. La terza e più recente parte è costituita dalla zona informale della pineta, il cosiddetto Boschetto delle Rimembranze.
Il Giardino Ibleo è il nome dato ai più antichi giardini pubblici in città
Giardini Iblei, nel centro antico di ibla, e di san Giacomo apostolo chiesa
VEDUTA PANORAMICA DI RAGUSA IBLA
Opera propria
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Ragusa Ibla Duomo—Urban~commonswiki
VICOLO DI RAGUSA IBLA—Opera propria
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Chiesa Sante Anime del Purgatorio—GiorgioPro~commonswiki (talk | contribs)
Duomo di San Giorgio—Giuseppe Avola (de:Benutzer:Giuseppe)
Duomo di San Giorgio— – Opera propria
Circolo dei cavalieri– – https://www.flickr.com/photos/ingirogiro/174801548/
Via Conte Cabrera — – flickr—Ibla al tramonto
Il Duomo di notte— – flickr
I Giardini Iblei a Ragusa Ibla— – Opera propria
scorcio di ibla a ragusa
Il portale di San Giorgio — – https://www.flickr.com/photos/lorenzinhos/117259101/
Vialetto nei Giardini Iblei a Ragusa Ibla— – Opera propria
Panorama di Ibla e la città nuova sullo sfondo—L’Ibleo di Wikipedia in italiano
Ragusa Ibla d’inverno
Stemma del quartiere di Ibla
Sarà forse il colore della pietra con cui sono costruite le chiese, sarà la luce che le illumina, ma il barocco siciliano ha il rigore del romanico. In modo austero si piega nelle varie volute, ma sembra dire:”E’ solo per gioco, io ho ben altra stoffa”.