NATIONAL GEOGRAPHIC — 15 SETTEMBRE 2010
Darwin e gli animali delle Galápagos
Oggi, 175 anni fa, Charles Darwin sbarcava nell’arcipelago delle Galápagos e veniva attratto da alcuni strani animali. Le sue osservazioni avrebbero cambiato il corso della storia della scienza
Testuggine gigante
Fotografia di Tim Laman
La testuggine delle Galápagos, la più grande del mondo, è forse il simbolo di questo arcipelago del Pacifico dove 175 anni fa, il 15 settembre 1835, attraccò il brigantino Beagle, impegnato in una missione di ricognizione delle coste sudamericane.
A bordo c’era un giovane gentiluomo inglese, avviato senza troppa convinzione alla carriera di parroco di campagna: Charles Darwin.
Già durante le soste in Brasile e in Patagonia aveva compiuto osservazioni e raccolto appunti sulla geologia, i resti fossili e le specie viventi di quelle regioni. Ma fu alle Galápagos che notò con più evidenza come ciascuna isola ospitasse specie diverse la cui morfologia si era adattata all’ambiente in cui vivevano.
Le osservazioni compiute durante il viaggio del Beagle furono fondamentali per la teoria dell’evoluzione delle specie per selezione naturale, formulata nel saggio L’origine delle specie, il libro scientifico più rivoluzionario dell’era moderna, che Darwin pubblicò solo molti anni dopo, nel 1859.
Le testuggini giganti sono tra gli animali più longevi del mondo. Harriet, una testuggine che secondo la tradizione era stata raccolta da Darwin in persona, è morta nel 2006 in uno zoo australiano, all’età stimata di 175 anni circa.
Iguana marina
Fotografia di Rob Stewart/Animals Animals—Earth Scenes
Le iguane marine sono endemiche delle Galápagos. Sul volto ha spesso “fregi” bianchi: si tratta del sale espulso da ghiandole speciali poste vicino al naso. Darwin la definì “una creatura di aspetto orribile, di colore nero sporco, stupida e lenta di movimenti”.
Sula piediazzurri
Fotografia di Tim Laman
L’evoluzione ha dotato questi uccello di caratteristiche zampe azzurre: il maschio le usa per attirare le potenziali partner durante la danza di corteggiamento, la femmina per tenere al caldo le uova e i piccoli.
Sula piedirossi
Fotografia di Tim Laman
È la più piccola delle sule. Si nutre in mare, fa il nido a terra e si appollaia sugli alberi costieri. Le Galápagos ospitano una delle più popolose colonie al mondo.
Tursiope
Fotografia di Bill Curtsinger
Un tursiope spunta in superficie nelle acque delle Galápagos. Grazie al volto “sorridente”, all’intelligenza e alla familiarità con l’uomo, è la specie di delfino più studiata e amata.
Squalo martello
Fotografia di Brian J. Skerry
Cacciatori molto aggressivi, gli squali martello si nutrono di pesci più piccoli, polpi, calamari e crostacei. Non attaccano direttamente l’uomo, ma reagiscono con violenza quando vengono provocati.
Tartaruga verde
Fotografia di Tim Laman
Gli antenati della tartaruga verde si sono evoluti sulla terraferma per poi adattarsi alla vita marina 150 milioni d’anni fa. È una delle poche specie così antiche da aver “assistito” alla nascita e poi all’estinzione dei dinosauri.
Tartaruga embricata
Fotografia di Nick Caloyianis
Con le pinne spiegate come ali, una tartaruga embricata nuota poco sopra il fondo dell’oceano. La specie si distingue per la testa affusolata, che termina con una punta simile al becco di un uccello. Il nome inglese, hawksbill turtle, significa appunto “tartaruga becco di falco”.
Albatro sopracciglio nero
Fotografia di Steve Raymer
Longevi e dall’ampia apertura alare, gli albatri preferiscono volare sull’oceano, posandosi a terra solo per riprodursi e allevare i piccoli.